Ex rosa, Nocerino: «L’atmosfera del calcio al sud ti abitua a grandi palcoscenici come la Champions League»
Intervistato da “La Casa Di C” Antonio Nocerino, ex centrocampista del Palermo, oggi allenatore della Primavera del Potenza, ha ripercorso la sua carriera.
Ecco le sue parole:
«Per essere arrivato a questo livello ho preferito prendere la rincorsa, ho voluto che la mia carriera fosse un crescendo. La mancanza dei miei genitori era tanta, ma la voglia di arrivare era ancora più forte. Io piangevo tutte le sere, ma a mia mamma non l’ho mai detto. Quando sono andato via di casa mi disse ‘se piangi e hai voglia di tornare, noi siamo qui. Ho fatto tutto il settore giovanile fino alla Berretti. Quando inizi a giocare a calcio hai un sogno e non sempre questi si realizzano. Avevo voglia, fame: volevo giocare e divertirmi. Questo mi ha spinto fin dove sono arrivato. A 18 anni ho avuto l’opportunità di fare la Serie B con l’Avellino, allenava Zeman. Sono sempre stato una persona curiosa. Ogni squadra, ogni posto ti lascia sempre qualcosa. La carriera di un calciatore è come un puzzle. Certi ambienti compongono un pezzo più grande, altri più piccolo. Ho sempre cercato di trovare il lato positivo. Tutti i posti che ho conosciuto mi hanno dato quel qualcosa in più per essere pronto per altri tipi di palcoscenici. L’atmosfera del calcio del sud ti abitua anche a vivere poi la Champions League o partite di cartello in Serie A. Sono ambienti che tu hai già vissuto in proporzioni differenti. I derby del sud ti danno passione. Ma la Champions League è un altro mondo. La canzone, l’atmosfera, il modo di arrivarci. È un altro sport. La mia prima partita tra i professionisti fu Palermo-Avellino, in Champions Barcellona-Milan. Non amichevoli. In Premier invece Chelsea-West Ham. Partite piene di emozioni».