Escl. Di Natale: «Carrarese può partire avvantaggiata sul Palermo. Sul caso Brunori…»
«Ritengo la Carrarese una buona squadra e, giocando davanti al proprio pubblico su un campo sintetico, penso possa partire avvantaggiata contro il Palermo. I rosanero sono stati costruiti per andare in Serie A, ma per loro quella di domenica sarà una trasferta difficilissima». Queste le considerazioni di Antonio Di Natale, ex tecnico della Carrarese, ai microfoni di ilovepalermocalcio.com, in vista della sfida di campionato di domenica contro il Palermo.
Può essere per la Carrarese la classica partita che si prepara da sola? «La Carrarese sa bene che incontrerà una squadra di grande qualità. Per loro sarà senza dubbio la classica partita che si prepara da sola, capace di trasmettere una carica particolare a ogni giocatore. Sarà una bella gara: la Carrarese vorrà riscattare la sconfitta di Salerno, mentre il Palermo cercherà continuità dopo la vittoria contro lo Spezia».
Dionisi non schiera Brunori per rendimento inferiore in allenamento rispetto ad altri compagni. In un gruppo, tutti i giocatori sono sullo stesso piano o ci sono quelli che andrebbero mandati in campo a prescindere? «Per un attaccante, il gol è tutto, e certamente Brunori sta attraversando un momento difficile. Conosco Dionisi dai tempi di Empoli: è un tecnico che schiera chi sta meglio fisicamente e si dimostra pronto durante la settimana. Penso che questo approccio sia giusto. Dionisi conosce il valore di Brunori e sa quanto possa fare la differenza. Brunori, dal canto suo, deve solo concentrarsi sull’allenamento e farsi trovare pronto quando sarà il momento».
Palermo-Udinese 0-7 è una delle partite che ricorda con più piacere? «È stata una grande partita contro una squadra fortissima. Noi ci giocavamo l’accesso alla Champions League, e oltre ai sette gol è stata una giornata speciale per la prestazione che abbiamo offerto».
Cosa ha provato nel vedere le immagini del malore di Bove? «Quando ho visto Bove accasciarsi, mi sono subito tornate in mente le immagini di Morosini. Al momento del malore ho spento la televisione e non ho più voluto guardare. Per fortuna le cose sono andate bene. Ora speriamo che la sua forza lo aiuti a tornare presto in campo».
C’è il rischio che il ritorno di Sanchez all’Udinese possa non avere il lieto fine sperato? «Mi dispiace per lui, perché è tornato a Udine con grande voglia di dimostrare il suo valore. Purtroppo ha avuto questo problema al polpaccio che gli ha impedito di allenarsi con la squadra. So che è sulla via del recupero e spero che nel girone di ritorno possa tornare protagonista per il bene dell’Udinese».
Qualche consiglio per Thauvin, che sembra essersi un po’ smarrito? «È un giocatore di qualità, e i periodi altalenanti capitano a tutti. I campioni si vedono soprattutto nei momenti difficili. Thauvin, oltre a essere un ottimo calciatore, è anche una persona straordinaria. Sono certo che tornerà a fare bene».
Retegui può diventare il capocannoniere della Serie A? «Sta dimostrando di essere un grande attaccante, capace di segnare quasi un gol a partita. È decisivo in area di rigore, ma va detto che ci sono altri grandi attaccanti in Italia. Se manterrà questo rendimento, ha buone possibilità di conquistare il titolo di capocannoniere».
C’è un nuovo Di Natale oggi? «Oggi il calcio è cambiato molto. È difficile trovare giocatori con le qualità che avevo io o colleghi come Totti e Del Piero. Gli ultimi nei quali mi sono un po’ rivisto sono stati Mertens e Insigne».
Cosa c’è nel suo futuro? «Ho smesso di allenare e mi dedico ai miei impegni nel settore immobiliare. Ho una mia società e gestisco scuole calcio a Udine. Non avevo più voglia di andare in ritiro e ho deciso di intraprendere un nuovo percorso di vita».