Escl. Maniero: «Brescia e Lecce non sono le favorite. Palermo-Verona da tutto esaurito». Poi l’appello ai tifosi rosanero…
Archiviata la pesante sconfitta di Pescara, il Palermo di Roberto Stellone si prepara ad affrontare un’altra sfida chiave per il cammino verso la promozione in serie A. Prossimo avversario dei rosanero è l’Hellas Verona di Fabio Grosso, che affronterà il Palermo lunedì sera allo stadio “Renzo Barbera”. In vista del big match della 32^ giornata del campionato di serie B, la nostra redazione ha intervistato in esclusiva un doppio ex: Filippo Maniero. Ecco le parole rilasciate ai nostri microfoni dall’ex attaccante di Palermo e Verona:
Partiamo dal passato, che ricordi hai della tua esperienza in rosanero?
«Bella esperienza, abbiamo fatto un anno importante anche se non abbiamo subito centrato la promozione al primo anno di Zamparini dalla serie B alla serie A. È stata un’esperienza positiva, fino all’ultima giornata abbiamo lottato per andare sù. Era da tanti anni che a Palermo non respiravano l’aria del calcio vero. Nel primo anno abbiamo dato una grande soddisfazione ai tifosi».
C’è un episodio che ricordi in modo particolare?
«Mi viene in mente la prima partita disputata, gara di Coppa Italia contro il Taranto. Stadio esaurito ed è logico che il colpo d’occhio era fantastico in una partita che sinceramente non era di cartello. Avere tutta quella gente allo stadio ad inizio di stagione è stato meraviglioso e logicamente ci ha dato la giusta carica per partire bene in campionato. Questa è la cosa che mi ha colpito di più al mio arrivo a Palermo».
Il tuo rapporto con Zamparini tra Venezia e Palermo?
«Rapporto normale tra giocatore e presidente. Il rapporto che aveva con la squadra e con i suoi dipendenti era totalmente diverso da quello che si vedeva in televisione o nelle interviste che rilasciava ai giornali. Un presidente che qualsiasi giocatore vorrebbe avere, non ti faceva mai mancare niente, sia dal punto di vista economico che dal punto di vista umano. Non ci faceva mai mancare il suo supporto. Poi magari voi giornalisti avete una visione diversa perché quando aveva a che fare con la stampa cambiava totalmente atteggiamento, a volte anche a me sembrava un po’ strano vederlo con noi in un modo e con voi in un altro».
Archiviato il capitolo inglesi, adesso il Palermo è nelle mani del duo De Angeli-Foschi, ma la situazione a livello societario è in bilico…
«Mi dispiace per quello che sta accadendo, spero si risolva tutto nel migliori dei modi per la squadra e per la piazza. Palermo merita di stare nel calcio che conta. Se il Palermo sta lottando ancora con le prime per andare in serie A è perché i ragazzi a livello professionale stanno dando il massimo pur sapendo della situazione caotica e questo gli rende merito».
Lunedì prossimo sfida chiave per il cammino del Palermo verso la serie A. Al Barbera arriva l’Hellas Verona…
«Queste sono le classiche partite che al Barbera ai miei tempi facevamo il tutto esaurito. Una partita tra due squadre che stanno lottando per tornare in Serie A, è una partita di cartello e quindi mi auguro ci sia il tutto esaurito anche se sarà un po’ difficile. Ho visto che negli ultimi anni si è venuto a creare un distacco tra i tifosi e la squadra. Per quanto riguarda la partita, penso che da qui fino alla fine del campionato saranno tutte gare impegnative, difficili perché se non s’incontrano squadre che come il Palermo lottano per la Serie A, incontri squadre che magari lottano per la salvezza quindi il campionato di Serie B è molto difficile anche per questo motivo. Non c’è una partita facile e da adesso fino alla fine del campionato chi meno sbaglia più probabilità avrà di raggiungere il proprio obiettivo. Già dalla prossima partita sarà fondamentale sia per il Palermo che per il Verona conquistare i tre punti. Sulla carta dovrebbe essere una bella partita».
Chi può essere l’uomo decisivo nel match?
«Sia il Palermo che il Verona nel reparto avanzato possono contare su giocatori forti, importanti che hanno giocato in Serie A, in Nazionale. Nestorovski da una parte e Pazzini dall’altra saranno i più attesi, quelli che potrebbero decidere la partita».
Da doppio ex, per chi farai il tifo?
«Sono diviso a metà perché mi sono trovato bene anche a Verona, quindi il mio augurio è che entrambe le squadre possano tornare in Serie A indipendentemente da quello che sarà il risultato di lunedì sera. Mi auguro sia una bella partita e che vinca il migliore».
Il Palermo arriva alla sfida di lunedì dalla pesante sconfitta di Pescara…
«Il Palermo avrebbe meritato di più, può capitare che a volte anche giocando bene perdi la partita. Il Pescara è una buona squadra, significherà qualcosa se si trova vicino alle prime posizioni in classifica, non si trova lì per caso. Sono partite che capitano».
Qual è il tuo pensiero sulla lotta promozione?
«Dopo la sconfitta del Palermo contro il Pescara, il Brescia è solo a quattro punti di distanza. Se i punti fossero stati 7-10 il discorso sarebbe stato diverso. È un discorso che vale per il Palermo ma anche per le altre squadre, per il Lecce, il Verona, il Pescara. Sette partite sono tante, tanti punti in palio. Non penso che questa sia la classifica definitiva, penso che ci saranno dei cambiamenti e come ho detto prima chi meno sbaglia in questo periodo più probabilità avrà di raggiungere l’obiettivo. Brescia e Lecce non le vedo favorite perché i punti di distacco sono pochi dalle altre. Se il Brescia dovesse perdere una partita e il Palermo la vincesse, i rosanero sarebbero a un solo punto di distacco. Può succedere di tutto. Non è un distacco incolmabile».
Cosa pensi del tecnico rosanero Roberto Stellone?
«Abbiamo sempre giocato contro, l’ho sempre stimato come giocatore. Era uno degli attaccanti più bravi in circolazione in quel periodo. Lo ricordo con piacere, gli auguro veramente di raggiungere l’obiettivo che lui, la squadra e la città meritano. Gli faccio un grosso in bocca al lupo per il finale di stagione».
Negli ultimi anni gli spalti del Renzo Barbera si sono svuotati sempre di più. Vuoi lanciare un appello ai tifosi rosanero?
«Dispiace non vedere più tanti tifosi allo stadio come accadeva ai miei tempi. Da ex giocatore del Palermo posso solo dire che l’affetto dei tifosi quando si giocava in casa e lo stadio era pieno ti dava quel qualcosa in più quindi penso che anche adesso, in questo momento i ragazzi del Palermo abbiamo bisogno di questo. L’appello che posso fare ai tifosi è: andate numerosi allo stadio per dare una mano a questa squadra. Avere 15 mila tifosi in più fa la differenza soprattutto per le squadre avversarie».