L’edizione odierna de “Il Corriere dello Sport” si sofferma su Italia-Inghilterra in programma questa sera.
Gareth Southgate dimostra di conoscere il valore del passato: «In Italia non vinciamo dal 1961: siamo qui per fare la storia». Il prologo delle qualificazioni all’Europeo nasce da una dichiarazione importante ma priva di accenni di presunzione. Sia chiaro: l’intenzione del ct inglese è quella di caricare l’ambiente e dunque una squadra rientrata dal Mondiale con la delusione dell’eliminazione ai quarti con i futuri finalisti della Francia. Il tasso di talento del gruppo resta indiscutibile anche a dispetto delle assenze degli infortunati Rashford, Mount e Pope e tra l’altro c’è anche un uomo che proverà a scrivere la sua personale e immortale epopea sul libro del calcio inglese (e mondiale): Harry Kane. Il capitano è a un solo gol dal nuovo record di tutti i tempi con la maglia della Nazionale: il numero 53 lo ha realizzato in Qatar su rigore con i francesi eguagliando Rooney, ma oggi la sua missione sarà diventare The King. «Sarà ancora più motivato per dimostrare di che è pasta è fatto», sorride Southgate. Di speranza nazionale.
NUOVO CICLO. E allora, 62 anni in una frase. «Non vinciamo in Italia dal 1961 e questo aspetto rende la sfida ancora più grande per noi». Già: 3-2 in amichevole a Roma, il 24 maggio. Oggi, però, sarà tutta un’altra cosa: è l’esordio nelle qualificazioni a Euro 2024. È una questione serissima: «Questo gruppo non ha bisogno di nuovi stimoli né di una prova per l’autostima, però, serve umiltà per iniziare un nuovo ciclo». Altro che spocchia, appunto. «Questo è il tipo di sfida in cui bisogna cogliere il meglio, è il tipo di partita che bisogna vincere: l’abbiamo fatto in passato e dobbiamo farlo ancora. L’Italia non è andata al Mondiale, è vero, ma ha giocatori straordinari e sarà di certo una serata molto bella. E difficile».
VAI HARRY. La saga di Kane coinvolge il popolo intero: «Abbiamo visto con il suo club, con il Tottenham, che ha smaltito la delusione del Mondiale dal punto di vista psicologico: so che sarà ancora più motivato. Per i gol che ha realizzato, per la visione e la qualità dei suoi tocchi fa già parte dei più grandi della storia. È un giocatore straordinario, siamo molto fortunati ad averlo con noi». Declan Rice, al suo fianco, annuisce e conferma: «È un grande capitano e un grande leader: saremo tutti felici se dovesse segnare. Anche perché vogliamo battere l’Italia per cominciare al meglio le qualificazioni».
DIEGO E NAPOLI. Southgate approva e rilancia. «L’eliminazione in Qatar è una delusione che rappresenta una forte motivazione. Abbiamo conservato le cose positive nonostante la sconfitta». Gli inglesi al seguito sono molto preoccupati per la sicurezza, proprio come i tifosi in arrivo e chiedono al ct se avesse preferito un’altra città rispetto a Napoli per questa sfida. «Penso che tutti non vedano l’ora di vivere l’esperienza napoletana. Questa città ama il calcio, ha una grande storia e il Napoli sta volando. È una squadra fantastica che vincerà lo scudetto ed è in lizza per la vittoria in Champions dopo un ottimo sorteggio». E ancora. «Ricordo Maradona e Careca: ero molto giovane e venivano trasmesse più che altro le partite del grande Milan di Baresi». La partita si giocherà nello stadio che porta il nome di Diego: «È stato una leggenda del calcio e qui ha lasciato un’eredità importantissima. Con l’Inghilterra ha avuto una storia diversa: probabilmente è meglio non parlarne in questa sede…».