Escl. Zaccardo (integrale): «Vi racconto gli anni dell’Europa e di Zamparini. Mio pensiero su nuova proprietà…»

Dopo essere stato protagonista per quattro stagioni con il Palermo e dopo aver conquistato la maglia della nazionale proprio grazie alle prestazioni in rosanero, diventando campione del mondo nel 2006 in Germania, Cristian Zaccardo all’età di 37 anni (che compirà proprio tra due giorni), ha parlato in esclusiva ai microfoni della nostra redazione per parlare del Palermo, del prossimo match dei rosanero contro lo Spezia e della cessione della società alla nuova proprietà inglese.

Iniziamo con il Palermo di oggi, la squadra è prima e Stellone sta lavorando molto bene…

«Non sto seguendo tanto la serie B e non sono riuscito a vedere partite del Palermo, la seguo vedendo classifiche e risultati ma non guardando tutte le gare. Ho seguito la vicenda del cambio societario. Quest’anno il Palermo è partito a fari spenti e ad oggi la classifica è molto buona. Faccio sempre il tifo per le mie ex squadre e anche per il Palermo dove son stato per quattro anni molto bene. Credo che sia la volta buona per la promozione, non facciamo proclami, spero che Stellone e la squadra continuino a lavorare a testa bassa per raggiungere i risultati. Spero che alla fine potremo gioire».

Nel prossimo turno i rosanero affronteranno lo Spezia. Lei ha giocato da entrambe le parti, come vede questa partita?

«Le partite in serie B sono sempre abbastanza equilibrate e sono sempre gare aperte. Non c’è mai una squadra che vince facile e non si assiste a match scontati, dovranno far punti entrambe Domenica. Il Palermo è la squadra che ha fatto meglio fuori casa insieme a Lecce, sarà una gara aperta. Io sono stato anche a La Spezia, ho esordito li a 19 anni, sono legato anche ai liguri, anche se a Palermo sono stato di più. Spero che vinca il migliore e che facciano bene entrambe per i rispettivi obiettivi».

Parlando del fronte societario, che presidente è stato per lei Maurizio Zamparini?

«Devo ringraziare Zamparini, lui insieme al direttore e al tecnico di quel periodo, mi prese dal Bologna riponendo in me fiducia. Io li ho ripagati e grazie alle prestazioni con il Palermo ho conquistato la nazionale. Quegli anni sono stati per me belli, abbiamo subito raggiunto l’Europa League ed i rosanero erano conosciuti in maniera importante anche in Europa, quello del Palermo era un nome importante».

Adesso c’è una nuova proprietà, in Sicilia sono sbarcati gli inglesi. Come vede questo cambio ai vertici della squadra rosanero?

«In tutte le cose, purtroppo o per fortuna, c’è un ciclo che ha un inizio ed una fine. Zamparini forse era arrivato a fine corsa, per il bene del Palermo forse era dunque meglio che si separassero. Adesso speriamo che la nuova proprietà, attraverso risultati e programmazione riporti credibilità ed entusiasmo ad una piazza che meriterebbe la serie A».

In chiusura, ci parli del suo futuro, è arrivato il momento di smettere o si sente ancora in grado di dire la sua?

«Sono un giocatore, la mia carriera la conoscete. Sono fermo da Aprile, mi sento ancora bene fisicamente, anche se adesso è passato un po di tempo dall’ultimo match giocato. Se riesco in questi mesi a ritornare in carreggiata e ritrovare un’opportunità da calciatore, il mio desiderio sarebbe quello di fare un altro anno giocando per poi restare legato al calcio in un’altra veste. Qualche squadra può avere qualche perplessità su di me visto che tra due giorni compirò 37 anni e l’ultima partita l’ho giocata appunto ad Aprile, però vediamo. Sto parlando con qualche squadra estera anche in campionati minori, dove farei un esperienza di vita. Mi sto comunque aggiornando per una carriera post calciatore».