L’edizione odierna de “Il Corriere dello Sport” si sofferma sulla gara tra Italia e Inghilterra.
Il pensiero di Spalletti è un attimo colto tra una curva e l’altra di mille ragionamenti in cui la linea ispiratrice non cambia mai direzione, così sorride, guarda l’interprete e aggiunge una frase, pensando non sia arrivato bene il concetto. «Non siamo venuti qui a giocare il calcio che capita, ma la partita che vogliamo». Come e in che misura l’Italia riuscirà ad accontentarlo, lo scopriremo stasera nel tempio di Wembley. E’ pieno di curiosità anche il ct, deciso a spingere gli azzurri oltre ogni limite.
«Non alleno gli alibi, è la sintesi. L’Inghilterra è di livello top, primissima fascia, ma non si può entrare in campo spaventati o farci condizionare dal pensiero di non aver mai giocato in questo stadio, altrimenti bisognerebbe cambiare mestiere. Il calcio è fatto di opportunità e queste sono le situazioni da amare, non ci si sottrae al confronto con la realtà. Queste prove ti mettono in condizione di capire di che livello sei». Wembley ci racconterà chi siamo e dove stiamo andando. «Noi abbiamo fatto di tutto per avere risposte importanti. Vorrei vedere un calcio libero, moderno, dinamico e di personalità. Parlo di atteggiamento, soprattutto di fronte a una squadra così».