Ex patron del Petrignano su Brunori: «Suo rendimento a Palermo non mi sorprende, è pronto per la B»
Dell’exploit di Matteo Brunori ne ha parlato anche Massimiliano Eugeni, ex presidente del Petrignano, squadra in cui l’attaccante rosanero ha militato nella stagione 2015/16.
Ecco le sue parole:
«E’ un ragazzo serio, cresciuto in un’ottima famiglia, e questo per me ha fatto la differenza. Si è sempre mostrato maturo, e quando ha capito che poteva fare un’escalation ha cambiato anche la sua vita, ha saputo fare il professionista, anche nelle piccole cose come l’alimentazione o le uscite serali. Indubbiamente, come ho detto, il contorno lo ha aiutato, la tranquillità è fondamentale, ma lui ha la testa, e sa usarla. Io lo porto sempre nel cuore, come fosse un figlio, perché mi ha fatto vivere davvero grandi emozioni. Da noi fece benissimo partendo da esterno, per poi accentrarsi e fare gol, ma sa giocare in più ruoli. Di sicuro quando punta l’uomo in dribbling secco, per poi saltarlo, è devastante, servono difensori molto forti per arginarlo».
«Se mi aspettavo il suo exploit? Assolutamente si, non mi meraviglia il suo attuale rendimento. Fece bene anche ad Arezzo, solo con l’Entella in B ha un po’ faticato, ma perché probabilmente doveva ancora prendere confidenza con la categoria e maturare ancora un po’: due anni di C, però, gli hanno fatto bene, e lo vedo pronto anche per il salto in B. E se questo avvenisse con il Palermo, però lui la prossima stagione sarebbe una vera consacrazione, perché son certo che renderebbe al top: conoscendo il contesto sarebbe anche agevolato, non cambiare squadra sarebbe importante. L’ambiente conta. Se approda in B, e li riesce a toccare quota 10/11 reti, qualche club di A, magari inizialmente anche di bassa classifica, può sicuramente consentirgli il salto. Di potenzialità per arrivare in massima serie ne ha, e se sta dove può essere anche un leader, dove ha la squadra che gira intorno a lui, riesce molto bene, crescendo anche di gara in gara. Però c’è prima da concentrarsi sul presente. Ripeto, comunque: se centra la promozione in B, la A è a un passo».