Escl. Di Donato: «Palermo? Ricordo la curva che faceva tremare lo stadio, oggi i tifosi sono scoraggiati. Con Zamparini nessun rapporto, volevo restare in rosa ma…»
In maglia rosanero dal 2000 al 2004, Daniele Di Donato, ex centrocampista abruzzese, ha vissuto da protagonista ben due promozioni con la maglia del Palermo. Dalla serie C alla serie A, ha sempre dato il massimo per i colori del club siciliano, rimanendo impresso nei ricordi dei tifosi rosanero. La redazione di Ilovepalermocalcio, ha contattato in esclusiva Di Donato, adesso tecnico degli allievi nazionali del Modena, per chiedergli dell’attuale situazione dei rosanero e anche qualcosa del suo passato in Sicilia…
Daniele, cosa pensi del Palermo di queste prime giornate di campionato?
«Ho visto la sconfitta contro il Sassuolo, con Ballardini ancora in panchina. Si diceva che mancava un giocatore d’esperienza che potesse trainare il resto della squadra e così è arrivato Diamanti. Poi c’è stato un altro scossone (si riferisce al cambio di allenatore, ndr), non so se inaspettato o meno ma a Palermo purtroppo non si è mai certi di nulla».
Parliamo allora del mister: cosa pensi del cambio improvviso e del nuovo tecnico ex Foggia?
«De Zerbi è giovane, è un allenatore emergente e sicuramente ha tanto entusiasmo. Arriva in una piazza importante come Palermo, però deve confrontarsi con un ambiente che, ad oggi, è ancora un po’ scettico. In ogni caso c’è entusiasmo e anche bravura, come ha dimostrato in questi due anni. C’è da sperare, dunque. Ballardini non so perché sia andato via, ma sicuramente c’era qualcosa già da prima. Si parlava da troppo tempo di questo cambio».
Il prossimo match sarà Crotone-Palermo, che gara ti aspetti?
«Sinceramente la vedo come una partita difficile. Il Crotone arriva da due partite in cui è stato beffato e inoltre ha voglia di fare il primo punto nella sua storia in serie A. Il Palermo, dal canto suo, non può permettersi di fare un altro passo falso, arriva da settimane di lavoro importanti con il nuovo allenatore e poi deve fare punti. Servono punti per riprendere il cammino».
Tu hai vestito i colori rosanero dal 2000 al 2004, che rapporto avevi con il presidente Zamparini?
«Sono andato via non si sa perché. Ho sempre manifestato la voglia di rimanere, specialmente quando abbiamo ottenuto la promozione in serie A. Lui ha fatto altre scelte e io non rientravo nei suoi piani. Nonostante la tifoseria volesse che rimanevo è andata così. Sinceramente poi non c’è mai stato un vero rapporto, semplicemente io ero il giocatore e lui il presidente».
Adesso vorrebbe vendere la società…
«Lui già è da un po’ di anni che vuole mollare. Certo, se ha deciso di fare questo passo avrà sicuramente le sue ragioni, ma l’importante è che il Palermo vada a persone serie perché si merita di rimanere nell’élite del calcio italiano».
Hai un ricordo più bello degli altri della tua esperienza con il Palermo?
«Ci sono tanti ricordi belli. Io penso di aver avuto i miei migliori anni in quel periodo. Abbiamo fatto due promozioni e ho visto il Palermo dalla C alla A. C’era un entusiasmo incredibile, quindi ho tanti ricordi belli e non posso citarne solo uno».
Il tuo rapporto con i tifosi era ottimo, adesso però c’è la Curva Nord spaccata. Cosa pensi di questa situazione?
«In realtà preferisco ricordare la curva dei vecchi tempi. Ricordo che quando entravamo in campo, eravamo già in vantaggio. Parlavamo da dentro gli spogliatoi, ma arrivati nel sottopassaggio, vedere la curva era fantastico. Sia per la Nord che per la Sud. Ci trascinavano loro, in casa non c’era partita. Quindi preferisco rimanere con quel ricordo, anche se alla fine il tifoso palermitano è un po’ scoraggiato, visto anche tutti i cambi della passata stagione. Con tutto questo caos anche il tifoso poi fa fatica a riconoscersi».