Escl. Binda: «Il Palermo non ha ancora le basi per reggere la Serie A. Il City Group darà futuro solido al club»

Il giornalista de “La Gazzetta dello Sport” Nicola Binda è intervenuto in esclusiva ai microfoni di “Ilovepalermocalcio.com” toccando vari temi, dalla Serie B al sogno playoff del Palermo, passando per lo spinoso caso Reggina che potrebbe far slittare i playoff.

Di seguito qualche estratto dell’intervista di Nicola Binda:

PALERMO E IL SOGNO PLAYOFF – «Io ho ancora negli occhi la cavalcata dell’anno scorso quando la stagione sembrava destinata all’anonimato poi è arrivato Baldini a Natale e la cavalcata è diventata entusiasmante e vincente. Di questi tempi si preparava ai playoff. Diciamo che stava montando quell’entusiasmo che via via è stato devastante in positivo. Adesso sembra che si stia un po’ ripetendo la storia, perché i playoff fino a qualche settimana fa non erano una priorità e nessuno ci pensava. Adesso, invece ci sei dentro, hai la possibilità di giocarteli, con la forza dei 30mila tifosi il Palermo può diventare fantastico. La gara di Cagliari sarà fondamentale, tutto passerà da quel risultato. Il percorso è lineare, la promozione va costruita con calma, se per un miracolo il Palermo dovesse vincere i playoff e andare in A con questa squadra sarà un po’ complicato, non ci sono le basi per reggere il doppio salto. La società fa bene a portare avanti un percorso graduale e andare in A con calma come era nei suoi progetti. Questo primo anno è stato vissuto serenamente, l’importante era salvarsi, adesso il Palermo deve vivere il momento con serenità senza avere nulla da perdere. Sicuramente con il mercato di gennaio è salito il livello ma non basta per giocarsi i playoff. Sarebbe una gioia meravigliosa vincere i playoff, ma l’impatto con la serie A poi sarebbe complicato».

CITY GROUP – «City Group? Sicuramente è una proprietà da Serie A, così come la piazza, visto il potenziale di tifosi che raccoglie. Sulla squadra credo ci sia da lavorare tanto così come sulle strutture. Io sono stato alla posa della prima pietra del centro sportivo a Torretta. Lì può nascere davvero la casa del Palermo. Se vuoi strutturarti devi avere una casa, è così che si costruisce il futuro, non solo con i giocatori. Con una proprietà del genere il Palermo ha davanti anni radiosi. Certo il tifoso vuole tutto e subito, è una cultura classica, ma dobbiamo abituarci a cambiarla. Anche a Parma c’è una proprietà straordinaria, ma i tifosi vogliono la A e la squadra fa fatica a vincere il campionato con questa pressione. La mentalità dei tifosi è questa, per fortuna le società sono più lungimiranti e vogliono dare un futuro solido al club, serve solo pazienza e non avere fretta».

CASO REGGINA – «Il fatto che la Reggina sia stata estromessa per la penalizzazione h dato più speranza a tutti. Reggina? Un po’ di calo fisiologico con Inzaghi c’è stata, ma le sue squadre di solito si riprendono alla grande. Sono quasi certo che la vicenda societaria abbia influito essendo una vicenda particolare. Sono state violate le regole dello sport, quindi la giustizia sportiva non poteva non sanzionare la squadra. È stata tutta una vicenda la scelta societaria che ha influito nel rendimento della squadra, capisco che la società volesse ristrutturare il debito e garantirsi il futuro, ma è stata una scelta coraggiosa.  Giovedì c’è il processo di appello alla prima sanzione, se la Reggina dovesse riuscire a fare oggi il ricorso dopo la seconda condanna riescono ad accorpare i due appelli in un’unica data. Essendo al corte d’appello un organo federale non vedo come possano cambiare la linea. Le motivazioni del tribunale di primo grado sono state molto chiare. Non c’è stata una scusante valida e il primo grado l’ha condannata e così sarà anche per il secondo grado. Se la Reggina dovesse decidere di andare al Coni c’è il rischio forte di uno slittamento playoff. A quel punto lì la Lega deve prendere una decisione. I tempi sono stretti, quindi dopo il processo di secondo grado capiremo tutto».

CORINI – «Corini è stata la scelta migliore che potesse fare il Palermo in quel momento. Aveva bisogno di un allenatore sul quale costruire un progetto. Il lavoro di Corini, sicuramente crescendo, potrà avere risultati. È normale che per una squadra tutta nuova, trovare continuità non è semplice. È la cosa migliore avere una continuità di rendimento, e il Palermo ha un po’ faticato. Ma non è stato un problema solo del Palermo. Il bilancio di Corini è stato positivo, mi auguro che il Palermo riparta con lui in panchina; con questa base non potrà che migliorare. Ha già tanto lavoro alle spalle. Dare continuità al lavoro di Corini sarebbe importante per fare una stagione da protagonisti. Per quello che ha fatto Corini, il Palermo deve continuare con lui. Chiaramente bisogna capire come sono le dinamiche all’interno essendoci una proprietà straniera. Il Palermo ha le basi per un futuro importante ovviamente anche a livello tecnico. Cambiasse allenatore, dovrebbe ripartire da zero».

GOMES – «Chi mi ha impressionato nel Palermo? Le volte che son venuto a Palermo la squadra ha vinto sempre, ho questa etichetta (ride, ndr). Ho sempre visto degli exploit singoli in campo che poi non hanno avuto un seguito. Una volta ho visto un grande Segre, un’altra volta un gran gol di Verre o una bella partita di Graves. Adesso c’è Buttaro che ha un momento eccellente. Chi avrebbe meritato più spazio per me è Soleri, spero che il prossimo anno possa avere più chance di giocare da titolare o a Palermo o altrove. Non vorrei dimenticarne qualcuno. Pigliacelli si sta dimostrando affidabile nonostante lo scetticismo inziale. Poi ci sono i vari Damiani e Valente. Se il Palermo dovesse fare i playoff farli senza Di Mariano sarebbe un peccato, lui ha avuto esperienza negli spareggi e sarebbe stato decisivo. Gomes? Sicuramente è più un giocatore di quantità che di qualità. È la dimostrazione che il progetto City Group è mirato a valorizzare giocatori importanti, non mandano scarti al Palermo, a giocatori che devono crescere. Quando arrivano questo tipo di giocatori vuol dire che arriva gente di qualità avendo passato un vaglio di scouting notevole».

BRUNORI – «Brunori resta? Le squadre di A per comprare Brunori dovrebbero avere soldi, non è che ci sia grande disponibilità. Il Palermo ha fatto un investimento su di lui, ma nel calcio moderno nessuno è intoccabile, se dovesse arrivare un ‘offerta congrua bisogna rassegnarsi. Però dobbiamo metterci il cuore in pace perché il calcio romantico non esiste più e un giocatore non si lega più a una squadra. Se arriva un’offerta dalla Liga per dire, come fai a dirgli di restare al Palermo in B. È normale che oggi i giocatori vadano e vengono, non sarebbe un problema perché il coltello dalla parte del manico ce l’ha la società. Il giocatore non è in scadenza e quindi il Palermo può incassare un’ottima cifra da reinvestire. Se dovesse vendere Brunori, prenderebbe così tanti soldi da sostituirlo con qualcuno all’altezza. Certo poi deve sperare di trovare un giocatore che segni tanti gol come lui».

Ecco il video integrale dell’intervista: