Ex rosa, Perinetti: «Vi racconto come convinsi Zamparini a prendere Belotti. Quando Gattuso lo vide mi disse che somigliava a…»

Intervistato da “Tuttosport”,l’ex direttore sportivo del Palermo, Giorgio Perinetti ha parlato di Andrea Belotti: «Aveva già fatto buone cose nell’AlbinoLeffe. Lo seguii in occasione di due raduni della rappresentativa della C e dell’Under 20. Era un po’ grezzo, ma compresi subito le sue grandi potenzialità. Quando tornai a Palermo, non ebbi dubbi a puntare su di lui. Costruimmo uno squadrone per vincere la B. Il costo di Belotti era elevato. L’AlbinoLeffe chiedeva 500 mila euro per il prestito, più 2,5 milioni per il riscatto della metà. Il loro presidente, Andreoletti, era irremovibile. Zamparini aveva dei dubbi. Ma io ero sicuro che il gioco valesse la candela. Ero certo che avremmo preso un grande attaccante. Convinsi Zamparini, ma la svolta finale la diede il giocatore stesso. Pur di venire da noi e compiere un grande salto in carriera, rinunciò a 250 mila euro di stipendio: cifra che, di conseguenza, il Palermo potè aggiungere all’offerta all’AlbinoLeffe. E così trovammo l’accordo. Quella scelta di Andrea dimostrò una volta di più quanto fosse un ragazzo sano. Veramente voglioso di emergere. Fece subito bene da noi, nonostante la grande concorrenza in attacco. Ricordo quel che mi diceva Gattuso, era lui l’allenatore: “Io mi sono allenato con grandissimi attaccanti. In Belotti rivedo le caratteristiche di Shevchenko, che in area, da qualsiasi posizione, riusciva sempre a trovare la porta”. Aveva ragione. Era quello che avevo notato subito, ben prima di acquistarlo. Belotti segna di destro, di sinistro, di testa. E poi ha una generosità incredibile. Lavora per la squadra, è aggressivo e aiuta i compagni, oltre a essere un grande finalizzatore, con un fiuto raro. E’ un bomber moderno. E può ancora migliorare tanto».