Euro 2024 domani Italia-Albania, l’ex Palermo Bogdani è sicuro: «All’85% non perdiamo»

L’edizione odierna di Tuttosport riporta un’intervista all’ex Palermo Bogdani in merito all’Italia che affronterà l’Albania.

È il Gigi Riva dell’Albania. Capocannoniere assoluto nella storia della Nazionale rossonera nonostante si sia ritirato da ormai undici anni. Erjon Bogdani, il “gigante di Tirana” (191 centimetri d’altezza, classe 1977, ex responsabile del settore giovanile del Palermo, laureato in Economia e Commercio) è in partenza per Dortmund dove domani sera al Signal Iduna Park non farà mancare il suo sostegno ai propri connazionali in occasione dell’eurosfida contro l’Italia. Fra azzurri (attualmente noni nel ranking Fifa) e l’Albania (66° posto) la differenza è abissale… «Questa classifica non è veritiera come quella Atp del tennis dove Sinner, Alcaraz, Djokovic e Zverev, tanto per citare i migliori, non avrebbero difficoltà a sbarazzarsi di chi sta così indietro nella graduatoria».

Intende dire che l’Albania può battere l’Italia? «Nel calcio tutto è possibile, si gioca in undici, non uno contro uno. Contano tanti fattori. Noi per esempio ne abbiamo abbastanza a nostro favore».

Ci spieghi meglio. «Innanzitutto il fatto che partiamo come “underdog” mentre l’Italia, campione d’Europa in carica, gode dei favori del pronostico. La pressione però è su di loro, hanno tutto da perdere al contrario di noi che abbiamo tutto da guadagnare. Inoltre i nostri giocatori conoscono ogni segreto degli azzurri visto che quasi la metà dei convocati gioca o ha giocato in Italia» Djimsiti sfiderà il suo compagno atalantino Scamacca con cui ha vinto l’Europa League.

«Il nostro capitano è pronto a mettergli il bavaglio, come si dice in gergo. È caricato a mille, come tutta la comitiva “shqiptare”. L’entusiasmo è alle stelle. Vogliamo fare grandi cose agli Europei. L’attesa è spasmodica, il Parlamento ha rinviato e sospeso le sedute con la maggior parte dei deputati che saranno presenti in Germania. A Dortmund ci saranno 50.000 tifosi albanesi: sostituiranno il famoso “Gelbe Wand” (“Muro Giallo”) del Borussia con il Muro Rosso, il colore della nostra bandiera. Sarà una coreografia fantastica. E fra l’altro i sostenitori neutrali, quelli tedeschi intendo, parteggeranno per noi dato che la Nazionale italiana spesso e volentieri è stata indigesta per loro».

Qual è il vostro punto di forza? «Non uno soltanto. Cominciamo con la compattezza della squadra, l’unione, l’insieme, lo spirito di gruppo, il “team” che ha saputo creare il ct Sylvinho. Una formazione ben strutturata. In campo vanno undici giocatori che danno il 120%, ma quelli che stanno in panchina non sono da meno e quando entrano in campo, se possibile, danno il 150%. Attacchiamo e difendiamo. Giochiamo con passione, cuore e ardore. Ma anche con tecnica e tattica, naturalmente. Non è un caso se nel Girone di qualificazione abbiamo chiuso al primo posto davanti a Repubblica Ceca e Polonia».

Il reparto migliore? «A centrocampo giostrano Asllani, cresciuto molto all’Inter, Ramadani, idem nel Lecce, Asani che gioca nella K League 1 coreana e il fantasista Bajrami (ndr: lascerà Sassuolo, piace al Verona). Uno che può far male. Anche con i suoi assist per il bomber Broja di proprietà Chelsea e nel mirino di molti club europei».

È questa la migliore Albania di sempre? «Difficile rispondere. Per la seconda volta torniamo a disputare la fase finale di un Europeo dopo quella del 2016 in cui fummo eliminati nella prima fase. Il ct era De Biasi e anch’io facevo parte del suo staff ».

Il sorteggio vi inseriti nel girone di ferro con Spagna e Croazia, oltre agli azzurri. «Un grande onore per noi sfidare rivali così prestigiosi. Motivazione straordinaria per i nostri ragazzi. Se supereremo il turno – passano agli ottavi anche le migliori 4 terze dei 6 gironi – diventeremo degli eroi».

Il vero problema per Spalletti è la penuria di attaccanti di valore. Basti pensare che nella “Top 10” dell’ultima Serie A non figura nemmeno un italiano. «Sì, un grande limite, ma Scamacca negli ultimi due mesi è stato molto brillante scalando parecchie posizioni per portarsi a ridosso dei primi dieci nella classifica cannonieri e Retegui in Nazionale ha una media-gol di tutto rispetto. Questioni di cicli, comunque. Ho seguito nelle scorse settimane l’Europeo Under 17 a Cipro: trionfo dell’Italia che ha travolto 3-0 il Portogallo in fi nale con doppietta del formidabile Camarda, giustamente eletto miglior giocatore del torneo».

Chi toglierebbe a Spalletti? «Barella, il fulcro del gioco azzurro».

Se domani dovesse scommettere, su quale risultato punterebbe? «All’85% non perdiamo. Anche il pareggio conta per la classifica del gruppo».

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