Escl. Amauri: «Forza Palermo! Voglio tornare al Barbera». E sul derby con l’Acr Messina…
Tra i tanti derby che il Palermo disputerà quest’anno in serie D c’è quello contro l’Acr Messina, match che allo stadio “Renzo Barbera” è andato in scena per l’ultima volta il 25 ottobre del 2006 quando entrambe le compagini calcavano i campi della serie A. In quell’occasione a vincere sono stati i rosanero per 2-1, grazie alle reti di Zaccardo e Di Michele che hanno annullato il vantaggio iniziale siglato da Riganò e ad una super prestazione di Fontana. Quel giorno, esattamente al 12’ del secondo tempo, tra le fila del Palermo è entrato anche Amauri, alla prima delle due indimenticabili stagioni disputate con la maglia rosanero. 23 i gol realizzati dal brasiliano in 52 presenze con il club di viale del Fante, 4 quelli siglati invece con il Messina nel campionato di serie B 2002/2003. Intervenuto in esclusiva ai microfoni di Ilovepalermocalcio, Amauri, doppio ex di domenica, ci ha raccontato le sue emozioni di quella partita e non solo. Ecco le sue parole:
Che effetto ti fa vedere Palermo e Messina in serie D?
«Non è una bella cosa, però nella vita può succedere anche questo. A Messina sono arrivato quando ero ancora un ragazzino, avevo 22 anni. Era tutto da scoprire. I giallorossi rispetto al Palermo vivono questa situazione da più tempo. Per il Palermo provo un amore diverso, quindi è una sensazione diversa ed il dispiacere è ancora più grande».
Qual è stata la prima cosa che hai pensato quando hai letto che il tuo Palermo sarebbe ripartito dai dilettanti?
«Ho pensato quello che hanno pensato tutti i tifosi, perché io sono uno di loro. A Palermo ho vissuto due anni meravigliosi che rimarranno per sempre nel mio cuore. Allo stesso tempo sono una persona che guarda sempre avanti, quindi mi auguro che il Palermo possa fare quello che ha fatto il Parma e che in quattro anni lotti per tornare in serie A dove merita. Vedere i rosanero in serie D fa male per tutto quello che ha sempre fatto e per tutti i campioni che sono passati da lì. Ma purtroppo è successo».
L’ultimo Palermo-Messina al Renzo Barbera si è giocato il 25 ottobre 2006. Tu non eri tra i titolari, ma sei sceso in campo nella ripresa…
«Ho un ricordo bellissimo di quella partita, perché stavo vivendo un momento fantastico. In quell’occasione Guidolin mi ha fatto rifiatare perché giocavo sempre, ricordo che quando mi solo alzato dalla panchina lo stadio ha iniziato a urlare il mio nome. Sono entrato bene in partita e ho anche sfiorato il gol per due-volte. Ho solo ricordi fantastici, qualsiasi cosa mi chiedete sul Palermo per me è un ricordo fantastico!».
Sei rimasto in contatto con i tuoi ex compagni rosanero?
«Sì. Sento Miccoli, Cavani e Simplicio, che praticamente è un fratello di sangue per me. Sento un po’ tutti, oggi è molto più facile restare in contatto. Ci scriviamo spesso su Instagram».
Hai commentato con loro quanto accaduto al Palermo negli ultimi mesi?
«Sì, ne ho parlato con Miccoli. Anche per lui è stato uno shock. Fabrizio è stato una bandiera del Palermo, ha fatto la storia e non è stato facile assistere a quello che è successo ai rosanero. Quando hanno organizzato la partita contro le Leggende Rosanero ci siamo sentiti, io purtroppo per motivi burocratici non sono potuto venire al Barbera. Ho ricevuto un sacco di messaggi ogni giorno, tutti mi chiedevano “Ma tu verrai?”. Io non rispondevo perché stavo cercando di organizzarmi, non sarebbe stato giusto dire “Sì, ci sarò anche io” e poi non riuscire ad esserci. Ho aspettato fino all’ultimo, ma niente. Mi è dispiaciuto tantissimo mancare ma prima o poi tornerò al Barbera».
Magari da spettatore…
«Come no! A Palermo ho tanti amici, al di là del legame che ho con il popolo palermitano. Ci sono tante persone che vorrei rivedere. Vorrei andare allo stadio e se me lo permetteranno vorrei entrare e rivivere da vicino tutto quello che ho vissuto in due anni meravigliosi».
Oggi il Palermo ha un presidente palermitano…
«Ho sentito un’aria più positiva, cosa che non succedeva negli ultimi anni. Il Palermo è partito benissimo, a parte il pareggio e la sconfitta di queste ultime due partite ha 31 punti in classifica. I rosanero hanno tutte le carte in regola per poter fare bene in questa stagione e tornare a calcare campi importanti. Vedo tanta positività».
Vedo che sei aggiornato sui risultati del Palermo…
«Sì, controllo sempre i risultati del Palermo, anche perché come dicevo prima ho tanti amici lì in città e ogni domenica mi mandano messaggi dicendomi “Hai visto cos’ha fatto il Palermo?” E io rispondo “Sì, certo che ho visto”. Io seguo sempre i rosanero, sia perché il Palermo mi è rimasto nel cuore sia perché ho lasciato tante persone a me care».
Quali sono i tuoi progetti per il futuro?
«Seguo mio figlio che ha iniziato a giocare da poco. Vivendo negli Stati Uniti, a Miami, devo aspettare per i documenti e al momento non posso ricoprire incarichi ufficiali. Sto aspettando tutta la documentazione e ho già in testa quello che vorrei fare, cioè quello che hanno fatto con me a fine anni ’90: dare una chance ai giovani bravi, ma che non hanno tante opportunità».
In bocca al lupo allora…
«Grazie e sempre forza Palermo!».