Giovanni Castronovo, avvocato dell’ex attaccante rosanero Fabrizio Miccoli, intervistato in esclusiva da Ilovepalermocalcio, ha commentato la richiesta di 4 anni di reclusione dal pm Francesca Mazzocco. Queste le sue dichiarazioni:
Nella giornata di ieri sono stati chiesti 4 anni di reclusione per Miccoli. Pensa sia una richiesta esagerata?
«E’ una richiesta che ci lascia basiti. Fino a ieri la Procura chiedeva di archiviare il processo. Nel frattempo altri elementi sopraggiunti dovevano convincere la Procura a chiedere l’assoluzione. Per esempio nel troncone principale colui il quale sarebbe stato l’esecutore di questa ipotetica estorsione, ovvero Lauricella, è stato assolto e il reato è stato derubricato in violenza privata. Un altro soggetto, tale Alioto, è stato anche assolto. La motivazione della sentenza, anche se non definitiva, dice che: “Miccoli rispetto a questa vicenda è estraneo perché lui ha iniziato un’attività di recupero crediti per conto di altri assolutamente lecita, che poi successivamente è degenerata per colpa di Lauricella che avrebbe agito in maniera piuttosto violenta nei confronti di Graffagnini per recuperare i soldi”. Ieri aspettavamo una richiesta di assoluzione, ma abbiamo sentito la Procura enucleare una tesi completamente diversa da quella iniziale e con gli stessi elementi ha chiesto la condanna. Noi siamo rimasti basiti non per l’entità della pena, ma perché è stata chiesta. Anche se fosse stato chiesto un giorno non cambiava nulla. Non ci sentiamo di condividere il concetto, peraltro la Procura per Miccoli non ha mai chiesto l’arresto che per questo reato sarebbe obbligatorio. L’estorsione non si è fatta, però il mandante sarebbe responsabile: ma di cosa?».
Come ha preso Miccoli questa richiesta del pm?
«Al momento è giù di morale perché da ieri è cominciata una compagna mediatica che lo addita come il più grande dei criminali. Questa situazione lo ha pregiudicato per la sua carriera, perché una cosa di queste ti segna. Noi però l’abbiamo rassicurato dicendogli che gli elementi processuali ci portano a conclusioni opposte e vi assicuro che riuscirà a dimostrare la sua estraneità dei fatti. Sappiamo che la ricostruzione della Procura è stata suggestiva, faziosa e di parte. Ha omesso di prendere in esame tutti gli elementi utili alla difesa che sono agli atti. Noi contiamo, all’udienza del 7 luglio, di dare una ricostruzione dei fatti abbastanza precisa e dettagliata che dimostrerà in maniera inequivocabile la sua estraneità ai fatti».
Nelle intercettazioni si sente Miccoli che dice: “Falcone è un fango”. Cosa pensa di questa dichiarazione?
«Non entro in questa vicenda perché questa intercettazione non fa parte del processo. Questa vicenda può avere rilevanza morale nei confronti di Miccoli, che però ha ammesso i propri errori e chiesto scusa. Nel processo io questa intercettazione non l’ho mai trovata, quindi non so come sia uscita, né per quale circostanza. Io difendo Miccoli difendo da pochi mesi, quindi non so cosa sia accaduto prima. Però in conferenza stampa si è scusato, per cui non mi interessa a livello processuale perché non è mai stata presa in considerazione. Se magari da parte di qualcuno è stata strumentalizzata per giustificare il fatto che Miccoli, dopo essere stato per 6 anni sotto il profilo calcistico il “re di Palermo” e averci regalato momenti di grande calcio, attraverso questa frase volesse giustificare il fatto che non venisse rinnovato il contratto e volesse andare via, sono fatti di natura calcistica che a me non interessano».
Miccoli sapeva chi fosse Lauricella?
«Miccoli ha conosciuto Lauricella al campo del “Tenente Onorato” perché giocava a calcio e dopo aver subito un infortunio era in cura con Franco Chinnici, che era il fisioterapista del Palermo e attraverso la frequentazione del campo d’allenamento dei rosanero è nata questa amicizia. Miccoli però non sapeva chi fosse, poi successivamente ha conosciuto la sua famiglia. Fabrizio però ha avuto un senso di protezione per Lauricella che vive in un contesto difficile e il suo intento era proprio quello di farlo uscire da questo contesto, tanto ché si era adoperato per fargli trovare una squadra fuori Palermo. Quindi queste vicende sul fatto che frequentasse Lauricella per ottenere dei favori francamente mi sembra una forzatura rispetto a come sono andati realmente i fatti, perché era semplicemente un amico che avrebbe sempre e solo voluto aiutare. A mio avviso sostenere che Miccoli sia stato amico di Lauricella perché voleva sfruttare le parentele è una forzatura».