Ex rosa, Rigoni: «Esperienza al Palermo mi ha dato tanto. Esordio in A? Al Barbera ho realizzato un sogno»

Nicola Rigoni, ex centrocampista del Chievo Verona ai tempi della Serie A, ha condiviso i suoi ricordi e riflessioni sulla carriera ai microfoni di “Pochepalle.it”. Rigoni ha iniziato la sua carriera a Vicenza, dove ha esordito in Serie B, per poi vivere sei mesi intensi al Palermo. Durante la sua parentesi in rosanero, ha avuto la gioia di giocare il suo primo match in Serie A e segnare un gol in Europa League contro lo Sparta Praga.

Dopo Palermo, Rigoni è tornato a Vicenza per una seconda volta prima di trasferirsi alla Reggina, dove ha avuto l’opportunità di giocare con Giovanni Di Lorenzo. Ha descritto queste esperienze come molto formative. Successivamente, ha trascorso un anno e mezzo al Cittadella, disputando quasi 50 partite e segnando in diverse occasioni, un periodo che ha favorito il suo ritorno in Serie A.

Con il Chievo, Rigoni ha vissuto momenti memorabili, tra cui un trionfante 4-0 contro la Lazio, una partita contro il fratello, un gol segnato a Napoli nei primi minuti di gioco, e una sfida contro Cristiano Ronaldo. Questi momenti rappresentano i più alti traguardi della sua carriera, di cui ha parlato con entusiasmo.

Di seguito alcuni estratti in cui si esprime in merito alla sua esperienza al Palermo:

Ti sei poi trasferito al Palermo, guidato da Delio Rossi e con giocatori come Sirigu, Bovo, Balzaretti, Migliaccio, Nocerino, Pastore, Maccarone e non solo. Cos’hai provato quando hai affrontato il Maribor nei preliminari di Europa League, in un match molto teso?

«C’è stato questo trasferimento nell’estate e sono arrivato in una squadra molto forte, soprattutto con obiettivi importanti, ovvero arrivare nella parte sinistra del campionato di Serie A. Mi sono ritrovato in un gruppo con giocatori dalle personalità molto forti, molti dei quali erano nei giri della nazionale, sia italiana che straniera – Pastore in Argentina, poi altri giocavano in pianta stabile per il proprio Paese -. Per me è stato un bello spunto, poiché vedevo questi ragazzi giocare ogni tre giorni ad alti livelli. È stata un’esperienza molto importante, seppur non sia durata tantissimo: quei 6 mesi a Palermo mi hanno dato tanto».

Hai collezionato 4 presenze in Europa League quell’anno, segnando contro lo Sparta Praga: parlaci un po’ di quell’avventura.

«Ho giocato di più in Europa League, perché la rosa del Palermo era composta da giocatori giovani piuttosto forti e di grande prospettiva, per cui, se non si trovava spazio in campionato – l’obiettivo principale della società -, ci veniva concesso un minutaggio maggiore appunto in questa competizione. È stato particolare, perché era la prima volta in cui affrontavo squadre di campionati diversi. Dunque ero molto incuriosito di andare a giocare all’estero, per vedere un po’ le atmosfere e il livello calcistico che c’era. Anche Delio Rossi, in Europa League, mi ha sempre dato molta fiducia e sono contento. Ho avuto poi la fortuna di realizzare un gol: è stata un’esperienza bellissima».

L’esordio in Serie A?

«Facevo parte di una rosa di Serie A e mi avevano preso con un progetto a lungo termine, di crescita, per cui sapevo che sarebbe potuto avvenire. Sono stati più emozionanti i primi giorni di allenamento che il debutto, che era, comunque, il sogno che coltivavo da quando ero bambino. Averlo realizzato a Palermo, in uno stadio importante, mi ha reso felice».