Escl. Vannucchi: «Ecco perché il Palermo fatica con l’Empoli. Iachini? Gran lavoratore già a Venezia, Zamparini…»
Lunedì sera alle ore 21 Palermo ed Empoli si affronteranno al “Barbera” in occasione del “monday night” dell’11^ giornata di campionato. Entrambe le formazioni sono ferme a quota 11 punti in classifica ed hanno avuto un avvio altalenante: i rosanero hanno perso il loro asso Dybala, gli azzurri il loro tecnico Sarri. Della gara e delle due squadre ne abbiamo discusso con Ighli Vannucchi, che ha vestito per buona parte della sua carriera la maglia dei toscani ma che ha anche vissuto una breve parentesi nel capoluogo siciliano. Ecco le parole dell’ex calciatore raccolte da Ilovepalermocalcio.com.
Lunedì ci sarà Palermo-Empoli, una partita sulla carta equilibrata almeno a guardare la classifica. Che incontro sarà?
«Mi auguro possa essere un incontro spettacolare, ricco di emozioni e che possa far divertire il pubblico. Entrambe le squadre a mio parere hanno le carte in regola per dar vita ad una bella partita dove ogni risultato è possibile».
Il Palermo da una parte ha perso il suo giocatore simbolo in sede di calciomercato: Paulo Dybala. Contestualmente l’Empoli ha salutato il suo tecnico Sarri, arma in più di quella squadra ed oggi al Napoli. Quanto sono importanti queste assenze?
«Dybala ha dato tanto lo scorso anno al Palermo, così come Sarri ha lavorato molto bene nelle ultime stagioni sulla panchina dell’Empoli. Ma sono soltanto un giocatore ed un allenatore, hanno fatto il loro lavoro nelle proprie squadre com’è giusto che sia e adesso bisogna guardare avanti».
In rosanero Iachini sta facendo molto bene ed è alla sua terza stagione alla guida del Palermo. Tu lo hai incrociato al Venezia nella stagione 2001/02, ti ricordi che tipo era all’epoca?
«Era già un’allenatore tosto, carismatico, come lo era stato d’altronde durante la sua carriera da giocatore. Sapeva trasmettere tanta carica alla sua squadra e soprattutto puntava molto sul lavoro quotidiano. Credo che tanti aspetti del suo modo di lavorare ce li abbia ancora a distanza di anni».
Al Venezia e successivamente al Palermo hai avuto modo di conoscere il presidente Zamparini. Che rapporto hai avuto con lui?
«A dire il vero il presidente non era molto presente, l’ho conosciuto molto poco. Tuttavia è una persona che tiene molto alla sua squadra, ai risultati. Ha un carattere diverso da quello che può sembrare dalle sue esternazioni. Lui qualche volta si arrabbia ma lo fa perché tiene alla sua squadra e a fare bene».
La tua parentesi al Palermo è stata molto breve, è durata soltanto mezza stagione. Cosa non ha funzionato?
«Ci sono state delle incomprensioni con l’allenatore che c’era all’epoca sulla panchina del Palermo per cui ho preferito andare via e sono andato all’Empoli. A Palermo comunque è stata una bella esperienza di vita, mi sono trovato bene e ho avuto modo di confrontarmi con una nuova cultura, con un ambiente diverso».
Il Palermo storicamente ha fatto sempre fatica con l’Empoli: una sola vittoria in cinque incontri nella massima serie. Con te in campo ci fu anche un 2-2 con doppietta di Tavano…
«Ricordo quella partita, ricordo che fu una bella gara, combattuta e molto spettacolare. Il perché il Palermo faccia fatica con l’Empoli sinceramente non lo so. Magari squadre cosiddette “piccole” come i toscani arrivano a queste gare in maniera agguerrita e forse i rosanero sono entrati in difficoltà. Comunque giocare al “Barbera” è sempre molto difficile, per qualsiasi squadra».