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Escl. Granoche: «Modena-Palermo sarà equilibrata. Brunori? Concorrenza deve stimolare»

«Sabato si affronteranno due squadre attrezzate. Giocare al Braglia non è semplice e il Modena è una formazione ben allenata. Per il Palermo non sarà, dunque, una partita facile. Sarà una sfida equilibrata nella quale avrà la meglio chi sarà in grado di sbagliare di meno». Queste le parole ai microfoni di ilovepalermocalcio.com dell’ex attaccante Pablo Granoche.

Brunori a volte è partito in svantaggio nel ballottaggio con Henry e il suo rendimento è in calo. A volte la concorrenza interna può essere nociva?

«Per quello che è il mio punto di vista, la concorrenza interna deve essere uno stimolo. Se giochi in un club improntate come il Palermo è normale dover affrontare la concorrenza. I rosanero hanno un parco attaccanti improntate e il singolo in questi casi deve fare un salto di qualità sotto il profilo della maturità».

Il suo nome venne accostato a quello rosanero. Come mai non sposò mai la causa rosanero?

«Mi ricordo negli anni qualche voce inerente al Palermo ma non c’è mai stato un contatto formale. Di concreto non c’è mai stato nulla. Palermo è una piazza importante e sarebbe stato bello cogliere un’opportunità di questo tipo. Giocare in una squadra ricca di sudamericani avrebbe reso più facile il mio adattamento».

Quale cosa le ha dato più fastidio nel mondo del calcio?

«Non mi sono mai piaciute le falsità e le bugie raccontate da allenatori, direttori sportivi e procuratori. Non mi sono mai capitate in prima persona, ma ho avuto modo di assistere a tanti episodi di falsità fuori dal campo. Per il resto il calcio è stata la mia vita e ne resto innamorato».

Il suo ex allenatore Maran può candidarsi alla promozione con il suo Brescia?

«Conoscendo il mister e la rosa a sua disposizione, penso possa giocarsela fino alla fine. Il Brescia ha giocatori forti ed è allenata bene. Il campionato cadetto è ostico e complicato ma auguro al mister di poter tornare in Serie A».

Come prepara le partite mister Bisoli?

«È un tecnico che chiede sempre ai propri calciatori di non concedere spazi al proprio avversario. Lavora sui punti di forza del proprio avversario, provando ad annientarli. Anche per queste ragioni sostengo che la partita contro il Palermo sarà all’insegna dell’equilibrio».

Come nasce il soprannome “El Diablo”?

«Ho giocato in Messico nel Toluca, squadra soprannominata “Diavoli rossi” per via della loro divisa. Quando arrivai in Italia fu un giornalista di Trieste a presentarmi come uno dei “diavoli rossi” e fu così che mi portai dietro questo soprannome per tutta la mia carriera».

Quale difensore ha temuto di più e quale dei suoi compagni ha raccolto meno di quanto meritasse?

«Negli anni della Serie A ho giocato contro gente della caratura di Materazzi, Samuel e Thiago Silva, tra i migliori che ho affrontato. Tra i miei compagni poi penso che Pellissier ai tempi del Chievo, avrebbe meritato una chance in una grande squadra. Ha avuto anche l’occasione per farlo ma l’amore per il Chievo è sempre stato più forte».

Quale attaccante le piace di più in Serie B?

«Mi piace molto Soleri con il quale ho giocato a La Spezia e poi l’intramontabile Coda, che resta sempre una garanzia».

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Giorgio Elia