Escl. Faggiano: «Da Balotelli a Bergessio e Cassano, tutta la verità sul nostro mercato. Voto? Le somme si tirano alla fine»
A soli due giorni dalla chiusura del calciomercato, nelle ultime ore a Palermo è arrivata una notizia che ha sconvolto l’intero ambiente: le dimissioni di Davide Ballardini. Al momento non c’è alcuna ufficialità, ma la situazione sembra irreversibile. Prima che scoppiasse il caos in casa rosanero, la nostra redazione ha contattato in esclusiva il direttore sportivo Daniele Faggiano per fare il punto sul mercato dei siciliani a giochi chiusi. Ecco le sue parole in esclusiva ad Ilovepalermocalcio:
Il calciomercato si è chiuso. Pensate di provvedere all’ingaggio di qualche attaccante svincolato?
«No, la rosa rimarrà quella che è».
Per Bergessio sembrava tutto fatto, poi lo stesso giocatore ha detto di aver rifiutato il Palermo…
«Era tutto fatto per i media, per noi no. Ho trattato con Bergessio come con tanti altri, stavamo facendo le giuste valutazioni. Mi ha mandato un messaggio dicendo che quel tweet non era stato lui a pubblicarlo, forse qualche hacker».
Uno dei grandi nomi accostati al Palermo è stato sicuramente quello di Mario Balotelli, che alla fine ha scelto il Nizza. Eravate convinti che Super Mario avrebbe detto di sì?
«I segnali positivi su Balotelli c’erano stati, ma prima ancora che sui media si parlasse della trattativa. Non avevamo puntato tutto sul suo arrivo, sapevo che non era una trattativa facile. Mario non è un giocare che ha un età per cui deve venire per forza a Palermo. È logico che secondo noi questo poteva essere il giusto posto per ripartire. Avevamo tante aspettative reali. Sia io p, che il mister, che il presidente ci avevamo fatto un pensiero. Lo stesso Zamparini ha fatto a Balotelli più di un’offerta, anche alta. Non volevamo però frenarci o farlo arrivare per forza».
Si è parlato anche di Cassano, come mai ha rifiutato il Palermo?
«Cassano voleva venire, avevo anche i contratti pronti. Poi mi ha mandato un altro messaggio dicendo che la famiglia non si voleva muovere da Genova».
Tra gli altri, si è parlato anche di un interesse del Palermo per due giocatori che lei conosce benissimo: Petkovic e Scozzarella del Trapani…
«Non ho mai trattato con il Trapani per Petkovic e Scozzarella, nonostante siano comunque entrambi ottimi calciatori».
Gonzalez è stato per tutta l’estate con le valigie in mano, ma alla fine è rimasto a Palermo. Con quale spirito secondo lei tornerà in campo con indosso la maglia rosanero?
«Conosco da poco Gonzalez, ma ho già capito che è un professionista serio che dà tutto. È stato portato anche in panchina contro l’Inter. È rimasto qui con il piglio giusto».
Alla conferenza di presentazione lei ha annunciato il suo primo colpo, ovvero Alessandro Gazzi. A mercato chiuso, c’è qualcun altro che sente di definire “un gran colpo” del Palermo?
«I miei colpi di mercato sono pure quelli che non avevo fatto io e che c’erano da prima. Non è stato Faggiano a fare dei colpi, ma il Palermo. Cerchiamo di essere uniti, questo è il mio modo di operare. Sono felice di chi c’era già e di chi è arrivato. Dobbiamo essere coesi, poi si vedrà se più avanti bisognerà intervenire sulla rosa. Addirittura con Diamanti trattavamo ancora prima che con Gazzi, gli altri ci rubano le idee (ride, ndr)».
Tra tutte le trattative che ha condotto, qual è stata quella più difficile?
«Quella per Bruno Henrique, perché era una trattativa internazionale e c’era tanto da discutere e da limare. Il Corinthians non se ne voleva privare perché era il capitano. Non è stato facile, anche per il prezzo visto che a gennaio si sarebbe svincolato. Molti ci dicevano che potevamo aspettare, ma noi dovevamo fare una scelta per portarlo da noi».
In conclusione, che voto dà al mercato estivo del Palermo?
«Il voto me lo faccio dare dagli altri. Non oggi, ma a giochi fatti, il 30 giugno».