Ex rosa, Dybala: «Ronaldo? Da bambino lo odiavo. La 10 alla Roma sarà sempre di Totti come alla Juve di Del Piero»

L’ex attaccante rosanero Paulo Dybala, nel corso del nuovo contenuto di DAZN “Scacco Capitale”, ha parlato a ruota libera di tutte le vicende che lo hanno riguardato nel corso della sua carriera, soffermandosi particolarmente sulle stagioni  alla Juve e della sua attuale squadra la Roma. Di seguito le parole del fantasista argentino: «Con Cristiano sono stati tre anni belli, la squadra era molto forte e lui ci dava qualcosa in più. In Argentina è molto sentita la rivalità tra Messi e Cristiano, io ovviamente da bambino son sempre stato dalla parte di Messi. Una volta stavamo andando a giocare una partita, io stavo in fondo all’aereo e lui era seduto più avanti.  A un certo punto del volo lui è venuto da me a parlare sia di calcio sia di tante altre cose, parlavamo in generale della nostra vita e a un certo punto gli ho detto ‘io da bambino praticamente ti ho odiato’. Ci siamo fatti due risate su questa cosa e fra noi abbiamo sempre avuto un bel rapporto, un bel dialogo».

«Josè Mourinho ha un’immagine e un potere importante per tutto quello che rappresenta nel mondo del calcio. Sì, sarebbe un buon giocatore di scacchi. Prima di arrivare qui alla Roma ci siamo sentiti due volte, mi ha chiamato quando stavo ancora a Torino. Lui è molto bravo quando parla e quando vuole entrare dentro qualcuno. Ho sentito con lui un feeling speciale, è difficile nel mondo del calcio trovare qualcuno che ti dica le cose in faccia in modo sincero. Con lui ho un rapporto diretto e sincero, ci confrontiamo tanto. Vogliamo il meglio per la gente, lui ha fatto la storia del calcio. È molto sincero, è bravo a preparare le partite. Quasi tutte le cose che ti dice poi in campo succedono. Capisce il calcio molto bene, lo testimonia il fatto che ha vinto quasi in tutte le squadre che ha allenato. Il numero 10 della Roma sarà sempre Francesco Totti. Così come per Del Piero nella Juve. Alla Juve me lo chiese direttamente la società di indossare la 10 ed è stato un enorme piacere. Mai dire mai, ovviamente sarebbe una responsabilità unica».