L’edizione odierna de “Il Corriere dello Sport” si sofferma sull’Italia candidata ad Euro 2032.
Sembrano lontani i tempi in cui il calcio faceva quasi attrito con la politica, rappresentata da Spadafora prima e da Vezzali poi. Uno dei primi documenti firmati dal nuovo ministro Andrea Abodi – che dal calcio proviene, avendo guidato la Lega Serie B – è infatti un provvedimento che mette la Figc di Gravina da sola davanti alla porta, con l’opportunità di segnare il gol-vittoria nella partita Euro 2032. Il nostro Paese ha, infatti, manifestato da tempo la volontà di ospitare la competizione continentale e ieri Abodi ha firmato la lettera di sostegno per la candidatura della Federcalcio, già inviata alla Uefa. Con questa missiva, il governo sostiene ufficialmente il “pubblico interesse” e la “rilevanza nazionale” dell’evento.
SEDI. Forte di questa sinergia istituzionale, la Figc ora dovrà solamente unire i puntini, incasellare le cose al posto giusto e completare il “Preliminary BID Dossier” da inviare a Nyon entro il 16 novembre con altre specifiche, tra cui l’elenco delle città coinvolte nell’Europeo. Saranno 10: Torino, Milano, Genova, Bologna, Firenze, Roma («La Capitale è pronta a un ruolo importante», ha detto l’assessore allo Sport Alessandro Onorato), Napoli, Bari, Palermo e Cagliari sono già in lista. Si parte dal Nord passando per il Centro, abbracciando anche Sud e isole. Verona è l’undicesima opzione, da tenere in ballo fino alla presentazione del progetto definitivo. Il dossier completo dovrà essere presentato entro il mese di marzo, mentre per l’assegnazione si dovrà attendere settembre 2023 durante la riunione del Comitato Esecutivo Uefa. La scelta sarà tra l’Italia e la Turchia, con il nostro Paese favorito (per tradizione e appeal) nonostante stadi vecchi e fatiscenti che vanno quasi tutti ristrutturati o costruiti ex-novo.
ABODI-GRAVINA. Su questo argomento si sono concentrati sia Gravina sia Abodi nelle loro prime dichiarazioni. Secondo il presidente della federazione «l’organizzazione di Euro 2032 rappresenta un’occasione unica in termini di coinvolgimento e di impatto economico e sarà anche uno straordinario acceleratore per il rinnovamento degli impianti sportivi di alto livello, ma non solo». E a proposito di impianti, secondo Abodi «lo sviluppo sostenibile e durevole delle infrastrutture sportive italiane rappresenta una delle priorità dell’agenda di Governo in ambito sportivo. La Candidatura dell’Italia a Euro 2032 rappresenta un fondamentale fattore di accelerazione di questo processo di crescita, partendo proprio dal segmento stadi».