Escl. Firmino Elia: «Vedere mio figlio in rosanero sarebbe emozione indescrivibile. Ho il Palermo nel cuore. Baldini? Un vincente»

Nella giornata di ieri un nome nuovo per la fascia destra è stato accostato al Palermo, si tratta di Salvatore Elia, esterno di proprietà dell’Atalanta e figlio di Firmino Elia ex attaccante che ha militato al Palermo nelle stagioni 1999/00 (12 presenze e 5 gol) e 2001/02  (31 presenze e 11 gol).

L’ex calciatore rosanero, oggi allenatore, in esclusiva ai microfoni di Ilovepalermocalcio.com ha commentato la possibilità di vedere il figlio seguire le sue orme e diventare un calciatore del Palermo. Ma non solo, Firmino Elia ha parlato anche dei suoi anni in Sicilia e della squadra di Baldini.

Ecco le sue parole:

Il nome di suo figlia Salvatore è stato accostato al Palermo, come lo vedrebbe in rosanero?

«Sarebbe un’emozione indescrivibile, da padre e figlio vederlo con la maglia del Palermo dove mi sono trovato benissimo sarebbe motivo di soddisfazione. Poi si sa tra il dire e il fare c’è di mezzo il mare, il mercato è ancora aperto, ancora non si è fatto nulla quindi per adesso voliamo bassi»

Ma c’è stato qualche contatto?

«C’è stato un contatto la scorsa settimana, siamo in una fase di mercato in cui arrivano richiesta anche da altri club per cui ancora siamo in fase di stallo»

Gradirebbe la destinazione Palermo?

«Ma assolutamente sì, una piazza come Palermo difficile si trova in giro. Una piazza che merita sicuramente altri palcoscenici. Abbiamo visto tutti i 35mila al Barbera in serie C, figuriamoci in B».

Lei ha militato in rosanero per due anni in Serie C 1, che ricordi ha della sua esperienza in rosanero?

«Ricordi indescrivibili che porto ancora nel cuore. Vincere un campionato a Palermo vuol dire restare legato a questa piazza per sempre, l’affetto dei palermitani difficilmente si dimentica. Ancora adesso quando vengo a Palermo ritrovo tanti amici e questo per me è motivo di soddisfazione. Mi è dispiaciuto molto quando sono andato via, per me Palermo rimarrà per sempre Palermo»

Il Palermo quest’anno la C l’ha vinta, cosa ne pensa della cavalcata fatta dagli uomini di Baldini?

«Ho seguito il campionato e ho sempre fatto il tifo per il Palermo, perché è rimasto nel mio cuore. Baldini lo conosco bene, so che persona è. Un grandissimo uomo e un grandissimo allenatore che trasmette adrenalina, voglia e tira fuori quella cattiveria da ogni giocatore. Si fa volere bene da tutti. È un allenatore vincente che ha costruito tutto da solo, nessuno gli ha regalato nulla nessuno in questo calcio e nella sua carriera ha raccolto meno di quello che avrebbe meritato. Adesso si sta riprendendo tutto con gli interessi»

Il Palermo la scorsa settimana è entrato nella Galassia del City Group, che futuro si aspetta?

«Sicuramente quando si cambia società il primo anno è sempre di transizione, però un anno di transizione lo possiamo chiedere alle piccole piazze, non al Palermo. La piazza palermitana è importante, una piazza con 40mila persone allo stadio e devi partire sin da subito con l’adrenalina giusta, non si può parlare di transizione in una piazza così. Palermo non può disputare un campionato per partecipare, non è la piazza giusta per fare questo tipo di stagione. La gente si aspetta sicuramente un campionato da vertice da questo gruppo»