Escl. Floriano: «Se mi chiamasse il Palermo, sarei disponibile per qualsiasi ruolo»

Mancano due giorni alla delicata sfida di campionato tra Salernitana e Palermo, altro scoglio impegnativo per una squadra rosanero che continua a navigare tra difficoltà e delusioni. Per parlare della partita e, più in generale, della stagione del Palermo, è intervenuto ai microfoni di Ilovepalermocalcio.com l’ex attaccante rosanero e attuale direttore sportivo Roberto Floriano.
Su Dionisi e la gestione tecnica
Alessio Dionisi è stato confermato nonostante il giudizio negativo della piazza e il tentativo (confermato anche dal DS Carlo Osti) di cercare altri allenatori. Come può un tecnico trovare motivazioni in una situazione del genere?
«Nonostante le varie difficoltà, le motivazioni possono essere tante. Quando si allena una piazza come Palermo bisogna essere grandi professionisti, e Dionisi lo è. Quest’anno ci sono stati molti ostacoli, ma sono certo che lui abbia la giusta voglia di far ricredere tutti. Raggiungere l’obiettivo della promozione, anche se oggi sembra distante, è sicuramente una delle sue più grandi motivazioni».
Sulla sconfitta contro la Cremonese
La sfida contro la Cremonese è stata catastrofica. Può lasciare scorie a livello psicologico?
«Essere in vantaggio e perdere in quel modo può certamente lasciare il segno. Tuttavia, quest’anno il Palermo ha affrontato tante difficoltà e ci sono stati momenti in cui si era vista una piccola ripresa. Sono certo che il gruppo si compatterà ancora di più, perché ci sono giocatori importanti ed esperti, che sanno come affrontare certe situazioni».
Sull’attacco rosanero
Il Palermo ha, almeno sulla carta, due dei migliori centravanti della categoria. Uno gioca fuori ruolo, l’altro riceve pochi palloni giocabili. Possono coesistere in un attacco a due?
«Credo che, come rosa, il Palermo sia tra le più attrezzate. Pohjanpalo e Brunori possono convivere davanti, secondo me. L’importante è aiutarsi e lavorare l’uno per l’altro: se lo fanno, ne gioveranno entrambi — e anche tutta la squadra».
Sulle ambizioni e cosa serve per svoltare
I rosanero puntavano alla promozione diretta, ma ora rischiano addirittura di non partecipare ai playoff. Cosa serve per cambiare rotta?
«Per svoltare una stagione fallimentare, a volte basta una scintilla, un episodio che ferisce e fa emergere il vero spirito di gruppo. Anche se l’obiettivo era la promozione diretta — che è ancora raggiungibile — l’importante è arrivare ai playoff. Con la piazza e i giocatori che ha, il Palermo può dire la sua e fare un percorso spettacolare».
Sul futuro
Oggi sei un direttore sportivo. E se in futuro dovesse chiamarti il Palermo?
«Se dovesse contattarmi il Palermo, sarei disponibile per qualsiasi ruolo. Parliamo di una piazza a cui sono profondamente legato, che mi è rimasta nel cuore. Sono legato alle persone e so cosa significa vivere per quella maglia. Ho vissuto tre anni meravigliosi e sarei pronto a lavorare per la causa Palermo in qualsiasi situazione».