Emanuele Filippini, ex centrocampista rosanero (per lui 20 presenze e quattro reti a Palermo), è intervenuto ai microfoni del sito ufficiale dell’esperto di calciomercato Gianluca Di Marzio. Ecco alcune delle sue parole in merito all’addio al calcio del suo vecchio compagno di squadra, Luca Toni: «Vista l’età e l’annata sfortunata, è stato il momento giusto per ritirarsi. Gli anni passano e mi accorgo che stiamo diventando vecchi. Io credo che Luca si sarebbe ritirato anche se il Verona si fosse salvato. Ai tempi del Brescia era un giovane di qualità, ma non pensavo potesse arrivare a questi livelli, anche perché era spesso infortunato. Non sapeva usare bene il fisico, noi ci lamentavamo dicendogli di restare in piedi. Poi l’ho ritrovato a Palermo ed era diverso, era lui che faceva cadere gli altri. Ho capito in quel momento dove sarebbe potuto arrivare. Sua forza? Un carattere solare, un po’ ‘farfallone’ perché non subiva le pressioni e pensava solo a giocare. A tal proposito ricordo che una volta nello spogliatoio, io mio fratello avevamo fatto a botte e per sbaglio pestai il piede di Luca tagliandolo. Lui si alzò zoppicando e ridendo continuava a dircene di tutti i colori».