Mancano pochi giorni al 3 gennaio, data designata dalla Lega per l’apertura del calciomercato invernale. Il Palermo difficilmente farà grosse operazioni in entrata, anche perché fin qui la squadra ha dimostrato di avere le carte in regola per poter centrare la promozione nella massima serie. Per parlare di mercato e soprattutto per capire come si muoveranno i rosanero anche in virtù dell’istanza di fallimento presentata dalla Procura della Repubblica, la redazione di Ilovepalermocalcio ha deciso di intervistare in esclusiva il direttore sportivo della società di viale del Fante, Fabio Lupo. Ecco le sue parole:
Buongiorno direttore, mancano ormai pochi giorni all’apertura del mercato. Come avete intenzione di muovervi?
«Il calciomercato purtroppo (ride, ndr) inizia molto prima della data ufficiale. Noi siamo molto sereni perché siamo consapevoli di avere una squadra forte, quindi non abbiamo l’assillo di dover per forza intervenire. Stiamo monitorando il mercato, stiamo verificando quali sono le opportunità. Come ho detto spesso il mercato di gennaio è un mercato delle opportunità, non è un mercato delle scelte: noi valutiamo. Poi, ripeto, non abbiamo nessun assillo perché la squadra ha un suo equilibrio tecnico e morale, dentro e fuori dal campo. Quindi non riteniamo necessario intervenire. Se dovesse arrivare l’occasione ci faremo trovare pronti».
Zamparini ha parlato della difficoltà di trovare accordi con altri club per via dell’istanza di fallimento…
«E’ la normale diffidenza che può avere un interlocutore quando davanti a se ha una società che apparentemente può essere in difficoltà, ma noi non lo siamo. Siamo molto sereni da un punto di vista operativo e quindi valutiamo il mercato in assoluta tranquillità. Nulla ci impedisce di lavorare sul mercato con serenità, certo è che questa situazione non ci voleva. Sarebbe stato meglio se non ci fosse stata questa istanza, ma non interferirà più di tanto. Noi siamo sereni e soprattutto non abbiamo la necessità di intervenire».
Per quanto riguarda l’attacco si era parlato di Di Carmine e Puscas, le trattative sono ancora in piedi?
«Non è che noi siamo andati a fare trattative con questo o quel giocatore, noi abbiamo monitorato cosa c’è in giro nei vari reparti. Sempre senza la necessità di dover fare un miglioramento, ma solamente per farci trovare pronti. Noi lo saremo se dovessimo per caso intervenire. Al momento siamo molto sereni e fiduciosi, a maggior ragione nel reparto offensivo dove chi ha giocato nelle ultime partite ha dimostrato di essere all’altezza. Affrontiamo questo mercato con tranquillità e serenità».
In uscita invece cosa potrebbe esserci? State valutando di cedere in prestito alcuni giovani come ad esempio Accardi, Fiordilino e Petermann?
«Accardi e Fiordilino il loro spazio penso che comunque lo abbiano trovato, magari il primo un po’ meno. Penso si stiano rivelando utili: la fortuna di questo gruppo non è solo il lavoro che si vede il sabato quando si gioca, ma è quello che c’è durante la settimana e questi ragazzi ci stanno dando tantissimo. Perché il loro contributo in termini di impegno, applicazione e professionalità permette di tenere sempre alta l’intensità degli allenamenti, poi quando sono stati chiamati in causa hanno sempre fatto bene. Diverso il discorso per Petermann che ha trovato meno spazio anche per una questione di caratteristiche, lui è un play e noi in quel ruolo abbiamo diversi giocatori come Jajalo e Dawidowicz. Cercheremo per lui sul mercato una soluzione, d’altronde è un giocatore che ha dimostrato in passato di essere all’altezza. Già ci sono delle trattative, poi magari ci metteremo d’accordo con lui e l’agente per capire quale può essere la soluzione migliore».
Nestorovski e Trajkovski sono incedibili?
«Sì, lo sono assolutamente. Ho parlato anche io di “situazioni stratosferiche”, ma questo accade per qualsiasi tipo di giocatore e qualsiasi tipo di club. La nostra intenzione, come quella dei due ragazzi, è quella di rimare. La vedo come una cosa possibile, come tutto è possibile nel calcio, ma altamente improbabile».
Cosa si augura per il prossimo anno?
«Mi auguro che il prossimo anno, nel 2018, saremo ancora qui a farci gli auguri di buon Natale e di buon anno. Questo starebbe a significare che tutte le cose sono andate per il meglio, quindi mi faccio e faccio a tutti questo augurio. Magari molti la vedranno come una minaccia (ride, ndr) che possa esserci ancora io nel 2018, però tutto sommato potrebbe essere una cosa simpatica per tanti aspetti».