Il Palermo domenica ospiterà, per la 20^ giornata del campionato di Serie D, il Roccella. La gara sarà importante per entrambe le squadre: i rosanero andranno alla ricerca della vittoria per scacciare i malumori delle ultime settimane, i calabresi, dal canto loro, cercheranno di continuare la marcia positiva e raccogliere il terzo risultato utile consecutivo. In vista della gara contro la squadra della locride, la nostra redazione ha intervistato Tommaso Scuffia, portiere e capitano del Roccella.
Nel Girone I della Serie D Palermo e Savoia sembrano le uniche candidate alla promozione. Voi avete affrontato entrambe le squadre, quali sono secondo lei le differenze tra le due squadre e chi riuscirà a spuntarla alla fine?
«Tra Palermo e Savoia, ad essere sincero, mi hanno impressionato maggiormente i rosanero. Il Palermo, rispetto alla squadra campana, ha molti più nomi ed individualità. Ricordo che all’andata i siciliani ci misero maggiormente sotto; con il Savoia, invece, a decidere la gara fu Cerone, ma solo nei minuti finali. Il Palermo riuscì ad avere la meglio anche grazie all’individualità di Felici e Santana. Secondo me, per la vittoria del campionato, i siciliani sono più attrezzati. Ci sono squadre come Troina, Giugliano ed Fc Messina che sono sotto le prime due, però non le vedo in grado di inserirsi nella lotta per la vittoria finale. Questa corsa, credo, sarà risolta solamente il 22 marzo, quando ci sarà lo scontro diretto».
Il Palermo ha subito un calo di risultati. Questo, secondo lei, è dovuto ad un problema psicologico o sono altri i motivi, come, ad esempio, avere pochi calciatori che conoscono poco il campionato di Serie D?
«Non credo che queste difficoltà siano da attribuire alla poca conoscenza della categoria. Mi viene in mente il Bari che, lo scorso anno, aveva giocatori come Brienza, Bolzoni, Neglia e Floriano che non conoscevano la Serie D. Il problema può essere ricercato nel come ci si cala nella Serie D; qui c’è meno tecnicità rispetto alle categorie superiori. I problemi del Palermo, credo, non sono legati alla sconfitta subita contro il Savoia, ma dovuti a qualche mentalità non calatasi completamente nella Serie D».
Lei poco fa ha accennato a Floriano. Crede, visto che li ha affrontati entrambi, che l’ex Bari possa essere in grado di sostituire l’argentino?
«Le qualità tecniche di Santana non si discutono. L’ho avuto come compagno alla Fiorentina, quando ero aggregato alla prima squadra, e lo ricordo molto bene. Floriano, a mio parere, può essere il valido sostituto di Mario, seppur con un po’ di esperienza in meno. Credo che sarà in grado di dare una mano al Palermo, anche perché le sue doti non sono ignote».
I tifosi del Palermo sono un po’ in polemica con la società e con l’allenatore. Questo clima potrà aiutarvi per raggiungere il risultato domenica?
«Sicuramente, come abbiamo visto e come dice la classifica, il Palermo nelle ultime 9 giornate ha raccolto solamente 15 punti, mentre il Savoia 25. Questo andamento ha annullato lo scarto di prima. L’aria che si respira in casa rosanero potrebbe darci una mano, ma non è detto che i calciatori del Palermo non andranno in campo con il sangue agli occhi, proprio per non farsi raggiungere dal Savoia che, sulla carta, è chiamata ad una partita abbastanza semplice».
In casa Palermo, dopo gli errori di Ricciardo e Sforzini, si è discusso sui calci di rigore. Lei, in vista di domenica, sta studiano come calciano dagli undici metri i calciatori rosa?
«La domenica guardo tutti gli highlights delle squadre del mio girone e ho rivisto anche quelli di Palermo-Troina. Non capita spesso di vedere un portiere parare due rigori nella stessa partita, per giunta a due calciatori differenti. Mi capita di riguardare i calci di rigori, ma non li studio più di tanto. Il tiro dagli undici metri è sempre un terno al lotto, non è prestabilito che il rigorista tiri lì».
Fuori casa il Roccella ha raccolto solamente 7 punti. Sulla carta, contro il Palermo, partite battuti, ma con quale spirito andrete al Barbera?
«Affrontiamo tutte le partite con la voglia di portare a casa il bottino pieno, poi, giustamente, c’è anche l’avversario di fronte. Siamo reduci da due vittorie consecutive e questo ci motiva. Abbiamo rispetto di tutti, ma paura di nessuno. A Palermo andremo per giocarci la nostra partita, al 90′ sapremo come saranno andate le cose».
Al vostro seguito, domenica, ci sarà una bella rappresentanza di tifosi roccellesi. Questo vi rende orgogliosi?
«Sì! Roccella è una piccola città, portare quasi 150 tifosi a Palermo è un bel segnale. La loro presenza significa che stiamo facendo qualcosa di importante per la comunità».
Lei, in passato, ha calcato i campi di Serie C, ed è lì che vuole arrivare il Palermo. Quali sono le differenze tra Serie D e Serie C? E poi, crede che i rosanero, così come sono, potranno affrontare la terza serie o la dirigenza dovrà intervenire nettamente sul mercato?
«Rispetto alla Serie D, la Serie C ha molta più tecnica e vi giocano calciatori che hanno fatto categorie superiori. In Serie C cominciano a vedersi le qualità singole dei calciatori, poi, giustamente, le squadre sono anche molto più attrezzate rispetto alla Serie D. La Serie C di questa stagione vede squadre come Catania, Bari e Reggina che hanno fatto il grande calcio, quindi anche il livello economico è notevolmente diverso. Il Palermo, in questo momento, per fare la Serie C avrebbe bisogno di 2 o 3 innesti giusti per dire la sua».