Escl. Morgana (LND): «Vogliamo tornare in campo e finire la stagione. Pensiamo alle porte chiuse. Promozioni…»
Il mondo del calcio, dalla Serie A al dilettantismo, sta studiando la soluzione ideale per ripartire e non scontentare nessuna società. La ripartenza, però, dovrà avvenire solo garantendo massima sicurezza a tutti gli addetti ai lavori perché una ricaduta potrebbe anche essere tragica. Sandro Morgana, vice presidente della LND, intervenuto ai microfoni della redazione di Ilovepalermocalcio.com ha parlato proprio di ripartenza, ma non solo. Queste le sue dichiarazioni:
State studiando un piano per la ripartenza per la Serie D? La Serie A pensa ad isolare i calciatori ed effettuare giornalmente dei tamponi, in Serie D è molto difficile attuare questa soluzione.
«Noi abbiamo due aspetti che ci interessano maggiormente che sono: la ripartenza e la sostenibilità. Se siamo in condizione di ripartire dobbiamo dare sostegno alle società. La ripartenza è negli auspici di tutti noi, vogliamo ripartire ma ci rendiamo conto che in alcune zone del Paese è più difficile, quindi dobbiamo tenere conto di tutti questi aspetti. Forse dobbiamo programmare una ripartenza che tenga conto di tutto questo. Io credo che la ripartenza avverrà quando non ci saranno più condizioni di pericolo per i nostri calciatori perché la salute va messa al primo posto. Vogliamo ripartire anche se sarà giugno inoltrato. Vogliamo finire la stagione, la vogliamo finire sul campo, ma vogliamo finirla garantendo sicurezza al nostro sistema e ai nostri calciatori».
Se dovessero riprendere gli allenamenti e, di conseguenza, le gare cosa chiederete alle squadre? Di sanificare gli ambienti giornalmente, di fare i tamponi ai calciatori?
«Fare i tamponi in Serie A è semplice perché, rispetto alla LND, i calciatori sono pochi. Se la Lega Nazionale Dilettanti, che ha un milioni di atleti in tutta Italia, dovesse ripartire tutto diventa più complicato. Questo argomento l’abbiamo sottoposto al Governo e, indubbiamente, quando si deciderà di ripartire verranno messe a disposizione le risorse. La Federazione e la Lega hanno medici bravi e competenti, quindi quando si ripartirà bisognerà garantire le condizioni di sicurezza».
Il tecnico del Palermo, Rosario Pergolizzi, ha parlato di promozione in Serie C della prima e della seconda in classifica, a patto che i ripescaggi lo consentano. È una soluzione che state vagliando?
«Non l’abbiamo neanche affrontato questo tema. Tutti abbiamo la volontà di tornare a giocare, soprattutto nella Serie D dove le condizioni di sicurezza si possono garantire con maggiore facilità. Il tema di promuovere prima e seconda in Serie C non è stato considerato proprio, vogliamo tornare a giocare. È evidente che qualora, nella malaugurata ipotesi, non dovesse avvenire il Consiglio direttivo della LND studierà una soluzione compatibile con le aspirazioni e i sacrifici che ognuno ha fatto».
Naturalmente, se si dovesse tornare a giocare, state anche pensando all’ipotesi porte chiuse?
«Assolutamente sì. Su questo non c’è dubbio. Se gli scienziati dicono che il virus è stagionale, noi confidiamo che il caldo lo sconfigga e, magari, riaffrontarlo in autunno quando ci sarà il vaccino».
Molte società in Serie D hanno delle difficoltà e potrebbero anche non pagare gli stipendi, se dovesse succedere potrebbero subire delle ripercussioni?
«Intanto siamo riusciti ad ottenere, per quei calciatori che non hanno altre fonti di entrata, l’indennità per i collaboratori sportivi. Questo è stato un grande successo. Comunque non stiamo ancora pensando a cosa fare se le società non dovessero pagare gli stipendi. Stiamo vivendo un momento di grande eccezionalità e questo è caratterizzato da decisioni eccezionali, ma quando si dovesse riprendere valuteremo tutte le situazioni».