E’ una prima metà di stagione coi fiocchi quella del settore giovanile del Palermo. La lente d’ingrandimento è puntata tutta sulla Primavera, con i ragazzi di Bosi che sono reduci da cinque vittorie di fila e si trovano ad un solo punto dalla seconda in classifica. Ma è tutto il vivaio rosanero, dagli Allievi ai Giovanissimi, che sta disputando un’annata di alto livello, sulla stessa scia delle ultime stagioni. Con Dario Baccin, responsabile del settore giovanile del Palermo, noi di Ilovepalermocalcio.com abbiamo discusso del buon periodo di Pirrello e compagni e di tante altre tematiche.
Avvio col freno a mano, poi un’accelerata improvvisa. Anche in questa stagione la Primavera rosanero dopo un inizio incerto ha iniziato a volare. Come valuti questo girone d’andata?
«Siamo sicuramente contenti di ciò che stiamo facendo, come avviene un da 2-3 stagioni a questa parte è una crescita continua. Abbiamo iniziato un po’ in sordina ma siamo cresciuti gara dopo gara e a dire il vero le prestazioni non sono mai mancate. Abbiamo una rosa molto giovane, con molti classe ’98 e quindi ci può stare di avere delle difficoltà dovute al salto di categoria, fa parte del percorso di crescita. Ciononostante i tanti giovani chiamati in causa si sono fatti subito trovare pronti. Guardando la storia di questa prima metà di stagione non siamo mai stati al completo tra infortuni, promozioni in prima squadra e quant’altro, eppure i ragazzi che sono stati chiamati a sostituire i più “vecchi” non hanno demeritato e questa per noi è una grande soddisfazione».
Sono tanti i classe ’98 che si stanno imponendo quest’anno nella formazione di Bosi. In difesa Marson, Tafa e Maddaloni, a centrocampo Tramonte e Marinali, in avanti Lo Faso e Plescia. Come valuti il loro approccio alla realtà della Primavera?
«Marson è già al secondo anno in Primavera e sta ampiamente dimostrando tutte le sue qualità tra i pali, ricevendo anche il premio di qualche convocazione con la prima squadra. Riguardo a Tafa e Maddaloni, si sono fatti trovare pronti così come gli altri ragazzi ex Allievi magari inizialmente sfavoriti nel partire titolari. Lavorano tanto in settimana e alla fine il lavoro paga, non a caso la difesa è cresciuta notevolmente nelle ultime settimane, anche grazie al loro apporto. Sulla mediana invece, un po’ per via delle tante defezioni, anche Tramonte e Marinali stanno dando il loro contributo e contiamo su di loro. Plescia sta trovando meno spazio per via della presenza di qualche compagno più esperto, ma sono certo che anche lui saprà imporsi, ma comunque sta già facendo bene. Su Lo Faso, infine, dico che è un giocatore di grande talento, un punto fermo della nazionale italiana U18, dalle qualità tecniche molto importanti. Sta facendo bene, ma ha tanto da lavorare. E’ sicuramente uno dei migliori classe ’98 del panorama nazionale e siamo orgogliosi di averlo. Siamo certi possa fare molto di più di quanto già non stia facendo».
Bosi domenica scorsa ha esordito in serie A sulla panchina del Palermo. Una serie di circostanze, ma può anche essere considerato un premio per il grande lavoro svolto nel settore giovanile?
«Con Giovanni abbiamo vissuto insieme istante per istante le vicende delle ultime settimane, dagli allenamenti al fianco di Viviani fino alla scelta da parte della dirigenza di andare in panchina contro l’Udinese e sicuramente un pizzico di emozione in lui c’è stata. Di certo le circostanze hanno voluto che accadesse tutto ciò che magari in altre situazioni non sarebbe sicuramente successo, ma lo consideriamo anche come un premio per i risultati ottenuti negli ultimi tre anni con la formazione Primavera. Il presidente Zamparini è molto attento e sa quanto il mister ha fatto bene nel vivaio, si informa sulle sorti del settore giovanile. Bosi si è messo a disposizione per la prima squadra e alla fine è stato premiato. E’ arrivata anche una bella vittoria quindi la soddisfazione è doppia».
Dopo il contributo in Primavera, con 6 gol in 8 partite, Cassini lascia il Palermo senza mai esordire in prima squadra per andare in prestito all’Inter Zapresic. Reputi giusta questa scelta o poteva continuare a dare il suo apporto alla squadra di Bosi?
«Queste sono valutazioni che vengono fatte dalla prima squadra, di certo posso dire che Matheus con noi si è sempre impegnato e ha sempre dato il meglio di sé. I numeri parlano per lui. Bisogna però considerare che è un classe ’96 e giocare contro ragazzi più giovani di lui di due anni potrebbe non essere sempre costruttivo per la sua crescita. Inoltre il Campionato Primavera nasce appunto per fare giocare i giovani, non che lui non lo sia, ma è giusto dare spazio a chi è più giovane e allo stesso tempo dare la possibilità a Cassini di potersi confrontare in una prima squadra. Sono certo che il periodo di prestito in Croazia sarà molto formativo per lui».
Può essere fatto lo stesso discorso per La Gumina, anch’egli classe ’96 ultime rientrato a giocare per la Primavera?
«Per Nino il discorso è un po’ diverso. Lui è un ragazzo che da tanti anni vive il settore giovanile rosanero, ha senso di appartenenza alla formazione Primavera e quindi gioca con una concezione diversa da quella di un giocatore straniero arrivato da pochi mesi. Inoltre La Gumina in questa categoria fa la differenza, in 8 partite ha fatto 7 gol. Per fortuna lo abbiamo avuto troppo poco quest’anno, perché ciò vuol dire che sta con la prima squadra ed è questo il nostro obiettivo. Ovviamente se poi non gioca, ci sta che si allena con i “grandi” in settimana e poi il sabato scenda a giocare con la Primavera. Lui è sempre il benvenuto, ovviamente gli auguriamo di stare il più tempo possibile con la prima squadra, lui come tutti gli altri ragazzi che hanno avuto la sua stessa fortuna come Pirrello, Pezzella o anche Toscano e Ferchichi».
Dai più grandi ai più piccoli, contro la Lazio il match winner è stato Simone Santoro, classe ’99 che ha regalato la vittoria alla Primavera. E’ uno dei migliori prospetti degli Allievi?
«Simone è il capitano della formazione U17 rosanero, uno dei pilastri di quella squadra. Nelle ultime settimane c’è stata un po’ di emergenza a centrocampo per cui abbiamo ritenuto opportuno chiamare alcuni rinforzi dal basso. Santoro è un giocatore di tante qualità, è da tanti anni con noi ed è molto attaccato a questi colori. E’ un palermitano puro per cui gioca con molto entusiasmo. Poi è utilissimo, è un jolly che può giocare un po’ in tutti i ruoli del centrocampo e della difesa. Siamo contenti del suo momento in Primavera, sicuramente il futuro è dalla sua parte, potrà essere un valore aggiunto di questo finale di stagione e di quelle a venire».
Anche nei campionati U17 e U15 il Palermo sta disputando un’ottima stagione, sulla scia di quelle passate. Quali sono le tue valutazioni in merito?
«Noi puntiamo molto sul nostro settore giovanile, i risultati ottenuti lo dimostrano. Nell’ultimo biennio abbiamo centrato le final eight ed abbiamo dato del filo da torcere a vivai più attrezzati e blasonati del nostro. Non è facile confermarsi, noi lo stiamo facendo. Nel Campionato Allievi siamo terzi ad un solo punto dalla seconda, mentre i Giovanissimi hanno perso la prima partita soltanto nell’ultima gara disputata contro il Napoli, la capolista, che si distanzia da noi di una sola lunghezza. Noi ogni anno cambiamo pochissimo, cerchiamo molto all’interno del vivaio stesso promuovendo di anno in anno i ragazzi da una categoria ad un’altra, portandoli con noi per 5-6 anni. Spendiamo veramente poco, quest’anno abbiamo acquistato solo tre giocatori in tutto il settore giovanile, tutti nell’Under 17, mentre la Primavera è praticamente la stessa dello scorso anno con qualche ex Allievo. Nonostante ciò riusciamo ad ottenere gli stessi risultati di squadre che spendono tanto. Poi ovviamente se capita l’occasione di un diciassettenne bravo straniero allora lo si acquista, ma preferiamo più valorizzare i nostri giovani anche perché fare bene spendendo il minimo possibile è un compito davvero difficile e noi siamo soddisfatti di ciò che riusciamo a fare».
A proposito di acquisti, ci saranno dei movimenti in entrata in questa sessione di mercato?
«Per via di una defezione abbiamo deciso di aggiungere una pedina a centrocampo nella formazione allievi. Abbiamo tesserato Ze Maria, un classe ’99 che si allenava già con noi da un po’ e che proviene dal Portimonense. Era svincolato quindi anche qui abbiamo operato a costo zero. Lui è la tipica ala portoghese, brava tecnicamente e rapida. Abbiamo valuto che fosse un buon prospetto per il futuro e lo abbiamo preso. Ma oltre lui non penso faremo altre operazioni».
A breve il Torneo di Viareggio, mentre il girone di ritorno del Campionato Primavera è appena iniziato. Che obiettivi vi ponete?
«Noi giochiamo sempre per vincere e per ottenere il massimo, ma siamo anche obiettivi. Ci sono squadre più attrezzate di noi. Tuttavia, quando siamo al completo abbiamo sempre dimostrare di sapercela giocare con tutti e di essere competitivi. Ovviamente speriamo di arrivare il più lontano possibile nella Viareggio Cup così come puntiamo alla Final Eight, ma il nostro principale obiettivo è quello di portare più giocatori possibili in prima squadra. Quest’anno più che mai stiamo dimostrando quando il nostro lavoro nel settore giovanile sia stato valido. Goldaniga aveva cominciato da comprimario e adesso è un titolare inamovibile in difesa, allo stesso tempo in tanti si allenano ormai fissi con i “grandi”: penso a Pirrello o a Pezzella, che ha anche esordito in serie A, così come anche La Gumina o Toscano e Ferchichi. Adesso è ritornato pure Bentivegna dal Como per poter dare una mano ai rosanero, Embalo sta facendo bene al Brescia. Come loro tanti altri. Vogliamo che questa diventi una costante. Ecco il nostro reale obiettivo».