PALERMO

Escl. Vasari: «Mio Palermo era di un altro pianeta. Sogno rosa in A con la Sampdoria»

Manca sempre meno a Palermo-Sampdoria. Dopo la sosta, il campionato cadetto tornerà in campo, e al Barbera si affronteranno due formazioni in cerca di riscatto. Per parlare della gara, ilovepalermocalcio.com ha intervistato Gaetano Vasari, classe 1970, doppio ex del match. Ecco come ha presentato la sfida:

Domenica si torna in campo, che partita sarà Palermo-Sampdoria?

«Ci voleva questa sosta per ricaricare testa e gambe, visto il brutto momento che stanno attraversando entrambe le squadre. Nessuna delle due formazioni può permettersi di perdere questa gara. Per la Samp una sconfitta significherebbe cadere in un tunnel buio, nel baratro della retrocessione. Per il Palermo, non vincere significherebbe distaccarsi dalle prime posizioni, e recuperare poi non è facile».

Entrambi i club non stanno attraversando un buon momento. Possono riprendersi e svoltare?

«Entrambe le formazioni non stanno attraversando un buon momento. Sulla carta sono due squadre fortissime, con giocatori che dovrebbero fare la differenza, ma la Serie B è un campionato molto difficile ed equilibrato. Se non corri e non lotti, fai fatica anche con le cosiddette piccole. Mi auguro che entrambi possano riprendersi e fare un campionato dignitoso, perché sono due piazze importanti che meritano la massima serie».

Il Palermo, oltre a fare un campionato al di sotto delle aspettative, sta mostrando molta fatica al Barbera. Quale può essere il motivo?

«Il Palermo in casa sta faticando a ottenere risultati. La bolgia del Renzo Barbera dovrebbe caricarli a dare molto di più, invece sembra che abbiano paura di vincere le partite».

Uno dei dubbi rimane la situazione legata a Brunori. Può diventare un problema nello spogliatoio?

«Brunori per me è un giocatore che ha dato tanto al Palermo. Non discuto le qualità di questo ragazzo, ma già all’inizio c’erano stati problemi con lui. Io sono del parere che, quando un giocatore non è contento di rimanere, non lo si debba trattenere. Quando gioca, lo vedo spento e non è più il Brunori che faceva la differenza. Bastano uno o due giocatori che fanno capricci per distruggere lo spogliatoio. Ribadisco: non metto in dubbio le qualità di questo ragazzo, ma va ceduto perché lo vedo senza stimoli».

Pisa, Sassuolo e Spezia sembrano avere, fin qui, una marcia in più. Quali sono le sue favorite per la promozione?

«Pisa, Sassuolo e Spezia stanno andando benissimo e hanno una marcia in più. Sinceramente, per me saranno queste tre squadre a giocarsi fino in fondo i primi due posti per raggiungere la promozione diretta nella massima serie».

Lei ha vissuto una straordinaria e storica promozione con addosso la maglia rosanero. Cosa manca a questo Palermo per ripetere una stagione simile?

«Io ho avuto l’onore e il piacere di andare in A con il Palermo e, da palermitano, è un’emozione grandissima. Poi la maglia rosanero ce l’ho cucita addosso ed è il massimo aver raggiunto questo traguardo. Non si può fare un paragone con quel Palermo. C’erano giocatori che facevano la differenza in Serie B, come Zauli, Corini, Toni, Brienza, i fratelli Filippini. Avevamo una rosa fortissima. Con tutto il rispetto, non voglio fare un paragone con questa rosa. Non me ne vogliano, ma quel Palermo era di un altro pianeta».

Vuole aggiungere qualcosa?

«Sì, vorrei dire un’ultima cosa. Sono un ex di Palermo e Sampdoria. Palermo è la mia città e la squadra del mio cuore, mentre alla Samp ho vissuto tre anni bellissimi, e indossare quella maglia è stato un onore. Mi auguro che entrambe possano ritornare nella massima serie, perché sono due piazze e due tifoserie che meritano di giocare nella massima serie».

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Rosario Di Stefano