Escl. Di Piazza: «Le nostre vite cambieranno, ma anche il calcio. Vi dico tutto dal centro sportivo al Palermo in Serie C» (VIDEO)
Il coronavirus ha fermato il mondo, comprese le attività sportive. Il Palermo è in attesa di capire quale sarà il suo futuro e se dovrà o meno tornare in campo. In attesa di tutto questo la nostra redazione ha intervistato il vice presidente dei rosanero Tony Di Piazza. Il numero due di viale del Fante ha parlato di questo periodo di pandemia, ha ricordato il giorno della presentazione della nuova società ai tifosi rosanero, il primo giorno di ritiro a Petralia, ma non solo.
Come sta e come vive questo periodo legato alla pandemia?
«È una situazione abbastanza surreale, però ci stiamo quasi adattando. Speriamo che finisca presto. Seguiamo le indicazioni del Governo, ma in America non c’è il controllo severo come quello che c’è in Italia. Noi siamo liberi di muoverci e si mantengono le distanze».
La vita, dopo questa pandemia, cambierà. Secondo lei in cosa saranno stravolte?
«Secondo me cambierà parecchio, non solo la vita sociale. La paura ci sarà sempre, penso per almeno uno o due anni, finché non sarà trovato il vaccino che potrà controllare la situazione. Il peggio è per l’economia che durerà di più. Molte società non riusciranno a sopravvivere. Si riaprirà tutto, ma i ristoranti vedranno dimezzati i loro posti, la stessa cosa per i bar. Queste imprese, con gli introiti dimezzati, non riusciranno a sopravvivere, questo è il problema».
Sicuramente cambierà anche il calcio. In cosa secondo lei?
«Esattamente in quello che dicevo. Si parla di riapertura degli stadi dal prossimo anno, se siamo fortunati, si spera possano riaprire a gennaio. Quello stravolgerà i piani e i budget delle società, gli introiti non ci saranno più, non ci saranno nemmeno gli incassi degli sponsor che saranno dimezzati a causa della non partecipazione dei tifosi allo stadio. Sarà tutto un po’ trasformato, per tornare a quello che consideravamo normale, prima del coronavirus, ce ne vorrà».
Lei crede che il campionato possa riprendere? Spera anche che il Palermo possa conquistare la Serie C sul campo?
«Noi abbiamo seguito le indicazioni Federali. I nostri giocatori sono pronti per riprendere, ma non possiamo riprendere da soli. Le altre squadre non saranno pronte a seguire i protocolli sanitari, non possiamo giocare soli. Dubito che il campionato di Serie D riprenderà».
Parliamo un po’ di passato recente. Cosa ricorda del giorno della presentazione della nuova società ai tifosi?
«Il calore dei tifosi. È stata una giornata stupenda, una rinascita perché negli ultimi anni l’afflusso allo stadio erano calati quasi a livelli di Serie D. Riuscire a fare tutti questi abbonamenti e battere il record è stata una delle imprese di questa Serie D».
Ricorda maggiormente il giorno della presentazione al “Barbera” o il primo giorno di ritiro a Petralia?
«Sono giorni diversi. A Petralia c’era contatto con i tifosi e la squadra. Allo stadio era un po’ tutto programmato, ma sono stati tutti e due eventi belli».
La prima volta che ha visto il Palermo dal vivo è arrivata la sconfitta contro il Savoia, poi si è rifatto contro l’FC Messina.
«Meno male, ci voleva perdere pure contro il Messina (ride, ndr), contro loro abbiamo fatto una bellissima partita. Comunque capita, non si possono vincere tutte le partite. Quella contro il Savoia è stata una partita strana, onore a tutti alla fine. Quello che conta è l’andamento della stagione e noi siamo avanti di sette punti, perciò non abbiamo niente da recriminare».
Lei ha parlato di mancati introiti. Avete fatto, visto lo stop del campionato, una stima dei mancati incassi che sta avendo il Palermo?
«Si parla di almeno di un centinaio di migliaia di euro. Ci sono anche da vedere gli sponsor, perché si devono chiudere quei contratti. È una perdita sostanziale, però non si può fare nulla. L’importante era essere promossi, a questo punto è quasi scontato che questo succeda».
Lei vive in America, ma è costantemente in contatto con Mirri, Sagramola e Castagnini. State già pensando alla squadre per il prossimo anno?
«Queste sono cose più tecniche e, sicuramente, ci stanno lavorando Castagnini e Sagramola. È chiaro che qualche rinforzo per la Serie C arriverà, ma è prematuro fare delle programmazioni se prima non ci sono delle decisioni definitive da parte della Lega. La cosa peggiore è quella che succedendo adesso, credo che la Lega dovrà prendere delle decisioni per e dire se riparte o no, dubito si riparta in Serie D. In Serie A e Serie B devono decidere perché il tempo passa e questa incertezza fa male a tutti».
I tifosi si chiedono anche se il prossimo anno, alla guida della squadra, ci sarà ancora Pergolizzi. Lei ha detto che non avete ancora deciso i programmi per il prossimo anno, ma cosa si sente di dire? Il tecnico verrà confermato?
«Pergolizzi ha fatto un campionato eccellente, è anche grazie a lui se abbiamo sette punti di vantaggio. A fine stagione si farà la programmazione per la prossima serie, queste sono cose più tecniche che, a questo punto, è meglio non approfondire troppo. Aspettiamo il fischio finale e poi se ne riparlerà».
Lei e Mirri, nonostante questo rallentamento, porterete avanti il progetto o state cercando altri investitori per non avere delle difficoltà?
«Per il momento non abbiamo difficoltà, avevamo abbracciato un programma triennale che è ancora valido. Magari in questa stagione si è perso un po’ di più di quanto si prevedeva, ma niente che stravolga il programma. Siamo fiduciosi».
Nei vostri piani c’è anche quello di costruire il centro sportivo. State cercando, nonostante i problemi, il luogo dove costruirlo?
«Sì, stiamo continuando a lavorare alla costruzione del centro sportivo. Credo, presto, possa arrivare una decisione per costruirlo. Le negoziazioni con gli enti continuano ad andare avanti».
Lei sogna di poter vedere un calciatore in particolare con la maglia rosanero?
«Per il momento no. Ce ne sono molti sicuramente, molte squadre non riusciranno ad andare avanti, ma ci sarà l’imbarazzo della scelta. Noi abbiamo un organico eccellente e con dei piccoli innesti saremo molto competitivi».
IN BASSO IL VIDEO INTEGRATALE DELL’INTERVISTA: