L’ex calciatore del Palermo Pietro Davide Dell’Orzo, oggi procuratore e direttore sportivo della scuola calcio Buon Pastore, intervistato in esclusiva da Ilovepalermocalcio ha parlato del Palermo e del tecnico Corini. Queste le sue parole:
Come vede il Palermo?
«La squadra sta pagando il calciomercato deficitario fatto in estate. Quando si perdono calciatori del calibro di Dybala, Vazquez, Gilardino, Maresca, Sorrentino non è semplice pur avendo dei giovani di qualità. Per crescere però questi giovani hanno bisogno di gente d’esperienza al loro fianco. Non si può puntare subito sui giovani, i cambi in panchina e in dirigenza certamente non fanno bene e incidono sui risultati».
Pensa che Corini possa dara una svolta alla squadra?
«Corini rispetto a De Zerbi ha più esperienza e carisma. Contro la Fiorentina si è visto un cambio di atteggiamento, era una squadra più propositiva, però bisogna rinforzarla perché cosi è dura per chiunque, anche se dovesse venire Mourinho».
Perché tra Fiorentina e Chievo Verona è cambiato l’atteggiamento?
«La prima partita dopo il cambio di allenatore ti fa entrare in campo con più stimoli. Contro il Chievo Verona dopo il primo gol subito si sono rivisti i fantasmi del passato, la gente ha cominciato a fischiare e per i ragazzi che sono giovani non è facile reagire».
Che cosa dovrà fare la dirigenza nel mercato di gennaio?
«Assolutamente prendere un portiere perché Posavec ha sicuramente grandi potenzialità ma non è pronto per fare il primo in serie A, poi un difensore e un centrocampista di esperienza. In attacco Nestorovski sta facendo bene, ma non si può puntare su di lui».
Che idea si è fatto dell’addio di Faggiano?
«Da quello che ho letto per lui non era facile lavorare con Zamparini. Faggiano è giovane ma ha già una grande esperienza, personalità e voglia di lavorare. Quando esoneri l’allenatore o chiami dei procuratori senza interpellare il tuo Ds non è giusto. Faggiano ha fatto questa scelta e bisogna fargli i complimenti, perché ha rinunciato ad un contratto importante e si è rimesso in gioco ripartendo da una società importante come il Parma».
Tra i tuoi assistiti ci sono alcuni ragazzi delle giovani del Palermo. Nella Primavera c’è Ambro, cosa pensa possa riservargli il futuro?
«E’ un centrocampista di grande qualità, anno dopo anno è cresciuto. Attualmente, anche se classe ’99, è un punto fermo della Primavera di Bosi. Lui gioca davanti la difesa e nel suo ruolo in Italia c’è molta carenza, lui crescerà ancora e ha tutte le caratteristiche per sfondare».
Il capitano dell’Under 16 Angileri è anche un suo assistito. Potremmo vederlo un giorno tra i grandi?
«Angileri è un prospetto importante per il Palermo del futuro, non a caso è anche capitano della Nazionale Under 16. Possiamo paragonarlo a difensore del calibro di Bonucci o Rugani, ha un grande fisico e grande qualità. Un giocatore del genere è ambito da tante società importanti ed è una grande risorsa per il futuro».
Sempre nel Palermo tra i suoi assistiti c’è il centrocampista dell’Under 17 Mendola. Cosa ci dice di questo ragazzo?
«Mendola lo scorso anno ha giocato poco, quest’anno è uno dei punti fermi della squadra. È un centrocampista completo, lo paragono a Marchisio perché usa senza difficoltà il destro e il sinistro. Con mister Scurto è cresciuto molto dal punto di vista caratteriale e mentale. Su di lui penso che il Palermo penso possa puntare tanto perché è un centrocampista che ha buone doti sia in fase offensiva che difensiva».
I suoi assisti sono tutti di prospettiva, uno di questi, Francofonte, adesso è nell’Under 16 della Juventus. Ci racconti come sta andando questa esperienza…
«Quando parlo di lui mi riempo d’orgoglio. Ma non solo io, anche la sua famiglia, perché quando un ragazzino palermitano va alla Juventus è una grande cosa. Nicolò è un ragazzino di grande personalità, sin da subito è stato uno dei migliori in campo, diventando un punto di riferimento della squadra. All’esordio con la Sampdoria ha messo a segno un gol. Penso che anche lui possa avere un futuro importante, ma sono sempre dei giovani e hanno bisogno di crescere».