L’edizione odierna de “Il Giornale di Sicilia” si sofferma sulla sconfitta del Palermo contro il Frosinone.
La terza sconfitta stagionale è quella che forse da più sui nervi. Perché subita sul campo del Frosinone con cui c’era un conto in sospeso, ma soprattutto perché si poteva evitare. Se a Reggio Calabria non ci fu partita, ieri c’è stata e con un pizzico di attenzione (che nel calcio si chiama anche fortuna) il Palermo avrebbe potuto quantomeno pareggiare contro un avversario che —ricordiamo — si candida per la promozione e che ha già travolto in casa il Brescia.
Avrebbe potuto pareggiare se avesse avuto un approccio meno prudente alla gara, subendo per un tempo intero la pressione dei padroni di casa; avrebbe potuto pareggiare se Brunori avesse sfruttato subito la grande occasione avuta al 5′ sull’errore di Kone; avrebbe potuto pareggiare se Buttaro alla fine del primo tempo, dopo una rapida ripartenza dei padroni di casa, non avesse deviato in porta una battuta dal limite di Moro che quasi certamente sarebbe finita fuori. E avrebbe potuto pareggiare se nel finale non avesse fallito una facile occasione con Segre, che tutto solo in corsa ha mandato di testa fuori.
Questo in sintesi, ma una partita il Palermo ieri pomeriggio allo stadio Stirpe l’ha vinta: quella dell’ironia. In memoria dei fattacci di quattro anni fa ‘circa tre-cento fans che hanno seguito la squadra in trasferta (e che per un tempo intero sono rimasti fuori in segno di protesta per il fermo di due ultras rosanero, bloccati ai tornelli con dei fumogeni) all’inizio della ripresa hanno provato a lanciare in campo almeno un centinaio di palloncini colorati, come quelli del luna park.