Il Palermo domenica scenderà in campo contro l’Udinese, match in cui la squadra di Lopez non può non rispondere all’ennesima chiamata utile per la salvezza. Per parlare della gara, della salvezza e del cambio societario in quel di viale del Fante, abbiamo parlato con il doppio ex David Di Michele. Ecco le parole dell’attuale tecnico della Lupa Roma in esclusiva ad Ilovepalermocalcio:
Domenica si affrontano Udinese e Palermo, che gara sarà?
«Sicuramente una gara dove il Palermo deve vincere a tutti i costi per accorciare le distanze dall’Empoli e approfittare dalla gara che i toscani giocheranno contro il Napoli. Una vittoria porterebbe i rosa a credere ancora di più alla salvezza essendo poi a -4».
Secondo lei a cosa è dovuta la forte difficoltà che sta attraversando il Palermo?
«Si è allestita una squadra giovane ma inesperta del calcio italiano. Il Palermo ha deciso di puntare su giovani importanti, bravi, però il nostro calcio è pieno di difficoltà dove l’esperienza è cosa fondamentale. Quindi penso che le difficoltà maggiori che sta affrontando il Palermo risalgono proprio a queste scelte di gestione. Cambiando anche tanti allenatori, crei confusione in questi ragazzi giovani che non sanno mai se stanno facendo bene o male».
Per quanto riguarda la corsa salvezza, il Palermo riuscirà a spuntarla?
«Sette punti da recuperare sono tantissimi, è vero che vincendo due partite i rosa si avvicinerebbero, ma poi le partite restanti sarebbero sempre meno, così come i punti a disposizione. A quel punto anche la voglia di recuperare potrebbe far perdere punti per strada. Detto ciò la salvezza è difficile, ma non impossibile».
Dopo 15 anni Maurizio Zamparini è riuscito a cedere la società. Che ricordi ha lei dell’era Zamparini?
«Beh, di Zamparini non posso che avere ricordi positivi. Il presidente ha il suo carattere, un po’ come lo abbiamo tutti. È sempre riuscito a mettere su buone squadre, portando a Palermo giocatori e allenatori importanti. A volte magari faceva prevalere l’istinto in determinate scelte e non la ragione. E questo ha fatto il modo che potessero esserci stagioni negative come quelle in corso. Ma tutto sommato ha dato tantissimo al Palermo».
Intanto Palermo ha un nuovo presidente: Paul Baccaglini. Che idea si è fatto?
«Sicuramente è una persona inesperta di calcio, come dichiarato anche da lui stesso. Di certo la cosa più importante sarà quella di contornarsi di persone esperta di calcio che lo possano aiutare a capire certe dinamiche. Non è uno sprovveduto, se ha acquistato il Palermo vuol dire che ha tutta una programmazione da mettere in atto. Si vede che ha la passione per il calcio e ama il Palermo, però ci sono tante cose da imparare nel calcio e lui deve essere bravo nel farlo. Magari ha preso il Palermo per salvarlo, ma se dovesse retrocedere sicuramente ha già programmato la risalita».
A proposito gente esperta a contorno di Baccaglini, con lui resterà Zamparini come consulente. È un bene?
«Certamente! In questo momento è giusto che lui resti e gli faccia da chioccia. Zamparini può aprirgli la strada facendogli capire determinati meccanismi. Magari in una veste diversa si può esprimere meglio, in questo modo non avrà tante responsabilità quindi può ragionare meglio, con più serenità».