Escl. Ascoli-Palermo il doppio ex Di Donato: «Sarà una battaglia, ma i rosanero sanno quello che vogliono»

Dopo la settimana dedicata alla sosta per gli impegni delle Nazionali, i campionati sono pronti a tornare in scena nel prossimo weekend. Il Palermo sarà ospite dell’Ascoli nella quinta giornata di Serie B e, per tale occasione, la redazione di Ilovepalermocalcio.com ha intervistato il doppio ex Daniele Di Donato.

Di seguito le sue dichiarazioni rilasciate ai nostri microfoni.

 

L’arrivo a Palermo del City Group quanto è stato importante e quali sono le ambizioni della società per la piazza?

«City Group? La società precedente ha fatto benissimo riuscendo a portare il Palermo dalla Serie D alla Serie B per poi completare il passaggio societario passando la mano ad una realtà importante come il City Group, che gli permette di dare quella continuità importante per ambire a vincere il campionato di Serie B. D’altronde il Palermo è da due anni che costruisce squadre importanti con le spalle coperte da questo grande gruppo che gli permette di lavorare serenamente ed è importantissimo oggi avere realtà di questo tipo».

Ha giocato a Palermo sotto la gestione Zamparini, quanto sono differenti questi nuovi modelli societari da quelli passati?

Io arrivai a Palermo durante l’era Sensi che era diciamo più popolare a livello di gestione societaria, ma con l’avvento di Zamparini iniziò a cambiare qualcosa. Iniziarono ad arrivare delle figure all’interno della società professionali e l’organizzazione iniziò ad essere più da azienda. Penso che con l’arrivo del City Group questo si è rafforzato. Con l’idea di azienda più che società di calcio dove bisogna potare profitti e risultati e dove ognuno ha un suo compito ed una sua mansione. Con l’avvento di società straniere la direzione è più distante dal calcio passionale e più vicina al business rispetto ad anni fa. Ci si evolve e bisogna adeguarsi alle nuove realtà. L’importante è che, però, quella passione non si perda del tutto che poi è anche il motore di tutto».

Nel suo passato da calciatore rosanero ha avuto modo di giocare anche con Eugenio Corini. E’ secondo lei l’uomo giusto per portare i rosanero in Serie A?

«Corini può essere l’allenatore adatto per la promozione del Palermo? Eugenio era già un’allenatore quando giocava. Lui sta facendo bene da allenatore, anche e soprattutto perchè vincere non è mai semplice. Specialmente quando sei in una piazza come Palermo che conosco molto bene. Però sono convinto che lui abbia tutta la forza e la serenità necessaria per riuscire nell’intento. E’ normale che poi vincere è complicato, specialmente in un campionato di Serie B dove bisogna non mollar mai e cercare di avere sempre la barca nella propria rotta, lui può essere la persona giusta».

Per lei che è stato uno dei calciatori con più presenze in Serie B, quanto è cambiato il campionato cadetto da quando calcava i campi di Serie B ad oggi?

«In generale il calcio sta cambiando, forse oggi si è più evoluti e prima un pò più genuini. Oggi i giocatori mi sembrano più intelligenti anche banalmente si curano di più. Sono maniacali nel loro lavoro. E’ cambiato soprattutto il modo di giocare e di interpretare il calcio, però alla fine la differenza la fa la passione e la voglia che hai. Perché alla fine il calcio è sempre un gioco e bisogna avere quel fuoco dentro che ti permette poi di andare oltre i propri limiti».

Sabato pomeriggio il Palermo affronterà l’Ascoli. Entrambe sono state da lei allenate: che partita si aspetta?

«Ascoli-Palermo? Ascoli è una piazza importante ha una squadra che può dire la sua in Serie B. Io conosco la tifoseria ascolana che è molto presente ed incide molto in casa. Domani sarà una battaglia. Sarà una gara dove chi sbaglia meno vincerà. Si scontreranno due buone squadre che daranno vita ad una bellissima gara sul campo».

Cosa ne pensa del mercato del Palermo e che squadra ha costruito la società?

«Mercato Palermo? Hanno costruito una squadra quadrata che sa quello che vuole. Costruita con intelligenza e ha valori importantissimi e che può dire la sua. Ha giocatori importanti come Lucioni che è un giocatore che ovunque va vince e può portare quel grado di maturità che serve. Ma alla fine la differenza la farà il gruppo al di là dei singoli».

Quale sarà la principale rivale dei rosanero per la promozione in Serie A?

«Principale rivale in Serie B? Alla fine sono sempre le solite società blasonate. C’è il Parma che ha una forza importante ma anche la Cremonese. Penso che il campionato di Serie B si decida verso aprile avendo costruito un cammino molto equilibrato. Bisogna cercare di portare a casa sempre punti, perchè anche un solo punto può fare la differenza».

Pensa un giorno di poter allenare il Palermo?

«Io allenatore del Palermo in futuro? Faccio questo lavoro da qualche anno ormai e penso che Palermo sia una pizza gradita a chiunque e ovviamente anche a me».

Cosa ne pensa in generale della Serie C e della promozione del Palermo tramite i Playoff?

«Serie C del Palermo? I rosanero hanno vinto perchè era una squadra forte. E’ vero che hanno avuto qualche problema all’andata poi con Baldini sono riusciti a creare un’alchimia anche con i tifosi che gli ha permesso di fare quel salto di qualità. Ma era una buona squadra. La Serie C è molto difficile specialmente il girone C, dove vincere non è mai semplice anche per le realtà importanti che ci sono. Il Palermo on era partita benissimo ma poi ha meritato ampliamente di salire».

Grande avvio di stagione con il Latina, si aspettava un inizio di campionato così importante?

«Latina? Noi cerchiamo sempre di lavorare per raggiungere il massimo risultato. I ragazzi sono stati bravi a partire bene, ma sappiamo che siamo solo all’inizio. Lavoriamo per vincere ogni partita e dobbiamo continuare in questa strada».

Qual è il vostro obiettivo per il campionato di Serie C del Latina di quest’anno?

«Obiettivo? Migliorarsi giorno per giorno, siamo una squadra giovane che ambisce a crescere e a migliorare».

 

Published by
Rosario Di Stefano