Ex rosa, Di Napoli: «Processo calcioscommesse? Avevo tutto e improvvisamente mi sono ritrovato senza niente, ferite ancora aperte»
L’edizione odierna de “La Repubblica” riporta un’intervista all’ex rosanero Arturo Di Napoli il quale si è espresso sia sul Palermo di oggi che della sua esperienza in rosanero.
Ecco qualche estratto:
«L’assoluzione nel processo “Calcioscommesse”? Non è stato facile. Davvero. Oggi ne parlo, in maniera più serena, ma le ferite, anche se si sono rimarginate, restano. Avevo tutto e improvvisamente mi sono ritrovato senza niente. E tutto solo per un equivoco. Il telefono non squillava più, ero solo e tutti mi trattavano come un appestato. E non lo nascondo, perché non mi vergogno: ho fatto anche brutti pensieri, perché credevo che tutto fosse finito. Nel frattempo, sono stato anche male, mi hanno dovuto asportare un rene, la riabilitazione è stata lunga e pesante e a volte non trovavo la forza neanche di alzarmi dal letto. Stavo in casa, a guardare il soffitto, mentre pensavo che il mondo, con me, era stato ingiusto».
«È stato l’amore a darmi la forza. La mia compagna, Belinda Zannino, mi ha dato la scossa dicendomi che avrei dovuto trovare un’alternativa. Oggi, lavoro per il gruppo “Gabetti Sport”. Affianchiamo le società sportive sotto il profilo strutturale e ci occupiamo della riqualificazione dell’impiantistica. E poi c’è, mio figlio Thomas che mi ha dato una forza pazzesca. Aveva solo cinque anni, ma mi sono aggrappato a lui e ho vissuto le mie giornate in funzione sua e della mia compagna».
Cosa le ha insegnato la sua storia di questi ultimi anni difficili? «Che non bisogna lasciarsi andare. Ho visto tanta gente, purtroppo, arrendersi. E io ci sono andato vicino. E poi che bisogna circondarsi delle persone giuste, quelle che ci vogliono bene. A breve farò cinquant’anni, ho i capelli bianchi e sono un uomo diverso. Il mio cerchio, ormai, si va stringendo. E nel mio cerchio, adesso, faccio entrare soltanto le persone che mi vogliono bene».