Michel Morganella, terzino svizzero rosanero, è uno dei beniamini dei tifosi del Palermo. Nonostante negli ultimi anni il rendimento della società di viale del Fante non sia stato dei migliori, Morganella è comunque rimasto nel cuore di numerosi tifosi palermitani, avendo sempre rispettato la maglia da lui indossata. Così come il giocatore, anche l’agente, considerati gli anni di permanenza del suo assistito, ha legato molto con il capoluogo siciliano.
Negli ultimi giorni, però, il suo poco utilizzo tra le fila del club e il suo lento allontanamento dal campo, hanno portato aria di addio in casa Morganella. Il giocatore ed il procuratore sono più insoddisfatti che altro, considerato il legame creatosi con la piazza. Per avere maggiori chiarimenti, la redazione di Ilovepalermocalcio ha contattato in esclusiva proprio Mauro Bousquet, agente di Michel Morganella e grande amico dello stesso. Ecco cosa ci ha detto il procuratore dello svizzero.
Mauro, sono vere le voci di un possibile addio al Palermo da parte di Michel?
«Le voci rimangono voci. Le verità sono altre. Siamo molto legati alla piazza rosanero e alla società, ma siamo totalmente insoddisfatti dello scarso utilizzo di Michel, perché lui sta bene. Questa è la grande verità. Quindi se a Michel fossero date le chance che merita un giocatore come lui, legato non solo alla maglia e alla città, ma che ha dato tanto in campo in questi anni, e lui avesse fatto male sarebbe un discorso. Non gioca mai e viene “buttato” in campo da titolare contro la Roma, contro la Fiorentina da capitano e contro la Lazio, in compenso non gioca mai contro squadre che lottano con il Palermo e che di conseguenza hanno un livello minore di difficoltà. Questo non significa che Michel deve giocare con quelle squadre, ma per avere un rendimento giusto contro squadre così importanti e con tanti valori in campo, differenti dal Palermo, devi dargli continuità di gioco. Se non gliela dai e lo metti diciamo in difficoltà in quelle 3-4 partite più importanti non posso essere e non possiamo essere soddisfatti. Io non voglio fare l’agente di Michel che lo trasferisce per la commissione, se lui è felice a Palermo deve rimanere a Palermo. E’ difficile trovare una piazza che ti fa lo striscione per il rinnovo. Noi non vogliamo andare via, ma siamo costretti a farlo se non cambiano le cose. Ho seguito Michel a Palermo anche in allenamento e lo conosco dal punto di vista professionale. Anche dopo l’infortunio più brutto era sempre con me, dunque posso dire che è un professionista vero».
Dunque, il poco spazio avuto ultimamente ha inciso molto negli ultimi tempi?
«Se non gioca un ragazzo di 27 anni e non di 39, esce dal circuito perché la gente inizia a pensare che lui è infortunato o che ha problemi con degli allenatori. Quindi torniamo alla discussione di prima, siamo insoddisfatti. Solo che ora, vista la situazione attuale, non mi sembra il momento di fare quello che vuole fare giocare solo Morganella».
Anche con l’arrivo di Corini lo spazio è rimasto poco per Michel?
«Noi ci auguriamo di no, il mister è arrivato da poco. Con la Fiorentina però è partito titolare e anche da capitano. La partita dopo, niente… Poi quando un giocatore come Rispoli entra con l’Inter e la butta dentro, tutto è chiaro. Se Morganella allora deve fare il secondo a Rispoli, non restiamo a Palermo. Non per Andrea, perché siamo molto amici, dico però che ci potrebbe essere un’altra collocazione. Michel è un giocatore duttile, può anche fare il quinto di centrocampo o può giocare nella stessa formazione con Rispoli, perché no. Ripeto, prendo come esempio Rispoli ma non c’è nulla con lui, sono anche amico dell’agente. Però bisogna trovare una soluzione oppure non si rinnova il contratto e si va via a fine stagione. Ovviamente, vendendo un giocatore che non gioca, il valore cambia».
Morganella, in tutto questo, come sta vivendo questa situazione?
«Lui l’ha presa malissimo. Sta benissimo fisicamente ma comincia a non star bene di testa, inizia a sbuffare. Perché se hai le opportunità ma non le sfrutti è giusto che non giochi. Ma se lui ha la possibilità di giocare, dimostra di non essere meno giocatore di altri e gli dai anche la fascia da capitano per poi metterlo in panchina, significa che l’hai bocciato. Se l’hai bocciato definitivamente, allora dobbiamo saperlo oggi, non il 25 gennaio. Io devo incontrarmi con la società e per fortuna l’anno scorso ho parlato con Di Marzio che ha poi fatto salvare il Palermo come sappiamo. Serve far giocare chi ha esperienza, chi conosce la piazza e chi ha lottato e fatto la guerra per il Palermo. Con un giocatore che è felice di fare la panchina io non ci lavoro».
Possibili destinazioni di Michel qualora dovesse andare via?
«Non ce ne sono in questo momento. Non ci sono perché non è giusto neanche parlarne, si aspetta che qualcuno prenda la decisione. Io non mi metto a lavorare se la società non me lo lascia andare via. E’ tutto in fase di stallo. Se il ragazzo è cedibile si fissa un appuntamento e si vede il prezzo per un prestito, per il riscatto o per la vendita. Ma se il giocatore non è nel mercato significa che fa parte del progetto. Se poi il giocatore non è felice perché non gioca, si fa fatica. Quindi le destinazioni possono essere qualsiasi a parte le big. Noi ci possiamo mettere in discussione, siamo disposti anche a vincere in serie B. Siamo disposti anche a questo. Importante è dimostrare le cose in campo e alla piazza».
Ci sarà, infine, un periodo certo in cui discuterete per il futuro di Michel?
«Aspetto e aspettiamo di capire il momento opportuno per essere educatamente professionali e parlare con le persone giuste. Ovviamente noi rimaniamo nella nostra insoddisfazione per come sono state date le chance al giocatore».