Ex rosa, Amelia: «Il Palermo sente la pressione del dover vincere per forza»
In un’intervista ai microfoni di “PianetaSerieB”, l’ex portiere Marco Amelia si è espresso sulla sua visione sulla stagione di Serie B, un campionato che si preannuncia avvincente e imprevedibile. Amelia si sofferma sulle potenzialità delle squadre di vertice, come il Sassuolo, che vede favorito per la promozione, e commenta l’andamento altalenante di squadre ambiziose come il Palermo. Non manca un’analisi approfondita sui punti di forza e debolezza della rosa rosanero, guidata da Alessio Dionisi, e un occhio di riguardo alla pressione che i giocatori devono gestire nello stadio “Barbera”. Inoltre, Amelia riflette sulle sue prospettive future da allenatore e sull’eventualità di mettersi alla prova in un campionato equilibrato come la Serie B.
Come ha trovato fin qui il campionato di Serie B? «La Serie B sulla carta è sempre molto difficile. Ci sono sempre delle favorite che nel corso dell’estate si attrezzano per competere ad una delle prime due posizioni e poi c’è qualche squadra sorpresa. Quest’ultima potrebbe essere il Pisa, seppur la società stia lavorando bene già da tanti anni con l’ambizione di tornare in Serie A. Quindi non possiamo parlare proprio di outsider. Credo però che quest’anno abbiano tante possibilità di raggiungere la promozione. Quello cadetto è, a mio avviso, il campionato più bello d’Europa per quanto riguarda le seconde serie. Qualsiasi squadra, anche con delle difficoltà, trovando un filotto di risultati riesce a venirne fuori e magari a competere per le zone che più contano. Credo che il campionato di quest’anno possa essere ancora più bello proprio per via del forte equilibrio che c’è»
In vetta c’è questo tris di squadre distante soli tre punti. Qual è la sua opinione riguardo Pisa, Sassuolo e Spezia? Quale di queste tre squadre vede favorita da qui alla fine? «Alla lunga penso che il Sassuolo sarà la squadra che staccherà tutti. Non perché il Pisa non possa farlo, che fin qui si è confermata la squadra più solida ed equilibrata, ma i neroverdi hanno una rosa qualitativamente tanto ampia. Lo Spezia è una squadra che ha sofferto tanto nella passata stagione rischiando anche grosso. Sulla forza di quella sofferenza però ha lavorato tanto e quest’anno ci sta ricamando sopra un campionato importante. La rosa dei liguri è, al pari di altre squadre, pronta per lottare per questo terzo posto. Qualitativamente non la vedo vicina né al Sassuolo né al Pisa. Sono solidi e compatti, potranno essere molto fastidiosi per tanti».
Cremonese, Palermo, Sampdoria e Bari sono alcune delle squadre che fin qui hanno maggiormente faticato in relazione a quelle che erano le ambizioni di inizio campionato. Quale di queste ha visto maggiormente in difficoltà e quale invece crede che riuscirà a risollevare la china e a portare a termine un campionato da protagonista? «Tra tutte credo che quella che ha fatto meno in base alle aspettative che tutti avevano è il Palermo. Sappiamo quanto difficile è questo campionato e credo proprio che i rosanero saranno quelli che si riprenderanno e arriveranno a contendersi la Serie A. La piazza è importante, il club ha investito tanto e ormai è stabile in questa Serie B. Ci sta che adesso voglia tornare in Serie A. Secondo me il Brescia, che è sempre considerata poco quando si parla di corsa per la promozione, è una di quelle che potrebbe dire la sua. A me non dispiace, può inserirsi nella lotta. La realtà è importante, ha sofferto tanto negli ultimi anni e adesso la vede bene».
Lei conosce molto bene la piazza palermitana. Cosa succede? A cosa è dovuto questa mancanza di continuità? «Una vera ragione non credo ci sia. Il Palermo sente la pressione del dover vincere per forza. L’ambiente ha questa richiesta su club e squadra. Probabilmente questa pressione ti porta a correre rischi che si rivelano controproducenti, come accaduto nell’ultimo turno contro il Cittadella. Questa è la cosa che abbiamo visto anche nel campionato passato, quando hanno perso tanti punti anche in casa. L’elevata pressione che condiziona quelle partite che non riesci a vincere ti porta poi a perderle».
Di conseguenza, se parliamo di pressioni, giocare dentro il “Barbera” gremito può essere arma a doppio taglio per qualche giocatore? «Giocare con il ‘Barbera’ pieno deve sempre essere aspetto favorevole. Se ci sono giocatori che non la pensano così non possono giocare nel Palermo. Io ho giocato lì e l’ambiente che si crea in quello stadio è bello, positivo. Il dover vivere le settimane e la stagione sapendo di dover vincere per forza ti può portare a commettere degli errori. I giocatori che giocano in piazze in cui si chiede di vincere, devono sfruttare ogni aspetto che possa portarli al raggiungimento dell’obiettivo, compreso uno stadio del genere che ti trascina. Può solo andare a favore avere uno stadio dalla propria parte».
Un parere sull’operato di Dionisi? «Diciamo che è appena arrivato a Palermo, ci vuole un po’ di adattamento sotto tutti i punti di vista. Dionisi è molto bravo e preparato. L’ambiente è esigente e vuole tornare in Serie A. Io credo che lui sia la persona giusta per poter tornare grandi, conosce la B avendola vinta con l’Empoli e ha idee molto interessanti. Vedo cose positive, mi piace la sua comunicazione. Da tecnico, il mio giudizio è positivo. Dionisi sa fare molto bene il suo lavoro».
Crede che la rosa siciliana presenti buchi in qualche reparto? «La rosa del Palermo è completa e molto forte. Dobbiamo però dire che ci sono tante squadre attrezzate, dunque sarà necessario saper gestire la rosa. La Serie B è così lunga e complicata che alla fine la spunta chi riesce ad essere costante. I siciliani hanno la rosa per poterlo fare e la forza per potersi rinforzare a gennaio. Attualmente non credo che il calciomercato sia la prerogativa. Adesso è necessario lavorare e portare la squadra ad essere costante e prestante come tutti si aspettano».