Domenica alle 15 allo stadio “Renzo Barbera” andrà in scena la sfida tra Palermo e Parma, in occasione dell’ottava giornata del campionato di serie B. Un vero e proprio big match per la cadetteria, tra due squadre che ambiscono alla promozione diretta in A. I rosanero sono imbattuti e secondi in classifica con 13 lunghezze, ad un solo punto di distanza dalla capolista Frosinone. Mentre i gialloblu occupano il decimo posto in graduatoria con 10 punti. Per parlare di questa gara, la redazione di Ilovepalermocalcio ha deciso di contattare Davide Lanzafame, esterno d’attacco che ha indossato le maglie di entrambi i club. Con la maglia del Palermo ha totalizzato 10 presenze e zero gol, mentre con la maglia del Parma 28 presenze condite da 7 reti. Adesso il classe ’87 milita nell’Honved (Ungheria), dove sta vivendo un ottimo periodo. Ecco le sue parole in esclusiva ai nostri microfoni:
Domenica si affronteranno Palermo e Parma, che gara ti aspetti?
«Una gara aperta. Il Palermo avrà il vantaggio di giocare in casa, mentre il Parma è una squadra che ancora deve trovare la sua identità in B. Ha una rosa di valore, ma secondo me non è ancora squadra. Quando lo diventerà rappresenterà una vera e propria mina vagante del campionato».
Hai avuto modo di vedere qualche partita del Palermo in questo inizio di stagione?
«Ho seguito in tv un po’ tutto il campionato di serie B. I rosanero sono una squadra abbastanza nuova, perché nonostante siano rimasti Rispoli, Posavec, Nestorovski, hanno cambiato parecchio. Sono arrivati dei giocatori importanti come Bellusci e Coronado che è molto bravo. Quando il Palermo è al completo è una squadra molto forte, soprattutto se il “Barbera” tornerà ad essere il dodicesimo uomo. E’ una B molto livellata, in maniera particolare la gara tra Palermo e Parma».
Quella al Parma è la tua migliore stagione in Italia. Quali sono i ricordi più belli che hai in maglia gialloblu?
«Parma è stata una delle parentesi più belle della mia carriera, un anno fantastico coronato con un settimo posto a soli tre punti dalla zona Europa League. Era il mio primo campionato di serie A, ho fatto 7 gol e tante ottime prestazioni. Ho un bellissimo ricordo sia della squadra, che della città e dei tifosi. Avevo un bel rapporto anche con Guidolin che mi ha lanciato nel calcio che conta, nonostante davanti a me ci fossero giocatori davvero importanti. Non ha guardato la carta d’identità e mi ha messo in campo. Poi è chiaro che la doppietta a Buffon a Torino contro la Juventus in una gara vinta 3-2 è stata non solo il mio ricordo più bello con la maglia del Parma, ma anche la gara più bella della mia carriera».
Sei arrivato a Palermo nell’ambito dell’operazione Amauri-Juventus e fin dai primi giorni in Sicilia la stampa ti ha paragonato a Cristiano Ronaldo. Quanto ha pesato questa cosa nello sviluppo sia dell’esperienza in rosanero che in generale nella tua carriera?
«Questa è una cosa anche un po’ comica. Sono rammaricato per come è andata la mia esperienza a Palermo perché per me era molto importante. Io a livello di ruolo ero adatto allo stile di gioco che faceva Colantuono, ho fatto tutto il ritiro bene ma poi alla prima di campionato è stato esonerato. Abbiamo cambiato modulo ed ho avuto meno spazio di quello che avrei potuto avere. Poi è chiaro che con gente come Miccoli e Cavani era molto difficile trovare spazio. Al di là di questo poi io ero, e forse sono, un giocatore che non ha mai avuto molta pazienza e non sono riuscito a restare fuori. Così ho deciso di andare al Bari ed è stata una bella esperienza terminata con la promozione in serie A».
Che ricordi hai in maglia rosanero?
«Il “Barbera” è uno stadio in cui è molto bello giocare a calcio. Ripeto c’è molto rammarico perché nelle 10 presenze che ho fatto, solamente una volta sono partito da titolare in Coppa Italia, per il resto ho giocato degli spezzoni di gara. Poi probabilmente non avevo nemmeno la testa giusta per aspettare e attendere, ero giovane e avevo voglia di giocare. Forse questo è stato il mio più grande limite, avrei dovuto attendere il mio turno».
All’Honved hai trovato la tua dimensione, mentre in Italia non sei riuscito ad affermarti. Cosa è mancato per farti fare il salto di qualità?
«Sicuramente il fatto di aver giocato in troppe squadre diverse non mi ha agevolato, però ho sempre giocato in squadre importanti, squadre che avevano come obiettivo la vittoria del campionato. Ho fatto molte partite in B e secondo me non si addice molto alle mie caratteristiche, essendo un campionato molto tattico e fisico. E’ tutto un insieme di cose, probabilmente non sono stato molto bravo io a livello di approccio, poi è normale che ci siano delle esperienze positive e altre negative. Adesso però sono felice qui in Ungheria: è una delle esperienze più belle della mia carriera, ho vinto un campionato all’estero, cosa che non è mai semplice per uno straniero. Sono ben voluto qui e questo mi stimola a continuare a far bene, poi in futuro si vedrà».
Sei in contatto con qualche tuo ex compagno in maglia rosanero?
«Qualche volta li sento. Poi è chiaro che sono passati dieci anni ed è normale che li sento solo occasionalmente. Ho un ottimo ricordo di tutti: Liverani, Miccoli, Balzaretti, Migliaccio, Cassani che erano i veterani. Sono dei grandissimi professionisti, conservo un ottimo ricordo di tutti loro».
Pio e Amedeo ti sono venuti a trovare direttamente lì in Ungheria. Raccontaci un po’ cosa è successo…
«Sono due pazzi. Come al solito sono stati molto diretti e simpatici: sono venuti a trovare me e Marco Rossi. Poi sono andati da Rocco Siffredi che lavora qui a Budapest ed ha una moglie ungherese. Abbiamo fatto una simpatica cena, simpatica per loro (ride, ndr). Quanto mi hanno fatto spendere? Adesso sinceramente non ricordo, ma per la trattoria in cui eravamo mi hanno fatto spendere parecchio (ride, ndr)».
Infine torniamo a Palermo-Parma. Per quale squadra farai il tifo?
«Premetto una cosa: tutte le squadre in cui ho giocato fanno parte della mia esperienza, del mio bagaglio personale. Poi è chiaro che ho sempre cercato di fare bene ovunque, ma non sempre ci sono riuscito. Spero che vinca il migliore. Sinceramente simpatizzo per entrambe le squadre e spero che facciano bene in campionato e raggiungano entrambe il loro obiettivo».