«Io, espulsa». L’ex arbitro, la beffa dopo quel pugno: «Non farò ricorso»
L’edizione odierna della “Gazzetta dello Sport”si sofferma su Elena Proietti, assessore allo Sport di Terni (eletta nel 2018 in quota FdI) ed ex arbitro. Un mese fa la mail che le toglieva il fischietto con cui aveva diretto sui campi di provincia fino al 7 dicembre 2014. Tessera addio :l’ha stabilito la commissione disciplinare umbra dell’Aia, per aver rilasciato un anno fa interviste non autorizzate e per avere leso l’immagine dell’associazione. Un provvedimento che il numero uno degli arbitri italiani, Marcello Nicchi, non commenta: «C’è chi ha deciso e non sono stato io, che
dovrei dire sulla decisione di un giudice? Il provvedimento contiene tutte le risposte» dice.
Assessore, riavvolgendo il nastro, cosa è successo quel pomeriggio di una domenica di quasi 5 anni fa? «Arbitravo una partita di prima categoria. Era quasi finita ed eravamo nel recupero quando, abbiamo sentito un colpo. Ci siamo girati e abbiamo visto, lontani dall’azione, un calciatore a terra e uno in piedi. Ho pensato alla solita scazzottata sciocca. Avvicinandomi ho visto a terra il giocatore svenuto che sanguinava. Chiesi all’altro che avesse fatto e sono stata colpita al volto, ma non posso dire di aver ricevuto un cazzotto: per il gip non l’ha fatto apposta. Poi 20 giorni di ospedale, le visite, poi la commissione medica: 67% di invalidità a vista e udito. A 27 anni sono uscita dal campo invalida. Ora sono radiata, il giocatore dopo 5 anni di stop potrebbe tornare in campo».
Farà ricorso? «Non è piacevole restare dove non si è ben voluti, ma non credo ci sia più il tempo per un ricorso. La mail è arrivata mentre ero in campagna elettorale: non ne parlai perché è stato un periodo tragico, non una cosa con cui farmi pubblicità. Così come non fui io a cercare le interviste un anno fa».