L’ex calciatore del Palermo e oggi Direttore Sportivo del Venezia Lenadro Rinaudo, intervistato in esclusiva da Ilovepalermocalcio ha parlato del match di venerdì, della lotta promozione, di Moreo che durante il mercato di gennaio è passato proprio dal Venezia al Palermo ma anche di tanto altro. Queste le sue dichiarazioni:
Venerdì si giocherà Venezia-Palermo. Che tipo di match ti aspetti?
«Sarà una gara avvincente sotto il punto di vista della classifica. Sono due squadre che stanno facendo un campionato importante, soprattutto il Venezia che aveva come obiettivo la salvezza e stiamo andando oltre le previsioni; di fronte ci sarà il Palermo che è stato costruito per vincere ed andare in maniera diretta in serie A anche se nell’ultimo periodo sta faticando. Sicuramente affronteremo una squadra importante con una rosa di primissimo ordine che avrà tutto il nostro rispetto».
Per te una sfida alla tua città natale…
«Il Palermo fa parte della mia vita. Ho iniziato da piccolissimo con i rosanero arrivando in serie A ed in Coppa Uefa. Per me è stato uno dei passaggi più importanti della mia vita, adesso ho iniziato un nuovo percorso. All’andata ho affrontato il Palermo da Direttore Sportivo. Venerdì sarà una gara particolare, ma allo stesso tempo spero di ottenere il massimo per come è giusto che un professionista deve fare».
A gennaio Moreo è passato dal Venezia al Palermo, ma in rosanero sta trovando delle difficoltà…
«Stefano è un ragazzo intelligente, ha uno spirito di sacrificio importante. Ha fatto il salto di categoria a livello di piazza e non come categoria in sé. È andato in una piazza importante con delle esigenze particolari. È un ragazzo umile e sensibile ma è un giocatore di qualità che verrà fuori».
Ad inizio stagione avete dichiarato che l’obiettivo del Venezia era la salvezza, adesso però siete in corsa per i playoff. Un motivo di orgoglio per voi essendo una neopromossa…
«Sicuramente il nostro obiettivo era la salvezza, l’abbiamo raggiunta a 10 giornate dal termine. Adesso continuiamo ad inseguire un obiettivo importante e ambizioso che non è semplice da raggiungere. Stiamo facendo un lavoro straordinario, lo stesso presidente ha messo su una società solida. Si vede il lavoro di tutti, ma non siamo appagati, cercheremo di dare tutto fino all’ultima giornata per poter raggiungere il massimo».
L’Empoli ormai è ad un passo dalla serie A. Chi credi possa raggiungere il secondo posto?
«È difficile dirlo. L’Empoli è spedito verso la serie A perché ha dato continuità ai risultati. Dietro c’è una bella lotta tra Palermo, Frosinone e Parma; subito dopo ci sono altre squadre come noi. Sappiamo che il campionato di B è imprevedibile e ci sarà da battagliare fino all’ultima giornata».
Nelle ultime giornate il Palermo ha avuto dei passaggi a vuoto. A cosa credi siano dovuti?
«Gli infortuni pesano. Credo che in una stagione qualsiasi squadra può avere un calo. La serie B è un campionato lungo ed imprevedibile, ci sta. Purtroppo quando si hanno i cali nei momenti sbagliati si pagano di più. Il Palermo ha una squadra di tutto rispetto che cercherà di andare in A».
L’obiettivo del Palermo è il ritorno in A, riuscirci attraverso i playoff sarebbe una delusione?
«No no. Il Palermo ha l’obiettivo di andare in A. L’importante è arrivarci, come e in quanto tempo credo che conti meno».
Che effetto ti fa vedere calciatori come Accardi, Fiordilino e La Gumina, palermitani come te, indossare la maglia rosanero?
«È un piacere. So cosa significa vivere nella città di Palermo ed indossarne i colori. La responsabilità è tanta, sono ragazzi che se ci sono riusciti hanno qualcosa di importante dentro. Mi fa assolutamente piacere».
L’infortunio di Nestorovski complica il cammino del Palermo, credi che La Gumina possa sostituirlo senza farlo rimpiangere?
«Nestorovski è un calciatore importante e l’ha dimostrato sia lo scorso anno che in questa stagione. Avere tanti giocatori in rosa a disposizione può fare la differenza. La Gumina sta comunque dimostrando di essere un giovane di qualità con un futuro roseo. Avere tutti a disposizione è comunque un’altra cosa».
Il Barbera purtroppo in questa stagione non ha mai avuto il pubblico delle grandi occasioni. Credi che abbia influito di più la mancata cessione del club o la retrocessione?
«Io credo che la retrocessione abbia pesato e tanto, però fare calcio non è facile come si pensa o come si vede solamente nelle partite. Zamparini ha dimostrato attaccamento a questa città riportandolo dove non era da tanto tempo, è pur vero che la città merita palcoscenici importanti. Sono sicuro che con il tempo il Palermo tornerà dove merita».