Sabato pomeriggio alle 15 il Palermo sarà ospite dell’Ascoli allo stadio “Cino e Lillo Del Duca”, in occasione della 7^ giornata del campionato di serie B. Per parlare di questa sfida, la redazione di Ilovepalermocalcio ha deciso di contattare l’amministratore unico della società bianconera, Andrea Cardinaletti. L’esperto dirigente ha anche un passato in rosanero, anche se è rimasto in Sicilia per una sola stagione (2014-2015). Ecco le sue parole:
Sabato andrà in scena il match Ascoli-Palermo. Che gara si aspetta?
«Mi aspetto una bella partita fra due squadre che stanno cercando di fare un buon calcio. Sono due squadre con ambizioni completamente diverse, ma all’inizio della stagione ogni partita ha una storia a sé. Sarà sicuramente una gara importante per quello che la serie B rappresenta. Per quel che mi riguarda la serie B deve essere il campionato dove noi riusciamo a vedere qualcosa di nuovo per il calcio italiano».
L’obiettivo del Palermo è quello di tornare in serie A. E’ un obiettivo alla portata del club rosanero?
«Ho avuto modo di seguire un po’ tutte le squadre. Il Palermo lo seguo con particolare attenzione anche per il mio passato. Conosco la città, i tifosi e la società, per questo motivo la seguo con grande attenzione e affetto. Il Palermo ha sicuramente la possibilità di tornare immediatamente in serie A perché lo merita sia la città che i tifosi».
Il Palermo è diverso rispetto quando c’era lei. In quel periodo c’erano Dybala e Belotti, si aspettava una loro esplosione?
«Spesso ci incontriamo con calciatori e dirigenti, ricordiamo quell’anno e la composizione sia della squadra che della società. Ricordo con grande affetto tutti i calciatori, da Dybala a Vazquez, Belotti, Maresca che oggi con me condivide l’esperienza con l’Ascoli Picchio, Sorrentino. Ricordo anche le persone con grande qualità presenti in sede; c’era Baccin, che era il Ds, Galli, Busto e tutte le persone che dirigevano la società. C’era un mix di qualità impressionante. Ovviamente anche mister Iachini e il suo staff che erano l’anima di questo progetto. All’epoca avevamo la consapevolezza che quella squadra avrebbe fatto qualcosa di importante».
Quando era al Palermo aveva in gestione il progetto stadio, che non si è più fatto. Con l’arrivo di Baccaglini sembrava potesse essere attuato, ma così non è stato. Secondo lei verrà realizzato un giorno?
«Questo non lo so. Credo che lo stadio sia un “contenitore”, i contenuti sono nel progetto tecnico e umano che ha la società. Quando si ha un grande progetto tecnico, gioco forza lo riempi e lo corredi di una struttura importante. Credo che il Palermo attualmente abbia un grande stadio. Il progetto per quello nuovo dipenderà dalle sorti del progetto tecnico della società, non penso si possa partire dallo stadio per far poi un progetto tecnico. Sono certo che Palermo, per le capacità e potenzialità che ha, riuscirà a tornare una delle città e squadre più importanti del paese».
Lei conosce bene Zamparini. Che idea si è fatto della trattativa con Baccaglini e di quella con Cascio?
«Nessuna idea. Non sono in grado di parlare di cose che non conosco e che seguo da molto lontanto. Su questo argomento, non per dare una risposta politica, io non sono in grado di esprimere nessuna idea e nessun giudizio. La mia esperienza al Palermo è stata breve ma significativa e importante per la mia carriera, soprattutto per quello che rappresenta. Posso solo dire e confermare che auguro al Palermo di tornare al più presto dove merita».