L’edizione odierna de “La Gazzetta dello Sport” riporta un’intervista ad Edgar Barreto.
Ecco alcune sue parole:
«Che ricordi ho della promozione? Il momento in cui mi hanno consegnato la coppa è stato fantastico, una delle immagini più belle della mia carriera. Avevamo un gruppo spettacolare, che si è era cementato già durante il ritiro con Gattuso. All’inizio abbiamo fatto fatica. I risultati non arrivavano e il presidente Zamparini decise di chiamare Iachini in panchina. Con cui poi abbiamo fatto una grande cavalcata verso la Serie A, vincendo il campionato con quattro giornate di anticipo. Essere il capitano dei rosanero è un orgoglio: bisogna saper gestire i momenti difficili. Ricordo che all’inizio, venendo da una retrocessione, non è stato facile. Ai giocatori del Palermo dico di lasciare sempre tutto in campo, ogni goccia di sudore: i tifosi lo capiscono quando c’è passione e attaccamento alla maglia e sanno ripagare ogni sacrificio. Difficile vincere a Palermo? Non saprei dirlo. Di certo Palermo dà molti stimoli. La nostra squadra è diventata forte strada facendo e l’anno dopo si è consacrata In Serie A. lanciando in orbita due campioni come Dybala e Vazquez. Io credo che vincere sia difficile ovunque: oltre alle qualità tecniche e a gente di esperienza, serve tanta umiltà e unità d’intenti. È ovvio che devi avere giocatori forti, ma devi anche saperti districare nelle tante difficoltà. A volte per riuscire a portare a casa il risultato è più importante lottare che giocare bene».