Il Palermo domenica 20, alle ore 15.00, sarà ospite della Vibonese che darà parecchio filo da torcere. I rosanero cercheranno di dare continuità alla vittoria interna ottenuta contro la Casertana, i calabresi, dopo aver pareggio con il Bari, vorranno fare uno sgambetto alla squadra di Boscaglia. La sfida non sarà delle più agevoli. Uno che conosce entrambe le piazze è Salvatore (Sasà) Campilongo che ha giocato con la casacca dei siciliani e guidato dalla panchina i “Leoni”. Proprio Campilongo, intervistato dalla nostra redazione, ha parlato così:
Domenica il Palermo sarà ospite della Vibonese. Che tipo di match crede possa venire fuori?
«La Vibonese, in questo momento, è una squadra molto ostica e scorbutica da affrontare. Quella calabrese è una squadra spensierata nel modo di giocare e nell’interpretare le partite, in base all’avversario posso anche cambiare sistema di gioco. Il Palermo deve stare attento. Questa è una squadra che, anche se alla fine ha perso, ha messo sotto la Ternana, a Teramo ha fatto un bellissimo pareggio, contro il Bari ha pareggiato. I rosanero fuori casa sono una squadra che ha qualche difficoltà. Secondo me, il Palermo dovrebbe cambiare interpretazione e il modo di approcciare alla gara perché, per esempio, contro il Foggia è entrato abbastanza molle. Se guardiamo la rosa è normale che il Palermo ha giocatori importanti e di categoria, però in questo campionato i nomi non c’entrano. La differenza la fanno la tecnica, il coraggio e la cattiveria».
Il Palermo ha avuto dei risultati un po’ altalenanti. Secondo lei da cosa dipende?
«Mi permetto di dire che è dovuto alla scelta dell’allenatore fatta in ritardo. La società ha perso troppo tempo. Boscaglia è arrivato in ritardo, non ha avuto tempo di assemblare la squadra e scegliere i giocatori adatti al suo modo di giocare. A questo si è aggiunto anche il covid, nelle prime giornate di campionato, che ha creato molti problemi. La partenza ad handicap è dovuta alla troppa attesa per scegliere l’allenatore. Il Palermo a marzo, quando hanno fermato tutto, aveva il tempo per scegliere l’allenatore. Ha inciso, anche, il non aver disputato amichevoli durante il ritiro estivo. Lì si capisce molto. Fare degli allenamenti è una cosa, delle amichevoli altro. In quel caso puoi correggere qualcosa».
Lei ha allenato la Vibonese in quella squadra, come attaccante, c’era Saraniti che oggi è al Palermo. In cosa lo vede cambiato e in cosa migliorato?
«Sicuramente è maturato tantissimo. Per me è sempre stato un buonissimo giocatore. Non eccelle tecnicamente perché fa fatica a smistare palloni, però in area di rigore è fortissimo. Se lo lasci in area ti punisce. È bravo a far salire la squadra, tiene il reparto difensivo sempre in apprensione. Tecnicamente ha qualche difficoltà dovute anche alla stazza, ma è importante. È maturato rispetto a quando era alla Vibonese».
Crede che possa essere proprio Saraniti il bomber del Palermo o a gennaio sarà necessario cercare un rinforzo?
«Mi auguro possa essere decisivo. Andrea è un bravissimo ragazzo e lo merita. Nel suo DNA non ha i 20 gol a campionato, ma ha le qualità per fare bene e trascinare. Lui da solo non basta. Può essere utile il miglior Santana, bravo a saltare l’uomo, forte tecnicamente, che può risolvere la partita con le grandi giocate».
Oltre Saraniti, il Palermo in avanti può contare sul giovane Lucca. Lei, da ex attaccante, quale consiglio si sente di dare?
«È un buonissimo giocatore. La cosa più importante è non perdersi. Deve stare tranquillo e sereno anche quando non trova il gol per alcune partite. Quando uno è bravo, e lui è bravo, può fare il salto di qualità. Lucca è un buonissimo giocatore. Ha tutto il tempo per maturare e diventare importante».
Boscaglia ha dichiarato che per dare una spallata alla classifica serve un filotto di risultati utili. Ma solo questo può bastare per lottare fino alla fine?
«Anche essere camaleontico è importante. Roberto (Boscaglia, ndr) ha ragione a dire che serve un filotto di risultati utili per ambire a qualcosa di importante, però è anche vero che può rischiare di giocare con le due punte centrali o i tre senza mettere i trequartisti, ma direttamente tre punte. Ci sono partite dove hai bisogno di mettere due attaccante e il trequartista o un centrocampista in più. Bisogna avere più coraggio, non dico che Boscaglia non ce l’abbia, però penso che durante una gara il 4-2-3-1 potrebbe essere cambiato».
La Vibonese ha allestito una squadra giovane e puntava ad una salvezza tranquilla, ma sta disputando un buon campionato. Si aspettava questo avvio?
«Per come sono partiti no. Il presidente non ha voluto il direttore sportivo, ha fatto lui la squadra, si è fidato dei suoi amici e collaboratori. Pensavo potesse avere qualche problema, ma la squadra è stata costruita bene. La squadra di questa stagione, secondo me, è più forte di quella dello scorso anno. Ha più giocatori, hanno tenuto Tumbarello, Pugliese, hanno aggiunto Plescia che fa reparto da solo, è rimasto Berardi. È una squadra che ha esperienza, non sono sprovveduti. Credo che la squadra sia stata assemblata bene».
La distanza tra il Palermo e la Ternana è di ben 20 punti. Crede che i rosanero siano ormai tagliati fuori per la vittoria finale?
«Penso che la Ternana sia irraggiungibili anche per il Bari. Gli umbri sono una squadra forte, hanno 22/23 giocatori tutti titolari, possono fare turnover quando gli pare e piace. Oggi la Ternana è una squadra, il Bari no. Credo che il Palermo può arrivare tra le prime quattro o cinque e fare i playoff. Sarebbe un peccato non riuscirci. Non so cosa farà la dirigenza a gennaio, ma credo che cercheranno qualche rinforzo».
Un pronostico per domenica?
«Il Palermo deve fare una partita per vincere, ma non sarà così semplice riuscirci».