Il Palermo sembra aver ritrovato, dopo la vittoria contro il Bologna ed il buon pareggio contro l’Inter, la forma e lo spirito che l’ha contraddistinto nei mesi scorsi. Ora però, in occasione del turno infrasettimanale, i rosanero dovranno vedersela con il Napoli, vera e propria macchina da guerra che non perde da oltre due mesi e che sta stupendo tutti per il gioco espresso, merito soprattutto di mister Sarri. Della squadra partenopea e della partita fra gli azzurri ed il Palermo ne abbiamo discusso con il collega Fabio Cannavo di “Calcio Napoli 24”.
Sesta vittoria consecutiva per il Napoli, tra campionato e coppa, ultima in ordine cronologico quella contro il Chievo. Che squadra hai visto domenica?
«Una squadra molto in palla, che stupisce giorno dopo giorno. Il gioco di Sarri è sempre più convincente, la squadra gioca rapidamente, è corta e fraseggia nello stretto. E’ soprattutto molto compatta, con Albiol e Koulibaly quasi all’altezza del centrocampo a pochi metri dagli attaccanti. Contro il Chievo ha risolto Higuain con una grande giocata, ma non dimentichiamo che i clivensi hanno creato parecchi grattacapi a molte squadre in questo avvio di stagione».
Il Napoli non perde praticamente dalla prima di campionato, poi tre pareggi, otto vittorie e tanti complimenti. La squadra in termini di uomini è praticamente quella dello scorso anno. Cosa è cambiato?
«Innanzi tutto il modulo. Il 4-3-3 è lo schieramento più giusto per questa squadra e per le caratteristiche dei giocatori presenti nella rosa: penso ai vari Insigne, Callejon, Mertens o anche Gabbiadini, sono tutte ali che si possono esprimere al meglio in un modulo che prevede la loro presenza. Poi è tornato finalmente Jorginho al ruolo che gli compete, ovvero quello di regista davanti alla difesa. Con Benitez il brasiliano veniva impiegato da mediano e giustamente non rendeva al meglio, ora invece il Napoli ha ritrovato una importante pedina. Inoltre è stata curata molto bene, fin dal ritiro precampionato, la fase difensiva e i risultati si vedono. Grande merito va dato a mister Sarri».
Ecco, Maurizio Sarri è stato accolto con parecchio scetticismo al Napoli ed invece sta smentendo tutti…
«Sono sincero, anche io ero un po’ scettico riguardo all’approdo di Sarri in azzurro. L’anno scorso vedevo giocare l’Empoli e mi piaceva molto quel gioco fatto di fraseggi, scambi veloci. Ma passare da un allenatore di caratura come Benitez ad uno come Sarri che non aveva mai vinto ha creato molti dubbi. Si pensava potesse essere una scelta avventata, soprattutto per una piazza come Napoli. Evidentemente Sarri non ha mai vinto perché non glie ne mai stata data l’opportunità. Mi ha convinto molto in termine di comunicazione oltre che di gioco. Poi è uno che studia calcio ogni giorno, è bravo soprattutto per questo».
Il Napoli può contare su un Higuain che ha già messo a segno 7 gol in 9 partite. Ma a stupire più di tutti è lo stato di forma di Insigne, già autore di 6 reti, più del suo record personale in maglia azzurra…
«Il segreto dell’eccellente rendimento di Lorenzo sta nella collocazione in campo. Lui si è consacrato nel Pescara di Zeman come ala sinistra ed adesso finalmente anche al Napoli sta interpretando questo ruolo. Quando è tornato in azzurro ha dovuto fare i conti con l’integralismo di Mazzarri, che puntava molto sul suo 3-5-2 che di fatto lo escludeva. Grande merito della sua crescita va dato anche a Benitez, che lo ha fatto maturare molto tatticamente. Insigne è un giocatore che adesso segna, ma che comunque si sacrifica molto in entrambe le fasi. Aiuta parecchio la squadra, sepsso scendendo anche sulla linea di centrocampo. Adesso Sarri lo ha messo al posto giusto e per questo motivo sta facendo bene».
Mercoledì c’è il turno infrasettimanale contro il Palermo. Prevedi cambi nella formazione che schiererà il tecnico azzurro?
«Finora Sarri ha dimostrato che non tende a cambiare l’undici che vince e ha cambiato molto poco fino a questo momento. Solo in Europa League, perché gli avversari erano alla portata e glie lo hanno permesso, ha dato più spazio a chi ha giocato meno. Il mister azzurro non sembra molto propenso al turnover ma deve entrare nell’ottica che in una squadra come il Napoli, che gioca ogni tre giorni e che lotta su tre fronti, questo è indispensabile. Per adesso i protagonisti stanno rendendo al massimo ma giocando sempre non potranno garantire questi livelli fino alla fine. Penso ad esempio ad Allan che al momento è in forma smagliante, ma di questo passo sarà difficile vederlo così a gennaio. Quindi credo che Sarri opterà per qualche cambio in vista di Palermo: in tal senso è probabile che Callejon rimarrà in panchina perché ha bisogno di rifiatare. Al suo posto giocherà Gabbiadini. L’unico giocatore al quale non può fare a meno il Napoli, perché di un altro livello, è Higuain. Al momento è impensabile un Napoli senza l’argentino. Lui, insieme a Manolo e ad Insigne, comporrà probabilmente il tridente contro i rosanero. Mertens quasi sicuramente rimarrà nuovamente fuori».
Cosa pensi del Palermo?
«Il Palermo ha perso Dybala e ha preso Gilardino. Questo dice tutto. Ha venduto un giovane pieno di entusiasmo e con tanta voglia di emergere prendendo un attaccante che invece ha già dimostrato tutto e che ha probabilmente pochi stimoli. Inoltre ha ceduto anche Belotti, che mi aspettavo potesse fare il titolare in rosanero dopo la partenza della “Joya”. Per me il “Gallo” è uno dei giovani italiani più forti in prospettiva e non me ne sarei mai privato. Vendere entrambi è stato un azzardo, soprattutto se poi acquisti uno come Gilardino che ormai ha già dato. Ho visto un Palermo che ha perso quel feeling che lo ha contraddistinto durante la scorsa stagione. Anche quest’anno ci sono giocatori validi e di prospettiva come Hiljemark, che mi ha impressionato, o come Quaison che però secondo me sta rendendo meno di quanto immaginassi. Il Palermo ha delle buone individualità: penso a Gonzalez in difesa o a Vazquez in avanti. Ma ha soprattutto un bravissimo tecnico. Ho avuto modo di conoscere Iachini di persona ed è una persona carismatica, riesce a trasmetterti questa sensazione già dagli occhi».
Che partita ti aspetti al “San Paolo” tra le due squadre?
«Prevedo una partita in cui il Napoli sarà padrone del campo per tutti i 90 minuti. Sinceramente credo che il Palermo abbia poche chance mercoledì di fare risultato al “San Paolo”, al momento c’è troppo divario tra le due squadre. I rosanero dovranno puntare sui contropiedi, potrebbe essere l’unica arma per poter creare qualche problema ai partenopei. In questo senso giocatori rapidi come Quaison potrebbero essere utili. Se Gilardino giocherà da solo in mezzo a Albiol e Koulibaly potrà fare poco o nulla».