Il CT della Nazionale italiana, Luciano Spalletti, ha parlato in conferenza stampa dopo la sconfitta per 2 a 0 contro la Svizzera che ha sancito l’eliminazione dagli Europei. Di seguito le sue dichiarazioni, riprese da TuttoMercatoWeb.com:
Te la senti di essere ancora il CT di questa Nazionale? Che futuro ha questa squadra?
«E’ una domanda normale, ci sta. Personalmente non mi cambia nulla, io ho la responsabilità di quello che è successo, i calciatori li ho scelti io, ed è chiaro che sono in un percorso dove devo fare delle conoscenze. Non sono contento della partita che abbiamo disputato, nemmeno di quella contro la Spagna. Sono soddisfatto parzialmente delle altre due gare, ma in queste siamo stati sottolivello. L’altra volta credevo di essere responsabile per averli fatti allenare, stavolta li ho fatti recuperare e ho cambiato anche la squadra. L’altra volta mi davo la responsabilità anche per aver cambiato poco, non avevamo mantenuto un livello di intensità alto. E quello è dipeso anche da come è finito il nostro campionato. In questo periodo abbiamo cercato di fare degli allenamenti che avessero questo livello di intensità, di avere questo fortissimo recupero, e sotto questo aspetto le risposte non sono state soddisfacenti. Però poi sono calciatori che ho scelto io e ho la responsabilità di ciò che accade. Però questa cosa la devo dire, anche se può sembrare cercare gli alibi: prima di questa competizione gli altri allenatori hanno avuto 20-30 partite, io ne ho avute dieci e avevamo già il fucile puntato dicendo che dovevo vincere. Eppure con la Nord Macedonia non s’è vinto… Ho bisogno di più conoscenza diretta per prendere il meglio, poi abbiamo avuto diversi giocatori infortunati su cui contavo e oggi s’è visto che dal punto di vista dell’intensità siamo stati inferiori e la Svizzera s’è qualificata in maniera giusta».
Che futuro ha questa Nazionale?
«Devo provare a fare anche delle scelte differenti. Quando pensi di poter andare sulla strada della qualità e poi nell’intensità non riesci a mantenerla è chiaro che un po’ di motore e un po’ di scocca va portato dentro. In alcuni duelli si va spesso in difficoltà e poi se devi coprire 80 metri di corsa vai in difficoltà».
Forse non era il caso di avere più coraggio nelle formazioni scelte e negli uomini scelti?
«All’inizio su Calafiori c’erano delle perplessità e invece s’è portato. Anche Fagioli è in questo gruppo. Delle prove si sono fatte. Udogie si è infortunato ed è un calciatore importante. Poi i giovani se hanno le potenzialità per mettere seduti gli altri avranno lo spazio corretto. Da questa esperienza che ho fatto, avendo fatto diverse prove, vengo via con la certezza che qualcosa devo cambiare. Non è che sia un risultato così scandaloso come ora verrà fuori: la mia passione è sintomo di profondo rispetto per tutti, dimostro passione e mi prendo le responsabilità. E quando mi si dice che contro la Croazia abbiamo fatto una gara scandalosa rispondo no, oggi e contro la Spagna abbiamo giocato sottolivello. S’è passato un turno difficile meritatamente, ma ora bisogna rimettere mano nel telaio».
Perché la squadra non s’è accesa?
«E’ stata timida sotto l’aspetto dell’intensità della partita, non siamo riusciti a mantenere un livello di intensità alto. Poi devi fare delle scelte e quando non sei in grado di andarla a prendere devi concedere campo, non abbiamo giocatori che hanno questa capacità di giocare a campo aperto e poi in grado di ricomporsi in fretta e correttamente. Il risultato di stasera non è figlio di una sola causa, ma se non si fa qualcosa di più sotto l’aspetto del ritmo diventa difficile andare a contendersi il risultato. Contro la Spagna feci giocare gli stessi, non li avevo fatti recuperare al meglio. Ma stasera ho cambiato sei giocatori rispetto all’ultima volta, c’ero stato attento e li ho fatti recuperare e il ritmo è stato lo stesso. Poi s’è visto che ci sono individualità che sotto l’aspetto della velocità pura siamo al di sotto per una partita come questa e su questo aspetto ci va messo mano».
L’altra volta hai detto che sai allenare solo un certo calcio e che non ci sono abbastanza giocatori per questo calcio. Però hai parlato anche di caldo e di problemi:
«L’Inter ha vinto il campionato molto prima… Poi io mi sono assicurato e ho visto che Inzaghi ha fatto fare gli allenamenti in maniera corretta fino in fondo, ma può darsi che mentalmente venga di non essere così applicato. Ho fatto la scelta di giocare con un attaccante solo, ma non s’è vista la qualità che bisogna esibire e quando siamo stati costretti a giocare a ritmo alto non s’è tirata fuori la qualità che noi abbiamo. Ma non è un alibi, è bocciatura determinata dalle mie scelte e dai miei comportamenti. Però non ho avuto molte esperienze per fare delle prove ed è chiaro che ci vuole più gamba per giocare bene».
Se i difensori non hanno passo, se l’uno contro uno è difficile da fare, se in attacco facciamo fatica… Se non nascono tre-quattro giocatori sopra a questo livello, è giusto cambiare anche modo di giocare?
«Il campo ha detto che qualcosa va cambiato e io cambierò. Poi quando sono entrato ho cercato di tenere in considerazione un po’ di cose. Non so se ci sarà qualcosa di diverso, ma sono prove da fare alle quali sono obbligato perché non ho altra scelta. Ma senza voler male a nessuno, senza dare colpa a nessuno. Non ho timore a venire qui. E ora? Io sono tranquillissimo nel giocarmela. L’altra volta mi sarei aspettato una reazione diversa al passaggio del turno e non ci posso stare a questa roba qui perché poi la pressione si sente e i ragazzi la sentono. Detto ciò, la responsabilità è mia e di nessun altro. Non ci sono problemi».
Oggi l’Italia è stata una panda e la Svizzera una Ferrari? Cosa pensa della Svizzera?
«Bisogna accettare tutto, anche allusioni di cattivo gusto come la sua. Quando si perde si accetta tutto, si capisce che lei è una persona di grandissima ironia e qualità e noi le diciamo che ha ragione. Siete stati più bravi e avete vinto meritatamente, cercheremo di fare meglio la prossima volta visto che non l’abbiamo impegnato».