Dopo la sconfitta esterna contro la Roma, il Palermo tornerà in campo domani sera alle 20.45 per affrontare l’Udinese, in occasione della 10^ giornata del campionato di serie A. Per parlare di questa importante sfida che riguarda due squadre che con tutta probabilità lotteranno per salvarsi fino al termine della stagione, abbiamo contattato David Di Michele, doppio ex della gara, avendo indossato sia la maglia rosanero che quella bianconera. Ecco le sue parole rilasciate in esclusiva ad Ilovepalermocalcio.
Giovedì sera andrà in scena Palermo-Udinese, che gara ti aspetti?
«Il Palermo, dopo la sconfitta di Roma, affronta una squadra che viene da una vittoria. L’Udinese sarà agguerrita, ma i rosanero potranno fare una partita importante sul piano della cattiveria. Ma non sarà una sfida semplice perché i bianconeri con l’arrivo di Delneri sembrano aver cambiato mentalità».
De Zerbi ha rivoluzionato lo stile di gioco del Palermo. Secondo te la squadra rosanero è sulla via giusta per raggiungere la salvezza?
«De Zerbi ha portato una mentalità nuova, ma il fatto che deve lavorare con velocità e far assimilare i suoi schemi in così poco tempo non è facile. Lui è uno zemaniano ed avendo poco tempo non può riuscire a far capire al meglio il suo gioco. Inoltre la serie A non ti permette di sbagliare troppe partite. Questa cosa è a suo svantaggio però ha anche la sfortuna di aver trovato un Palermo meno forte, con meno qualità rispetto alla passate stagioni».
Conosciamo tutti il carattere vulcanico del presidente Zamparini, tu che rapporto avevi con patron rosanero?
«Sicuramente è uno che sa di calcio. E’ uno che sa cosa dice e quello che fa, ma quando parla con un giocatore è un discorso, quando parla con gli allenatori è un altro. Sono i fatti a dirlo (ride, ndr)».
Credi veramente che cederà il Palermo?
«Questo non te lo so dire, ma posso dirti che già da quando ero io a Palermo si vociferava di una possibile cessione. Non so se lo dice e poi c’è la volontà. Tra l’altro non è facile, lui può dirlo, ma se non c’è nessuno che vuole acquistarlo? Magari la volontà adesso c’è, ma nessuno lo vuole acquistare veramente».
Il ricordo dei tuoi gol e delle tue giocate è indelebile nelle menti dei palermitani, quel Palermo però ambiva a posizioni di classifica diverse. Da esterno, secondo te quali sono le differenze tra il Palermo in cui giocavi tu ed il Palermo di adesso?
«La differenza sta nel fatto che nel gruppo quando c’ero io eravamo quasi tutti italiani, eravamo uniti e coesi. Gli italiani sanno benissimo come funziona la serie A, la conoscevano. Quest’anno il Palermo ha fatto delle scommesse su ragazzi che non conoscono il campionato. Quindi quando non hai un’ossatura che già sa cosa deve fare e mette in guardia i nuovi, non è facile. Ai rosanero manca un po’ quest’ossatura. Il solo Diamanti non può farsi portavoce di tutto questo, deve essere anche supportato da altri, anche se lui ha un grande carattere ed un grande carisma. Ma un solo individuo non può far molto, è questa la pecca di questo Palermo».
Del Palermo di adesso un po’ per caratteristiche un po’ per ruolo, il tuo alter ego potrebbe essere Diamanti che in questo inizio di stagione non ha reso ancora ai suoi livelli. Come hai visto l’ex trequartista del Bologna?
«L’esperienza cinese non lo ha aiutato. Quello cinese è un campionato completamente diverso: preparazione diversa, mentalità diversa, culture diverse. Tornato in Italia giustamente sta un po’ pagando questa sua esperienza. Ma a prescindere da ciò secondo me se c’è uno che può fare la differenza nel Palermo è lui. Poi c’è Nestorovski che si sta dimostrando una scommessa vinta, ma dovessi puntare un euro lo farei su Alino. E’ un giocatore di carisma, qualità, forza, carattere, peso specifico, può prendersi la squadra per mano. Ma l’inesperienza del resto della rosa sta penalizzando un po’ tutti, compreso lui».
L’Udinese sembra in netta ripresa dopo il cambio di allenatore, quali sono i pregi ed i difetti della squadra bianconera?
«Non so dirti esattamente cosa è cambiato rispetto a quando c’era Iachini, ma in generale quando si cambia un allenatore tutti si rimettono in discussione. Dopo la vittoria con il Pescara, l’Udinese contro il Palermo dovrà dare continuità di risultati. Dovranno acquisire una mentalità, quella mentalità che Delneri ha sempre portato in tutte le squadre in cui ha allenato. Conosce la piazza e conosce tutti, da questo punto di vista è agevolato».