Escl. Bianchi: «A Vercelli difficile per i rosanero. Avrei fatto comodo al Palermo, a gennaio…»

Rolando Bianchi, ex attaccante tra le altre della Pro Vercelli prossima avversaria del Palermo, intervistato in esclusiva da Ilovepalermocalcio ha parlato della gara di sabato, delle notizie che in estate lo hanno riguardato circa un suo approdo in rosanero e non solo. Queste le sue dichiarazioni:

Sabato ci sarà Pro Vercelli-Palermo. I piemontesi stanno vivendo un momento positivo, totalmente opposto per i rosanero reduci da 3 sconfitte consecutive e vedono la testa della classifica allontanarsi…

«Sicuramente sarà una gara particolare, non facile per il Palermo che giocherà in un campo sintetico ed è un po’ particolare. Però la squadra rosanero ha delle qualità superiori rispetto alla Pro Vercelli e se vuole vincere il campionato non può permettersi dei cali di concentrazione».

Secondo te quali possono essere le cause di questo momento di calo da parte del Palermo?

«Non lo so perché non essendo all’interno della squadra non posso dare dei giudizi. Quello che posso dire è che la serie B è un campionato particolare e lungo e le squadre che affrontano il Palermo lo fanno come se affrontassero una grande squadre, quale è, quindi questo può metterlo in difficoltà».

Credi che il Palermo possa riagganciare Empoli e Frosinone?

«Il Palermo deve recuperare perché è una squadra che deve assolutamente andare in serie A e deve giocarsela fino alla fine visto che il campionato di B è particolare. L’Empoli ha il suo momento di gloria visto che sta vincendo molte partite, il Frosinone è quello più costante di tutti e quindi non sarà facile recuperare. Ma se il Palermo vuole arrivare in serie A deve provarci».

Quali squadre credi possano giocarsi fino all’ultimo la promozione in serie A?

«Credo che ormai saranno solo Empoli, Frosinone e Palermo a giocarsi i posti per la promozione diretta».

Zamparini rispetto al passato sembra smentire la sua fama di mangia allenatori e vuole continuare con Tedino. Fa bene o il cambio sarebbe necessario per dare una scossa alla squadra?

«Tedino mi sembra un buon allenatore. Non lo conosco quindi non posso dire come lo vedono i giocatori all’interno dello spogliatoio, però la continuità di lavoro può essere importante anche perché cambiando non ci sarebbero grandissime alternative in giro. Non saprei nemmeno dare il nome di un’alternativa valida».

In estate sei stato accostato al Palermo, però la trattativa non è andata in porto. Come mai?

«Sinceramente non so cosa non sia andato. Potevo fare sicuramente comodo al Palermo per l’esperienza che ho. Potevo anche essere un’arma in più, però le cose alcune volte non vanno bene per vari motivi».

A gennaio i rosanero hanno provato a prendere Di Carmine. Con te non ci sono stati contatti? 

«I contatti ci sono stati solo in estate. Avevo anche altre richieste, ma il Palermo a gennaio non mi ha cercato».

Se fossi arrivato a Palermo ti saresti accontentato di fare il vice Nestorovski?

«Tutti lavorano per giocare, poi secondo me la concorrenza e la competizione aiuta a far crescere sia la squadra che te stesso, spingendoti sempre a far meglio».

La coppia Nestorovski-Bianchi sarebbe potuta essere al livello di Caputo-Donnarumma dell’Empoli?

«Sicuramente sarebbe stata una bella coppia. Dire ai livelli di Donnarumma-Caputo non so, perché poi dipende dalla squadra. Però ripeto sarebbe potuta essere una bella coppia».

Come mai un attaccante come te, con più di 100 gol in carriera, non trova squadra?

«Ho sempre detto che è pura follia, però è un mio parere. Nel calcio secondo me c’è un grosso problema e cioè certe volte i giocatori vengono scelti senza conoscerli, vengono chiamati ex allenatori o ex calciatori e dipende come ne parlano ci si può fare un’idea sbagliata. Un uomo ha un certo tipo di carattere e una certa determinazione. “Yes man” ne conosco tanti e vicino a me ne ho avuti tanti, ma credo che non vadano da nessuna parte».

Credi che i soli gol di Nestorovski possano aiutare il Palermo a risalire in A?

«Nestorovski è un grande giocatore, ha fatto bene e sicuramente c’è bisogno dei gol da parte di tutti. Se un calciatore fa 20 gol ti aiuta tanto, però se in due ne fanno 15 a testa arrivi a 30 gol che sono sempre 10 in più rispetto ad un solo giocatore, quindi è sempre una mano in più».

Cosa pensi di La Gumina? Tutti lo etichettano come un giovane con grande futuro, ma non trova spazio…

«Ci vuole del tempo. Si punta molto sui giovani, però i giovani devono guadagnarsi giorno per giorno la conferma sul campo e la possibilità di giocare. Non si può pensare di giocare da un giorno all’altro, ci vuole il tempo, determinazione e periodi in cui si gioca meno, ma sono anche questi che ti aiutano a crescere».

Che idea ti sei fatto della coppia Moreo-Nestorovski? 

«Dipende da come li fa giocare l’allenatore. Due attaccanti bravi possono giocare insieme, dipende da come l’allenatore riesce a sfruttare le caratteristiche e farli coesistere. Delle volte si dice che due prime punte non possono giocare insieme, ma alla fine gli attaccanti bravi li fai giocare e li fai rendere al massimo. Anche due punte rapide possono giocare insieme. Tutto dipende dall’allenatore che deve farli rendere al massimo».