Il Palermo è pronto a dare l’assalto alla Juve Stabia e per farlo si affiderà ad Andrea Saraniti. L’attaccante rosanero non ha vissuto una grande stagione sotto il profilo dei gol, perché è fermo a quota quattro, ma nelle ultime due sfide ha fornito due assist (per Silipo e Luperini), ma anche la prestazione è stata positiva. L’infortunio di Rauti e le condizioni non perfette di Lucca sembrano spalancargli le porte della titolarità e potrà farlo contro la Juve Stabia, prima squadra che alla quale ha siglato un gol con la maglia rosanero. «L’obiettivo – come dichiarato da Giuseppe Piraino, agente dell’attaccante, ai nostri microfoni – è quello di ripetersi. Speriamo possa portare fortuna questo precedente. Tra l’altro il gol fu bello. Speriamo possa ripetersi e, magari, possa arrivare una gioia per lui e, soprattuto, per il Palermo».
Come sta Andrea?
«Sta benissimo sotto tutti i punti di vista. Sia fisicamente che moralmente sta veramente bene».
La stagione di Andrea, sotto il profilo dei gol, non è stata certo delle migliori. Cosa non ha funzionato secondo lei?
«Non so cosa non ha funzionato esattamente. Secondo me nel suo momento migliore è esploso Lucca. Di conseguenza Andrea non ha visto il campo da titolare. Magari è venuto a mancare qualche gol però, in un’annata complicata come questa, ci possono stare cali di forma e rendimento. All’appello manca qualche gol, ma sono fiducioso che possa fare qualche gol importante nei playoff e ribaltare la stagione a suo favore. Andrea lavora molto per la squadra e le prestazioni, a parte un paio di partite, ci sono state. Anche domenica ha fatto bene, lui fa tantissimo lavoro sporco. È un giocatore che va valutato anche a prescindere dei gol, ma mi rendo conto che da un attaccante tutti si aspettano solo quelli».
Ad inizio stagione Andrea era il titolare, poi Lucca l’ha scalzato. Come ha vissuto questa situazione?
«È un ragazzo che va per i trentatré anni, ormai ha l’esperienza per capire queste situazioni. È normale che se un tuo compagno di squadra, in questo caso di reparto, fa bene bisogna semplicemente gioire, anche perché coincidono con quelle della squadra. Certamente tutti i giocatori vogliono giocare, però ha vissuto la situazione normalmente, come è giusto che sia».
Durante il campionato il Palermo ha vissuto l’avvicendamento in panchina tra Boscaglia e Filippi. Quale gioco si adatta meglio alle caratteristiche di Andrea?
«Io l’ho visto bene in tutte e due le gestioni. La gara di domenica mi è piaciuta molto, così come altre. Mi era piaciuto molto anche con Boscaglia. Dico che, dal derby di andata contro il Catania Andrea ha fatto bene. Anche con Boscaglia ha fornito prestazioni, forse adesso la squadra ha trovato la quadra, però lui si è trovato bene con entrambi i tecnici».
Contro il Teramo ha fornito una buonissima prestazione. Questo perché si sente di dover lottare per guadagnarsi al conferma in vista del prossimo anno?
«Nel calcio ogni domenica devi dimostrare il tuo valore, non c’è una motivazione particolare. L’unica motivazione deriva dal fatto che Andrea sa quanto sono importati i playoff. La voglia deriva dal fatto che giocando partite importanti i giocatori tirano fuori il meglio. Lui ha un altro anno di contratto con il Palermo quindi, ancora, non ci pensiamo. C’è un contratto e va rispettato. Lui ha voglia di rimanere perché è nella sua città e per provare a disputare una stagione migliore di questa che, ancora, è nel vivo perché i playoff possono cambiare tutto».
Contro la Vibonese Filippi decise di lasciarlo fuori dai convocati per scelta tecnica. Come ha vissuto quella settimana Saraniti?
«Semplicemente ha capito che doveva lavorare in un’altra maniera e l’ha fatto. A volte ci sta che l’allenatore chieda cose diverse rispetto al predecessore e non riesci ad accontentarlo. Dopo aver chiarito questo aspetto è tornato in campo e a fornire buone prestazioni, come fatto, per esempio, contro la Virtus Francavilla. L’aver fornito due assist, quando poteva tranquillamente calciare in porta (nel match contro la Virtus Francavilla e Teramo, ndr), fa capire quanto sia sereno. Non cerca il gol a tutti i costi per dimostrare ed è consapevole sa che tutto arriva tramite la prestazione. Io sono contento di questo. Contro la Virtus Francavilla ha fornito l’assist per Silipo, domenica poteva anche provare a concludere in porta, ma era un po’ sbilanciato e ha preferito servire Luperini».
Il fatto di essere palermitano ed indossare la maglia della sua città, secondo lei, ha influito dal punto di vista delle critiche che, magari, sono state più feroci per lui?
«La storia del calcio dice che, spesso, nessuno è profeta in patria. Non credo che sia per questo. Quando ha giocato bene l’hanno elogiato, quando non lo ha fatto è stato criticato. Questo accade a qualsiasi altro calciatore. Non credo il tifoso palermitano ce l’abbia con un palermitano, anzi… Il tifoso quando vede la partita, giustamente, ha la possibilità di criticare o elogiare il calciatore. Non penso ci sia accanimento nei suoi confronti».
A gennaio alcune voci su un suo addio si sono susseguite. Questo può avere influito nel suo rendimento o non hanno influito?
«Lui è un calciatore navigato, sa come gestire queste situazioni. Sa che quando il calciomercato aperto le voci, sia vere che false, si susseguono. Di vero c’era che D’Agostino l’ha avuto in passato e lo avrebbe voluto al Lecco, ma non volevamo lasciare la stagione a metà, così come il Palermo. È stato un tentativo da parte di un suo ex allenatore di riaverlo. Hanno sondato il terreno, ma non c’era volontà di andare via. Escludo abbiano inciso queste voci con il suo rendimento, adesso è pronto a dare il suo contribuito per i playoff».