Il Palermo si prepara al match di domenica contro il Savoia. Il club campano, ad inizio campionato, è partito con l’obiettivo di tornare tra i professionisti, ma la partenza non è stata delle migliori, così come i risultati delle ultime tre gare disputate, nonostante questo, il Savoia può comunque vantare uno dei migliori bomber esterni del campionato di Serie D (clicca qui). La nostra redazione ha intervistato in esclusiva, proprio in vista del match di domenica il Dg Giovanni Rais. Queste le sue dichiarazioni:
Domenica sarete ospiti del Palermo per l’undicesima giornata di campionato. Che tipo di match si aspetta?
«Andare in casa della capolista non è mai semplice. Il Palermo sta dimostrando di essere oltre la categoria e sono una delle poche squadre a punteggio pieno in Europa, già questo fa capire la forza della squadra. Noi abbiamo allestito una compagine che riteniamo competitiva, ma i risultati, purtroppo, in questo momento non ci stanno dando ragione, cosa che invece, meritatamente, sta accadendo al Palermo. Se una squadra vince tute le partite non può essere solo fortuna o casualità, c’è organizzazione e programmazione. Di questo va dato merito ai rosa che sono una piazza importante, con una tifoseria calda e vogliosa di tornare in palcoscenici importanti. Noi speriamo di poter dire la nostra, faremo di tutto per interrompere il cammino imperiale del Palermo».
Il Barbera si prepara al match di domenica e sarà vestito a festa. Questo potrebbe essere decisivo per il Palermo?
«I tifosi sono un’arma in più per chiunque, a maggior ragione se saranno in tanti come accaduto fin qui. Con i numeri fatti dal Palermo si ha quasi l’impressione di andare a giocare una partita da Serie A. È normale che per i giocatori del Palermo giocare in casa, con una tifoseria del genere, è come avere un dodicesimo, se non tredicesimo o addirittura quattordicesimo uomo in campo. Sicuramente, l’apporto dei tifosi potrà essere decisivo. I miei ragazzi avranno l’apporto dei nostri tifosi che arriveranno da Torre Annunziata, ma hanno già dimostrato di non risentire del calore del tifosi della squadra avversaria. Alla fine saranno i valori in campo a venire fuori. Spero vivamente possa essere uno spettacolo, come deve essere una partita di calcio. Voglio stemperare anche gli animi, a Palermo vengo con piacere. Nel capoluogo ho anche dei parenti che non vedo da oltre vent’anni e spero possa essere solo una giornata di sport. Gli sfottò ci stanno, ma ricordiamoci che stiamo parlando di sport».
Quella col Palermo è una partita diversa per mister Parlato? La sta preparando in maniera particolare?
«Il mister è uno degli allenatori più meticolosi che io abbia mai conosciuto. Prepara tutte le partite alla stessa maniera, sia che di fronte ci si trovi l’ultima in classifica oppure la prima. In questo momento, Parlato deve lavorare un po’ di più sulla testa dei ragazzi. Abbiamo giocatori importanti che hanno vinto il campionato di Serie D e che conoscono la categoria, ma giocare al Barbera è diverso. Bisogna mentalizzare la squadra ad un appuntamento dove, come dicevo prima, l’apporto del pubblico può essere determinante. Il mister sa come preparare gare del genere, le ha affrontate sia da calciatore che da allenatore. Tutti noi, siamo fiduciosi nel lavoro del mister che, purtroppo, in questo momento non sta avendo i risultati che merita. Le vicissitudini come infortuni, squalifiche e decisioni arbitrali ci hanno penalizzato, ma sono convinto che nel calcio tutto si compensa».
Fin qui, di quelle squadre che lottavano per la promozione, il Palermo ha incontrato solo l’FC Messina. Domenica toccherà a voi. Una vittoria dei rosanero potrebbe aprire la fuga?
«Sicuramente il distacco comincia a farsi importante. Bisognerebbe capire cosa faranno le squadre più a ridosso dei rosanero. All’inizio non ero convinto che il Palermo potesse fare questo tipo di campionato, conosco la realtà e sapevo delle difficoltà iniziali. Visto questo, pensavo che la squadra avesse stentato ma, evidentemente, il presidente Mirri è una persona serie, scrupolosa, attenta, seria e ha pianificato tutto per partire a razzo. Questo li ha portati ad avere una maggiore tranquillità. Poi ripeto, siamo sotto il cielo, tutto può succedere, sapevamo di avere una fuori serie nel girone. Mi sarei meravigliato nel vedere il Palermo nei bassi fondi del campionato, ma questo non sarebbe stato un bene per il calcio in generale. Se togliessimo i rosa dalla classifica sarebbe un campionato più avvincente perché siamo tutte lì. Dobbiamo dimostrare tutti di essere all’altezza del Palermo».
Il vostro obiettivo, così come quello di altre società, è la promozione in Serie C, ma se a dicembre la distanza col primo posto dovesse essere incolmabile potreste far partire qualche calciatore?
«Questo, nella storia della famiglia Mazzamauro non è mai successo. Anzi a dicembre, come accaduto lo scorso anno, il presidente rinforza la squadra. Non è nell’indole del presidente abbandonarsi a quello che può essere un destino segnato. Tutto sta a cosa succederà da adesso a dicembre. Abbiamo ancora la Coppa Italia alla quale teniamo in maniera particolare. Se ci fosse la promozione diretta del Palermo, noi potremmo cercare di andare avanti in Coppa. In questo momento è difficile rispondere a questa domanda, io voglio giocarmela fino alla fine. Novembre e dicembre sono due mesi fondamentali, tireremo le somme e poi decideremo cosa fare».
Domenica, dopo il pari col Biancavilla, il presidente Mazzamauro ha contestato le decisioni arbitrali. A suo dire il Savoia è stato penalizzato, invece il Palermo è stato favorito. Si riferiva a qualche episodio in particolare?
«Io ritengo che, purtroppo, le parole del presidente sono state travisate. Mazzamauro non ha nulla contro i rosa, io voglio stemperare gli animi. Il presidente non ha contestato il Palermo o detto che il Palermo è favorito. Ha detto soltanto che qualche arbitro non ha l’esperienza e subisce la sudditanza, che può essere anche quella del Barbera, perché, giocare lì non è come giocare in uno stadio con duecento spettatori. Non è stato detto che il Palermo gode di favoritismi. Sicuramente, noi siamo stati penalizzati. Abbiamo un dossier che è stato portato in Lega, lì si vede che dalla prima giornata subiamo alcuni torti che ti fanno pensare che ci sia sotto qualcosa. La realtà dei fatti però è diversa, e mi assumo la responsabilità di quello che dico, il livello arbitrale in queste categorie non è all’altezza degli investimenti e dell’importanza che può avere una Serie D giocata al Sud, perché parliamo quasi di una Serie C per ingaggi, piazze e investimenti. Ci vorrebbe più attenzione e un livello arbitrale più adeguato».
I tifosi del Savoia domenica scorsa hanno contestato la squadra. Nonostante questo, si aspetta una presenza massiccia a Palermo?
«La contestazione fa parte dell’essere tifoso. Torre Annunziata è una piazza che ha visto il calcio professionistico e spera di poter ambire. Noi abbiamo solo un problema al momento, la squadra non segna, ma produce. Il tifo è anche contestazione e ci sta. I tifosi, comunque hanno sempre manifestato il loro amore e ci hanno sempre seguito. Credo lo faranno anche nella trasferta di Palermo».