Palermo è una città che lascia il segno, non solo per la sua bellezza e il calore della sua gente, ma anche per il legame che si crea tra i protagonisti del mondo calcistico e il territorio. In questa intervista esclusiva a Ilovepalermocalcio.com, Valeria Furno, dolce metà dell’ormai ex rosanero Fabio Lucioni, ci racconta l’esperienza vissuta nella città siciliana, un viaggio durato circa un anno e mezzo ma che ha lasciato un’impronta indelebile nei loro cuori.
Con parole cariche di affetto, Valeria ripercorre i momenti più significativi della loro avventura palermitana. Un’intervista che, oltre a offrire uno spaccato di vita personale, ci fa riflettere su quanto il calcio sia più di un semplice sport: è passione, emozione e comunità. Scopriamo insieme i ricordi e i sentimenti che Palermo ha saputo lasciare a chi, seppur per breve tempo, ha avuto il privilegio di viverla intensamente.
Dopo circa un anno e mezzo la vostra esperienza a Palermo si è conclusa, come vi siete trovati in città?
«Purtroppo la nostra esperienza a Palermo volge al termine. Ci siamo trovati benissimo, abbiamo conosciuto persone fantastiche che ci hanno fatto sentire subito a casa. E poi città meravigliosa. Viva. Calorosa»
Cosa vi mancherà di più di Palermo?
«Ci mancherà il clima. Ci mancherà il buon cibo. Ci mancherà il calore del Sud. Ma la cosa che mi mancherà di più in assoluto sono le brioches».
Si è instaurato un bel rapporto con le altre compagne dei calciatori rosanero? Con chi hai legato di più?
«Assolutamente si. Tra di noi ci supportiamo molto. Conosco lady insigne da ormai 3 anni. Ma ho un bellissimo rapporto anche con lady Di Francesco, Di Mariano, Ceccaroni. L’anno scorso eravamo un gruppo fantastico composto da belle persone, ma tante ci hanno abbandonato a Giugno. Quest’anno non ho avuto il tempo e il piacere di conoscere le nuove arrivate».
La rescissione è arrivato un po all’improvviso. Come avete accolto questa scelta da parte della società?
«E’ la prima volta che affrontiamo una rescissione. È arrivata all’improvviso, ci spiace tanto ma…Mettiamo un punto e ricominciamo!».
La sensazione nell’ambiente è che qualcosa non ha funzionato all’interno dello spogliatoio. Tu al di fuori hai percepito qualche malumore in questo senso?
«Assolutamente no. Tutt’altro. I ragazzi appena hanno saputo la notizia, che fino ad allora non conoscevano, hanno tutti sentito Fabio con un messaggio o una telefonata per esprimergli la loro vicinanza. Anche Fabio da parte sua nei momenti in cui la squadra aveva bisogno di un sostegno, purtroppo solo morale, è sempre stato presente».
Fabio nell’ultimo anno è stato spesso fermo per infortuni. Come ha vissuto questi periodi lontano dal campo?
«Fabio ha avuto l’anno scorso una lesione muscolare che l’ha allontanato dal campo 2 mesi. È poi rientrato. Quest’anno, nella primissima fase del campionato ha avuto un nuovo infortunio, ma ha lavorato sodo per rimettersi, pronto per dare il suo contributo. Durante questi momenti, tra la frenesia di rientrare e la frustrazione di non poter giocare, è difficile supportarlo ma io e i bambini proviamo a farlo nel migliore dei modi. Ora si sta allenando. Sta bene, pronto per la prossima avventura!».
E’ risaputo che in una piazza come Palermo ci sia tanta pressione. Tu hai percepito questa pressione in Fabio?
«Fabio adora questa tipologia di piazze. È per questo che alla chiamata del Palermo, ha risposto “si” senza pensarci . Per lui la pressione e il calore della tifoseria sono linfa per fare sempre meglio».
Fabio dai tifosi è stato molto apprezzato, soprattutto per la sua personalità. C’è un messaggio che vuoi mandare ai tifosi e alla città?
«E’ un enorme dispiacere per lui non essere riuscito ad esaudire il loro più grande desiderio. Può solo augurargli di raggiungere al più presto la categoria che la città e i tifosi meritano».