Escl. Bombardini: «Palermo esperienza bellissima. Contro il Benevento rosanero favoriti»

MILAN - DECEMBER 7: Davide Bombardini of Roma in action during the Serie A match between AC Milan and Roma, played at the 'Giuseppe Meazza' San Siro Stadium, Milan, Italy on December 7, 2002. (Photo by Grazia Neri/Getty Images)

Il Palermo è atteso da una sfida delicatissima contro il Benevento al “Vigorito”, match valevole per la 33esima giornata di Serie B. Stellone non può incappare in un passo falso come quello di Pescara perché vorrebbe dire perdere il treno per la promozione diretta. Chi meglio di Davide Bombardini, ex centrocampista che ha militato sia nel Benevento che nei rosanero, ci può parlare dei prossimi avversari dei rosa. Ecco l’intervista che ha rilasciato in esclusiva ai microfoni di Ilovepalermocalcio:

Partiamo dal passato, che ricordi hai della tua esperienza in rosanero?

«Una delle esperienze più belle della mia vita, 3 anni a Palermo dove mi sono trovato benissimo, sia come città, che come tifosi e squadra. Anche a livello personale è stata la piazza che mi ha lanciato definitivamente, mi ha consacrato. Avevo un legame forte con la città e i tifosi e purtroppo sono dovuto andare alla Roma, a cui non potevo dire di no».

Il trasferimento alla Roma è stato un salto di qualità per la tua carriera…

«Il trasferimento alla Roma non so se è stato un bene o un male, quando ti vuole una squadra di quella caratura, non dimentichiamoci che all’epoca c’erano giocatori come Batistuta, Samuel, Cafù, non puoi dire di no. La concorrenza era tanta, infatti in panchina vicino a me c’erano Delvecchio, Cassano, Montella, però quando vuoi giocare a calcio ad alti livelli devi provare un’esperienza simile».

Torniamo alla tua esperienza nel Palermo, il ricordo più bello?

«Il mio ricordo più bello è sicuramente l’ultima di campionato contro il Savoia, quando abbiamo vinto il torneo ai danni del Messina. Non capivamo quello che stava succedendo perché noi vincevamo 1-0, lo stadio era strapieno. Poi a un certo punto avevano dato un rigore al Messina ed era calato il silenzio, il rigore lo hanno sbagliato e ha segnato l’Avellino. Tutta una serie di emozioni. Alla fine mi hanno detto che avevamo vinto il campionato ed è stata una gioia per tutta la città, davvero indimenticabile».

Il Palermo ha vissuto una stagione travagliata per via dei problemi societari. Pensi che questo caos intorno ai rosanero possa aver influito sui risultati della squadra?

«Quando ci sono problemi societari a volte incide in negativo a volte rafforza. In passato ci sono stati altri casi, società vicine al fallimento, però se riesci a fare squadra e centri l’obiettivo, tutto si può sistemare ti possono anche rinforzare queste cose. Penso che nel caso del Palemo sia stato così, i giocatori hanno capito che la situazione non era delle migliori e non hanno mai mollato sotto questo punto di vista».

Hai parlato della vittoria del campionato in maglia rosanero, attualmente il Palermo è in lizza per la promozione diretta e domenica c’è uno scontro cruciale contro il Benevento. Un tuo parere sulla partita?

«Sono partite ad alta tensione, i match sono sempre meno e i punti iniziano davvero a pesare adesso perché si va verso lo sprint finale. Sono partite che si giocano sul filo dell’emozione e bisogna essere davvero bravi a controllare tutte queste cose e giocare tranquilli e sereni. Il Palermo ha tutte le carte per aspirare direttamente alla massima serie. Il Palermo è favorito rispetto al Benevento, in queste partite è il collettivo che porta a casa i punti non tanto il singolo».

Tu conosci molto bene sia Bucchi che Stellone, cosa ne pensi del loro operato da allenatori?

«Conosco bene sia Bucchi che Stellone, sono due tecnici emergenti, stanno venendo fuori in questi anni. Stellone è già da un po’ che allena a questi livelli, sono due allenatori bravi, conoscono le dinamiche dello spogliatoio, sono giovani e sicuramente faranno una buona carriera».

Secondo te la scarsa affluenza di pubblico al “Barbera” ha influito sul rendimento della squadra?

«Avevo un bel rapporto con la tifoseria rosanero. Addirittura una volta andai a battere un calcio di punzione, sfortunatamente scivolai, ma tutto lo stadio mi applaudì, quindi ho davvero un bel ricordo della tifoseria rosanero. Quando c’ero io lo stadio era pieno, Palermo è una piazza che vive molto di emozioni,  se riesci a trasmettere queste emozioni, la gente accorre in massa allo stadio ed è pronta a sostenerci, negli ultimi anni hanno visto molta Serie A, i tifosi si sono fatti il palato buono, adesso in B magari snobbano la categoria, ma ci sta. A Palermo sono passati tanti giocatori di livello come Cavani, Miccoli, Pastore, Belotti. Un giocatore almeno quando gioca in casa vuole lo stadio pieno. La prima cosa che chiedevo è “quanta gente c’è allo stadio?” È bello giocatore con uno stadio così, per un giocatore è una spinta in più».