L’edizione odierna de “Il Corriere dello Sport” si sofferma sul sorteggio per Euro 2024.
Inghilterra e Macedonia del Nord. L ’estasi e il tormento. L’urna di qualificazione a Euro 2024 ci ha riconsegnato il film dell’ultimo biennio azzurro. Dalla gloria di Wembley alla polvere di Palermo. Coincidenza pazzesca, disegnata dal sorteggio. Una sorta di nemesi per azzerare i conti e ripartire. Demetrio Albertini, ex azzurro e presidente del Settore Tecnico della Figc, chiamato sul palco allestito alla Festhalle di Francoforte, ha sgranato gli occhi estraendo la pallina da cui è venuto fuori il nome della Macedonia. Riedle ci aveva consegnato l’Inghilterra, piegata anche a San Siro in Nations League. L’avventura europea ripartirà di nuovo sfidando gli inglesi, in casa, giovedì 23 marzo 2023.
Il ct Mancini ha sorriso. «Ormai è una classica, ma se continua così per noi va bene… Non so se sarà d’accordo Southgate. Ero sicuro sarebbe venuta fuori una tra Francia e Inghilterra». Gli inglesi e i campioni del mondo rappresentavano il pericolo da evitare. Klinsmann, in terza fascia, ha pescato l’Ucraina. «Partita emozionante, ottima nazionale» ha chiosato Mancio. Già e sarebbe ancora più bello se finisse la guerra. Significherebbe giocare a Kiev l’ultima del girone, in calendario il 20 novembre. Altrimenti neutro in Polonia, come è accaduto per le ultime uscite dell’Ucraina. Zambrotta, invece, ha estratto Malta in quinta fascia: andata a La Valletta il 26 marzo e ritorno in Italia il 14 ottobre.
MONDIALE. Non benissimo. Il sorteggio poteva andare meglio, ma l’Italia ha il dovere di piazzarsi tra le prime due del girone C. Il ct è stato meno severo nella valutazione. «Girone abbordabile. Non sono partite semplici, ma tutte da giocare». Francoforte ci farà rivivere i fantasmi e quel tiraccio di Trajkovski capace di estrometterci dal Qatar. Mancini non ha parlato di rivincita. Niente riparerà il danno, ma il destino nel calcio ha un senso. «Una di quelle partite che ogni tanto capitano, come è stato dimostrato a Palermo bisogna giocarle tutte, anche quelle che sembrano più semplici. Il Mondiale? La ferita sanguinerà ancora a lungo. Possiamo cancellarla soltanto vincendo il prossimo» ha risposto, alludendo al torneo americano del 2026. Ecco la molla che lo ha spinto a continuare e non a dimettersi dopo la disfatta del Barbera. Voleremo a Skopje a fine estate (9 settembre), ritorno il 17 novembre, ci si augura con la qualificazione in tasca.
FUTURO. All’Italia, finalista di Nations, sarebbero riservati i playoff (marzo 2024) in caso di terzo o quarto posto nel girone. Meglio evitare. Gravina medita riforme per aumentare l’impiego degli italiani in Serie A. Mancini si augura che i nuovi azzurri, come Raspadori, continuino a crescere in Champions. L’alternativa del 3-5-2 lo convince. Ieri ha salutato Reja, ct dell’Albania. Appuntamento a Tirana il 16 novembre. Il 20 amichevole al Prater con l’Austria. Due test per l’Italia del futuro.